martedì 30 giugno 2020

Review Party: La grazia dei re





Salve a tutti lettori, oggi la vostra Yely vi porta all' attenzione  uno spettacolare libro che potrebbe essere benissimo considerato una moderna Iliade.
Si tratta del primo volume della trilogia: "La dinastia del dente di leone".
Come sempre ringrazio la mia amica Beatrice di Eynys Paolini Books  e la casa editrice Mondadori per questa bellissima possibilità!
Ma ora cominciamo!






Scheda tecnica:
  • Autore: Ken Liu
  • Editore: Mondadori
  • Genere: Silkpunk
  • Voto: ⭐⭐⭐⭐

                                                          


Trama: 
L'Imperatore Mapidéré è stato il primo a unire i diversi regni dell'arcipelago di Dara sotto il dominio della sua isola d'origine, Xana. Dopo ventitré anni, tuttavia, l'Impero di Xana mostra segni di debolezza. Mapidéré è sul letto di morte, i suoi consiglieri complottano mirando ciascuno al proprio interesse, persino gli dèi sembrano adirati. Come se non bastasse, decenni di crudeli angherie e di dispotico potere hanno fatto sì che la popolazione non abbia nulla da perdere da una rivolta, ma molto da guadagnare. È questo il mondo in cui vivono Kuni Garu, un affascinante perditempo poco propenso alla vita onesta, e Mata Zyndu, l'impavido figlio di un duca deposto, discendente di una nobile stirpe particolarmente colpita dalla ferocia di Mapidéré, che ha giurato di vendicarsi. Sembrano l'uno l'opposto dell'altro, ma durante la ribellione contro il potere imperiale i loro sentieri si incrociano in modo imprevedibile: diventano amici inseparabili, fratelli, e insieme combattono contro immensi eserciti, serici vascelli volanti, libri magici e divinità dalle forme mutevoli. Ma una volta che l'imperatore è stato rovesciato, Kuni e Mata si trovano a capeggiare fazioni rivali, con idee molto diverse su come si dovrebbe guidare il mondo, e su cosa sia la giustizia.




Parere personale: 
Questo romanzo rappresenta una novità nello scenario della letteratura mondiale, infatti crea un nuovo genere: il silkpunk, di cui Ken Liu è il padre fondatore.
Il silkpunk trae la sua origine da materiale organico e biomeccanica, dove tutti i componenti degli intricati macchinari sono naturali e si ispirano agli animali, come ad esempio le Aeronavi del nostro romanzo sono ispirate alla vescica natatoria dei pesci.

Come ho detto precedentemente questo libro è degno del poema omerico dell'Iliade.
Tutta la trama è incentrata sulla lotta al potere e alla liberazione dalla tirannia dell'imperatore Mapiderè.
Quest'ultimo era riuscito  a riunire sotto un unico impero i sette regni
dell'arcipelago di Dara: Amu, Cocru, Faça, Xana, Rima, Gan e Haan.
A questi sette regni corrispondono altrettante divinità (più una che è la gemella di un'altra e vengono venerate nello stesso regno)che concorrono tra loro nelle varie guerre avvenute nei secoli a patto di non influire direttamente sulle azioni degli umani.
L'intento di riunificazione dei regni di Mapiderè seppur nobile è stato attuato in maniera troppo feroce e per questo il popolo si rivolta.
L'imperatore con un sogno premonitore capisce che quello che aveva creato stava per sgretolarsi, così cerca suo figlio erede al trono poco prima di morire, ma con dei sotterfugi dei consiglieri, al ragazzo viene recapitato un messaggio sbagliato e quest'ultimo si uccide.
Mapiderè muore e sul trono viene eletto Erishi, un altro figlio dell'imperatore, manovrato come un burattino da due uomini, l'impero comincia la sua strada verso il declino.


                                       


Il susseguirsi di vicende ha vari protagonisti che si intrecciano tra loro dando vita ad un romanzo corale, anche se ho trovato un po' difficile memorizzare tutti i nomi, però questo ci dà un'ampia visione generale di quello che accade tra le fazioni. Inoltre i personaggi sono ben caratterizzati e ognuno di loro ha una propria ambizione da perseguire.
Il mio preferito è Kuni Garu, che vediamo prima da piccolo, poi da giovane ragazzo e infine da uomo, assistiamo alla sua crescita e maturazione, inizialmente è un fannullone che si ubriaca e fa feste con gli amici, una volta sposato poi comincia a lavorare, ma ad un certo punto diventa un brigante e poi duca.... insomma la faccenda diventa molto interessante!

Lo scenario non è molto dettagliato, su alcuni punti l'ho trovato anche farraginoso, specie la posizione di quest'arcipelago nel mondo, sono le uniche terre emerse? Esistono persone provenienti da posti diversi rispetto a Dara?
Queste sono le domande che mi sono posta, ma magari verrà specificato nei seguiti, in quel caso andrebbe bene (anche se non molto).

In questo libro ho trovato molte somiglianze con opere classiche, anche italiane tipo l'Eneide di Virgilio (anche citato nell'opera).
I temi sono molteplici, la contrapposizione tra oppressi e oppressori, la corruzione del potere che contamina anche gli obiettivi più nobili, l'onore, la vendetta, l'eroismo, la divisione tra istinto (impersonato da Mata) e ingegno (impersonato da Kuni Garu), ma anche la visione della donna come portatrice di sani principi, molto importante per le sorti della guerra, come ad esempio Jia, la moglie di Kuni Garu, un'erborista che grazie alle sue conoscenze usa le erbe in modi geniali, oppure Gin, che combatte in un mondo prettamente maschile.
Il tema del femminismo è davvero importante in questo romanzo, e ho apprezzato davvero molto l'inclusione delle donne come protagoniste, anche se devo dire che inizialmente hanno un ruolo marginale, avrei preferito magari avere fin da subito il loro punto di vista.




Avrei preferito, data la provenienza dell'autore, molti più riferimenti a quelle che sono le tradizioni asiatiche però d'altro canto sarebbe stato troppo prevedibile.

Devo dire che personalmente mi è piaciuto un sacco, anche se non è il genere che leggo di solito, infatti inizialmente la trama mi ha intimorita, ma man mano che andavo avanti le cose si sono fatte sempre più interessanti, al punto da tenermi incollata sulla storia!

Non è un libro per tutti, qualcuno magari può rimanere spaventato dalle prime pagine, ma vi assicuro che via via comincia a scorrere davvero tanto!
Se siete in cerca di eroi, guerre e avventure epiche, questo è il libro adatto a voi!


Ps: come sempre vi ho lasciato il calendario dell'evento con i nomi dei blogger partecipanti, vi invito a dargli un'occhiata de volete una visione a 360° di questo splendido libro!






giovedì 25 giugno 2020

Review party: Momo





Carissimi lettori, oggi porto alla vostra attenzione una nuova graphic novel uscita proprio questa mattina di nome Momo per la casa editrice Tunuè che ringrazio per avermi inviato una copia in anteprima per il review party organizzato da Silvia del blog "Di corvi e scrivanie" (ringrazio anche lei per questo stupendo evento!).
Inoltre sul mio instagram @lalibreriadiyely potete trovare la tappa del blogtour dedicata proprio a questo libro.
Ma ora, cominciamo!






Scheda tecnica:
  • Autore: Jonathan Garnier e  Rony Hotin
  • Editore: Tunuè
  • Genere: Narrativa
  • Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐




Trama: 
Momo è una bambina di 5 anni, vive con la nonna in un piccolo villaggio portuale della Normandia. Di tanto in tanto la bambina va sul ponte per riuscire a vedere la barca del padre, marinaio d’altura obbligato dal lavoro a passare lunghi periodi in mare. Alla morte della nonna il pescivendolo del paese si rifiuta di affidare la piccola ai servizi sociali e si offre di ospitarla a casa sua fino al ritorno del padre. Questa esperienza la porterà a misurarsi con il mondo esterno.

Con Momo, Jonathan Garnier e Rony Hotin ricompongono l’indimenticabile fragranza dell’infanzia. Il tempo degli amici, le scoperte, le piccole sciocchezze, la grande felicità e il dolore. Il tempo anche di una costante meraviglia che a volte vanifica le realtà del mondo degli adulti.







Parere personale: Ambientato in Francia, questa graphic novel sembra uscita da un cartone animato di Studio Ghibli, tant'è che mi sembrava uscito da Ponyo o Il mio vicino di casa Totoro.
Il tempo in questo racconto sembra quasi sospeso, dandoci la parvenza di quello che io definisco "sogno".

Momo è una bambina di 5 anni, non ha una madre, suo padre è sempre per mare e a lei bada la sua tenera nonnina.
La piccola crede di essere una gattina e in questo libro sperimenterà cosa significa l'amicizia e la perdita di una persona cara .

Personalmente l'ho trovato di una dolcezza e di una semplicità disarmante, non c'è nulla di artificioso o forzato, il susseguirsi di vicende avviene con molta naturalezza e questo è ciò che mi ha fatto amare alla follia questo libro.

L'amicizia è il tema centrale di tutta la storia, infatti durante le sue "avventure" in paese, la piccola si farà degli amici sia adulti che bambini.
Loro saranno molto importanti in futuro perché sapranno aiutarla e confortarla nei momenti di bisogno.


Ci sono state alcune scene che mi hanno fatta ridere a crepapelle, altre invece che mi hanno fatta davvero piangere, ho provato un dolore immenso, questo libro mi è entrato davvero nel cuore e ci rimarrà per sempre.

I personaggi sono molteplici, anche se la protagonista è Momo e sono tutti dolcissimi, non ce n'è stato uno che mi ha suscitato antipatia o avversione, loro rendono questo, il libro della GENTILEZZA.
Momo in particolare è una bambina molto intelligente, furba e senza peli sulla lingua, è una bimba tosta ma allo stesso tempo anche molto dolce.


Personalmente non sono mai stata in Francia, ma è così che immagino i paesini sulla costa in Normandia durante gli anni 90\2000, quando Dragon Ball andava di moda!
Penso che l'illustratore abbia reso molto bene l'ambientazione, ma anche tutto il resto con linee semplici e colori vivaci, come la nostra piccola protagonista Momo!

Consiglio questa lettura a tutte le persone che hanno bisogno di un porto sicuro, un posto dove sentirsi a casa, perché questo libro sa essere accogliente come una morbida coperta calda in un freddo giorno d'inverno.

Questo libro ci insegna a essere migliori, a fare amicizia, a superare un gran dolore anche grazie al supporto degli amici.
A me ha rapito anima e corpo, non posso che assegnargli il massimo del punteggio e vi invito a leggerlo, perché rapirà anche voi.


Come sempre vi lascio qui sotto tutte le informazioni delle varie tappe del blogtour su instagram e delle partecipanti al party:












lunedì 22 giugno 2020

Review party: Gli strani viaggi di Giulio Verne





Buon pomeriggio a tutti cari lettori, oggi  assieme ad altre  bookbloggers vi presento la nuova uscita della Oscar Vault/Mondadori: Gli strani viaggi di Giulo Verne.
Dentro questo stupendo volume troviamo ben sei dei capolavori di Jules Verne: "Viaggio al centro della terra"; "Ventimila leghe sotto i mari"; "L'isola misteriosa"; "Michele Strogoff"; "Un inverno tra i ghiacci" e "L'espresso del futuro".
Ognuna di noi ha deciso di portare uno dei romanzi al suo interno ed io ho scelto: Viaggio al centro della Terra.
Prima di iniziare la recensione però voglio aggiungere che questa raccolta merita davvero tanto, innanzitutto perché con 28 euro avete ben sei libri, ma anche per l'edizione che è un vero e proprio gioiello da collezione, adatto a tutti e senza tempo!



"- Come, voi credete ancora alla salvezza?
- Si, certo; fintanto che il suo cuore batte e la sua carne palpita, io non ammetto che una creatura donata di volontà si abbandoni alla disperazione."


Scheda tecnica:
  • Autore: Jules Verne
  • Editore: Oscar vault/ Mondadori
  • Genere: Avventura, fantastico
  • Voto: ⭐⭐⭐





"La scienza, ragazzo mio, è fatta di errori, ma di errori che è bene commettere, perché un poco alla volta portano alla verità."
 
Trama :Nelle viscere della terra, sotto gli abissi dell'oceano, tra gli spazi siderali e le steppe siberiane, la penna di Jules Verne riesce a farci vivere mille avventure. Questo volume raccoglie i più famosi e i più amati racconti celebrando uno dei grandi maestri della narrativa fantastica. All'interno: "Viaggio al centro della terra"; "Ventimila leghe sotto i mari"; "L'isola misteriosa"; "Michele Strogoff"; "Un inverno tra i ghiacci"; "L'espresso del futuro".







Parere personale: Viaggio al centro della Terra è il primo romanzo di Verne che io abbia mai letto, ho visto il film del giro del mondo in 80 giorni, ma non è la stessa cosa! La storia parla del professor Otto Linderbrock che a seguito del ritrovamento di un'antica pergamena, sostiene che essa serva per trovare il punto preciso in cui si può accedere per adentrarsi ed arrivare al centro della Terra.
Suo nipote Axel è molto scettico, ma riesce a decifrare la pergamena e i due partono alla volta dell'Islanda, sul monte Snaffels, dove assieme al fedele Hans troveranno il punto che si adentra nelle profondità della Terra.
Axel è comunque molto dubbioso, perché ad una simile profondità il calore sarebbe insopportabile, eppure, una volta arrivati a destinazione dopo numerose disavventure, scoprono che vi è un posto del tutto nuovo, con una luminescenza tutta sua e anche delle creature particolari, ma quando si addentreranno in questo luogo inizieranno i guai.

Mi è piaciuta moltissimo questa storia, adoro le spedizioni e le scoperte, però in alcune parti l'ho trovato poco scorrevole, sembrava in alcuni punti un'elencazione di rocce (i protagonisti sono geologi) e mi sarei aspettata più avventure nel luogo scoperto.
Devo però dire che in alcune parti il racconto si faceva più realista, come per esempio quando Axel si perde tra i cunicoli, lì, ho sentito un senso acuto di claustrofobia. Quel passaggio è stato descritto talmente bene che è riuscito a trasmettermi delle sensazioni, ho anche avvertito lo stesso stupore dei personaggi  dinnanzi alla nuova scoperta.

Le descrizioni dei luoghi sono molto accurate, tanto che il lettore può chiaramente figurarsi le varie scene; senza però risultare pesante!

Anche i personaggi sono descritti molto bene; il mio preferito è sicuramente lo zio Otto, un po' burbero ma un gran sognatore che non si perde mai d'animo nonostante la sua avanzata età e inoltre un uomo davvero molto colto.
Axel invece risulta un po' antipatico, soprattutto per via del suo scetticismo che tenta di far desistere suo zio dalla più grande scoperta del mondo intero!

I romanzi di Verne sono davvero molto versatili per quanto riguarda il pubblico e le avventure descritte portano il lettore a voler imbarcarsi e fare nuove scoperte.
Lo trovo come autore davvero stimolante e spero che la Oscar vault pubblichi anche altri suoi romanzi, come ad esempio il Giro del mondo in 80 giorni! 


E voi quali romanzi di Verne avete letto? 







domenica 21 giugno 2020

Recensione: Gherd





Salve a tutti lettori! 
Oggi voglio parlarvi di una bellissima graphic novel che la casa editrice Tunuè mi ha permesso di poter leggere e recensire per voi!
Si tratta di Gherd, una bellissima storia fantasy che ha degli elementi davvero notevoli che vi elencherò, ma ora procediamo con la recensione!






Scheda tecnica:
  • Autore: Marco Rocchi e Francesca Carità
  • Editore: Tunuè
  • Genere: Fantasy, graphic novel
  • Voto: ⭐⭐⭐⭐




Trama: 
Gherd è una ragazzina che vive in un villaggio ricoperto da una fitta nebbia, assediato da enormi e feroci creature che spesso attaccano il suo popolo.
Dopo la perdita dei suoi genitori ha come unico obiettivo quello di far parte del gruppo di combattenti, per vendicarsi della bestia che l’ha resa orfana.
Ma l’attività di guerriero le è preclusa poiché è una ragazza.
Gherd riesce a partecipare clandestinamente alla missione di iniziazione, qui conoscerà Atheis, un giovane monaco Molkhog che le farà scoprire cose inattese e le rivelerà segreti sul suo passato. Gherd cambierà il suo destino.





Parere personale: Gherd è una graphic novel che si adatta ad un pubblico di lettori più giovane, ma secondo me può essere apprezzato anche dai più grandi.
Questo libro racconta della storia di una ragazzina che vive in un mondo dove esistono delle creature diverse dagli esseri umani e per colpa di una di esse, la piccola Gherd perde entrambi i genitori.




La creatura però non ha attaccato i due per pura cattiveria, ma piuttosto perché il papà della protagonista aveva pensato (sbagliando) che la piccola e sua madre fossero in pericolo!
La creatura quindi reagisce male alla freccia che le viene scoccata e uccide moglie e marito.
Gherd, rimasta orfana, viene adottata da suo zio.
Anni dopo, troviamo la ragazza più grande alle prese con uno dei pregiudizi di suo zio, ovvero che non può diventare un'ammazzabestie in quanto è per l'appunto una ragazzA.
E qui quindi cominciamo a vedere il girl power che accompagnerà tutta la storia, infatti, la nostra protagonista non ha nulla a che vedere con le ragazze fragili che aspettano di essere salvate da un principe azzurro, anzi! Gherd è una tipa tosta che vuole vendicare la sua famiglia uccidendo il mostro che ha "fatto fuori" i suoi genitori.
Dimenticavo una cosa fondamentale, Gherd ha un grifone di nome Puc come amico, ma non lo può rivelare a nessuno perché le "bestie" nel suo villaggio sono mal tollerate.
La ragazza dunque, ascolta lo zio che chiede agli aspiranti (ragazzI) ammazzabestie di portargli delle pietre magiche, chi ci riuscirà, passerà la prova!
Gherd, che non vuole essere da meno, si intrufola di nascosto nel bosco e trova due ragazzi che stanno minacciando un lucertolone di dar loro la pietra che ha trovato o sarà uccisa come hanno fatto con i suoi compagni. 
La protagonista ascolta tutto e si frappone tra il lucertolone e i due ragazzi per salvare la vita del primo.
i due ragazzi , battuti da Gherd, scappano via e così la nostra protagonista chiede al lucertolone di darle la pietra, ma quest'ultimo la ingoia.
La ragazzina quindi decide di portare il lucertolone allo zio che per tutta risposta si infuria con la ragazza e le ordina di uccidere il rettile.
Gherd però è buona e non se la sente di farlo, così fugge col lucertolone via dal suo villaggio.
Qui inizia l'avventura vera e propria, dove si scoprirà che un tempo i discendenti di Naga (lucertoloni) e discendenti di Henok (umani )vivevano in armonia, ma la corruzione degli umani li ha portati a rubare un occhio alla divinità Kemono che proteggeva entrambi i popoli e così si sono divisi poichè la collera della divinità aveva prodotto delle bestie che li minacciavano e una fitta nebbia.
Il compito dei due protagonisti, a seguito di varie vicissitudini, sarà quindi quello di riportare la pace.

La protagonista principale di questa storia mi ha davvero colpita in modo positivo, perchè oltre ad essere una ragazza forte e temeraria, è anche compassionevole e soprattutto, cosa che ho davvero apprezzato, è stato il suo gesto di perdono.

Devo essere sincera, di questa ragazzina vorrei sentire parlarne ancora e spero che gli autori ci portino un continuo, con altre avventure della ragazza e dei suoi amici!

Per quanto riguarda la parte grafica, i disegni sono dal tratto semplice, ma davvero molto affascinanti, le creature non umane sono spettacolari!
Ci sono delle pagine in cui la rappresentazione prende tutta la pagina, senza lasciare bordi e questo mi ha molto stupita perché non avevo mai visto delle illustrazioni fatte in questo modo, mi è davvero piaciuto!
Una cosa davvero carina sono state anche le illustrazioni a fine libro che faceva vedere un po' lo studio dei personaggi!

Nel complesso posso dire che è davvero un libro valido, che affronta alcune tematiche importanti come l'emancipazione femminile, l'amicizia, il pacifismo,in modo che  la narrazione non risulti pesante.
L'ho trovato davvero una ventata d'aria fresca, mi è piaciuto un sacco e lo consiglio a tutti voi.


E voi che ne pensate? Lo leggereste?





venerdì 19 giugno 2020

Review party: La città di ottone




Salve a tutti lettori, rieccomi tornata in pompa magna con un nuovo review party: "La città di ottone" di Chakraborty.
Vi avviso già che da adesso in poi uscirà una lunga lista di recensioni derivanti da review party, la maggior parte di essi (come questo) organizzati da me e dalla mia amica Beatrice Coviello di Eynys Paolini Books.
Oggi voglio portare alla vostra attenzione un fantasy dai sapori esotici, degno delle notti d'oriente che ci farà sognare tra mille intrighi e segreti:






Scheda tecnica:
  • Autore: S. A. Chakraborty
  • Editore: Oscar vault / Mondadori
  • Genere: Fantasy
  • Voto: ⭐⭐⭐⭐




"Siamo esseri dotati di un’anima come gli umani, ma fummo creati con il fuoco, non con la terra."


Trama: Egitto, XVIII secolo. Nahri non ha mai creduto davvero nella magia, anche se millanta poteri straordinari, legge il destino scritto nelle mani, sostiene di essere un'abile guaritrice e di saper condurre l'antico rito della zar. Ma è solo una piccola truffatrice di talento: i suoi sono tutti giochetti per spillare soldi ai nobili ottomani, un modo come un altro per sbarcare il lunario in attesa di tempi migliori. Quando però la sua strada si incrocia accidentalmente con quella di Dara, un misterioso jinn guerriero, la ragazza deve rivedere le sue convinzioni. Costretta a fuggire dal Cairo, insieme a Dara attraversa sabbie calde e spazzate dal vento che pullulano di creature di fuoco, fiumi in cui dormono i mitici marid, rovine di città un tempo maestose e montagne popolate di uccelli rapaci che non sono ciò che sembrano. Oltre tutto ciò si trova Daevabad, la leggendaria città di ottone. Nahri non lo sa ancora, ma il suo destino è indissolubilmente legato a quello di Daevabad, una città in cui, all'interno di mura metalliche intrise di incantesimi, il sangue può essere pericoloso come la più potente magia. Dietro le Porte delle sei tribù di jinn, vecchi risentimenti ribollono in profondità e attendono solo di poter emergere. L'arrivo di Nahri in questo mondo rischia di scatenare una guerra che era stata tenuta a freno per molti secoli.





Parere personale: Questo libro devo dire che mi è stato consigliato da mia sorella, una super lettrice accanita come me, quando qualche mese fa ho comprato le mille e una notte (che devo ancora leggere). A me piacciono molto le ambientazioni orientali, e quando mi si è presentata l'occasione per recensire questo libro non ho potuto resistere e ho accettato immediatamente!
 Parto col dire che questo libro è il primo della trilogia di Daevabad, ma diciamo che inizia subito col "botto": Nahri è una ragazza vagabonda e orfana che vive al Cairo, dotata di una particolare intuizione riguardo le malattie e grazie ad essa riesce a spillare soldi e derubare le persone che le si rivolgono, non crede alla magia e non si fa scrupolo di nasconderlo. Durante un rito mistico, una specie di esorcismo chiamato zara, a cui presenzia, anche se non crede minimamente a ciò che fa, evoca un essere che poi si riverla essere un jinn... ops, volevo dire daeva (perdonami Dara).
L'essere che possedeva il corpo della dodicenne a cui l'esorcismo era diretto si manifesta riconoscendo in Nahri qualcosa di speciale e le lancia contro un'orda di gul pronti a ucciderla, ma grazie al daeva di nome Dara riesce a fuggire.
Durante il pellegrinaggio di Nahri verso la città di Daevabad, dove sarà al sicuro da quell'essere e dai suoi simili, incontriamo un altro personaggio che interagirà con i due precedenti solo in un secondo momento, il principe Alizayd, un ragazzo jinn purosangue che però lotta per l'uguaglianza tra i purosangue e i sanguemisti.
L'arrivo a Daevabad di Nahri e Dara però è solo l'inizio di una serie di eventi...

Detto ciò, devo ammettere che la storia di per sè è davvero interessante, anche se imparare i vari nomi delle tribù, dei personaggi, delle lingue ecc... non è stato per nulla facile e per questo fortunatamente l'autore ci fornisce un glossario alla fine del libro per poter capire meglio e questo è stato un punto a favore perché ho dovuto usarlo molto!

Il bello dei personaggi è che ognuno è sia buono che cattivo, ognuno agisce secondo delle intenzioni a detta loro giuste, io sinceramente ancora non ho capito da che parte schierarmi!
Pensavo che ci fosse il classico triangolo amoroso tra la protagonista, Dara e Ali, ma fortunatamente la ragazza ha proseguito sempre e solo con uno, scardinando un elemento divenuto troppo utilizzato nei romanzi degli ultimi anni (ti prego autore non trasformare il sentimento di amicizia di qualcuno in amore!!!)
Altra cosa, ma di questo non ne sono sicura, potrebbe esserci un amore lgbtq+ tra qualche personaggio? io credo di sì, ma staremo a vedere come si evolvono le cose.
Il personaggio che più mi ha stregata è stato Dara, col suo passato oscuro, anche se avrei davvero voluto un terzo punto di vista, ovvero il suo!
Infatti la storia è seguita solo dai punti di vista di Ali e Nahri, ma credo che Dara sia protagonista quanto loro, chissà, magari nel prossimo ci sarà anche lui? 
Ho trovato invece Nahri troppo in balia delle situazioni, ok che sei nel palazzo, ma fa' qualcosa, impegnati, non lamentarti tutto il tempo perché non impari a guarire i jinn! Solo io avrei cercato di carpire più informazioni possibili per capire perché i demoni le danno la caccia? Vadaaaa, non cincischiii....



Ali invece mi è sembrato sempre fin troppo rigido e composto, questo fa parte del suo addestramento da soldato, certo, però dai... anche meno! E poi mi sembra troppo il lacchè della sua famiglia, accetta sempre tutto senza fiatare...
 In più non si capisce cosa provi per Nahri, amore? Amicizia? Ai posteri l'ardua sentenza!


Per quanto riguarda la descrizione dei paesaggi, dei costumi e dell'ambientazione devo dire che è stata fin troppo descrittiva, non lascia molto spazio all'immaginazione e questo un po' mi è dispiaciuto perché se non fosse stato per questo eccesso di descrizioni gli avrei dato un 5 pieno dato che la trama è davvero ben articolata, talmente tanto che, come ho detto prima, è difficile identificarsi con un'ideologia piuttosto che un'altra o con un popolo piuttosto che un altro, anche se devo ammettere che propendo leggermente verso i daeva, ma questo perchè Dara è Dara, come si fa a non amarlo?!


Secondo me questo libro non è stato di quelli che mettono tanta carne a cuocere per poi ridurla in cenere, piuttosto spiega bene ogni tribù e ogni cosa (anche se molto spesso troppo) proprio per non lasciare il lettore nello sconforto generale (come mi è capitato in alcune letture).
Io lo consiglio vivamente a chi è affascinato dalle famose notti d'oriente delle mille e una notte , per chi vuole un fantasy che non ha come focus principale la love story (che comunque è presente) ma piuttosto si incentra sulle situazioni delle tribù dei jinn, le loro credenze, i loro diritti ecc... 
A me è piaciuto moltissimo e non vedo l'ora di tornare in quei luoghi incantati per scoprire che cosa ne sarà dei nostri protagonisti dopo i repentini colpi di scena che si sono visti nel finale... vi mostro solo questo:


E non aggiungo altro!
Ringrazio la casa editrice Mondadori per aver acconsentito alla realizzazione del review party, qui sotto vi lascio come sempre il calendario con i nomi dei blog così potete spulciare anche le loro recensioni!





venerdì 12 giugno 2020

Recensione: Nellie Bly




Salve a tutti miei cari lettori, bentornati sul mio blog con una nuova recensione.
Oggi, ringraziando la casa editrice Tunuè per avermi gentilmente concesso una copia di questa splendida graphic novel, voglio parlarvi di un libro biografico di una importantissima giornalista che rappresenta un esempio di come le donne possono essere ciò che vogliono e non solo essere casalinghe, mogli e madri.
Sto parlando della grandissima giornalista statunitense Nellie Bly, pseudonimo di Elizabeth Jane Cochran, nata nel 1864 e deceduta nel 1922.
Ma ora veniamo alla nostra recensione:


     



Scheda tecnica:
  • Autore:  Luciana Cimino, con la grafica di  Sergio Algozzino
  • Editore: Tunuè
  • Genere: Graphic novel, biografia
  • Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐



"Non ho mai scritto una parola che non provenisse dal mio cuore. E mai lo farò."


Trama: Una graphic novel che racconta la vera storia di Nellie Bly, una donna diventata icona, letta tramite il confronto con una giovane che vuole intraprendere la stessa carriera.

Qui Nellie Bly, tramite i ricordi, rievoca le sue avventure professionali: da quando si finse pazza e si fece internare per portare avanti un’inchiesta su un manicomio, al giro del mondo in 72 giorni fatto in solitaria, cosa impensabile per una donna di quell’epoca. La Bly fu una delle poche giornaliste che intervistarono Belva Ann Lockwood, prima donna candidata alle elezioni presidenziali nel 1884. Proprio in quegli anni nascevano le prime campagne pubblicitarie e molte di queste riportavano il volto di Nellie.





"Ho sfidato il loro sguardo e ho mostrato loro che una ragazza americana libera può adattarsi alle circostanze senza l'aiuto di un uomo."


Parere personale: La nostra storia viaggia su tre piani storici paralleli: Il 1999, il 1922 e il periodo che va dalla giovinezza fino alla maturità della nostra giornalista.
Nellie Bly in questa graphic novel non è l'unica protagonista, infatti c'è anche una ragazza di nome Miriam, una ragazza ebrea che studia giornalismo presso la Columbia University, infatti è proprio lei ad intervistare la famosa giornalista per pubblicare un articolo-sfida verso l'università che ha ancora un atteggiamento maschilista.

Durante le varie sedute di interista veniamo a conoscenza della vita di Nellie Bly: proveniente da una famiglia povera, la ragazza scrive una lettera di protesta ad un giornale locale che aveva pubblicato un articolo misogino dove alle donne veniva relegato unicamente il ruolo di angelo del focolare.
Grazie a questa lettera, Elizabeth (Nellie Bly) riceverà un invito dal giornale per diventare una sua giornalista. Ma la carriera della giovane donna non finisce qui, infatti, si trasferisce a New York dove aspira a diventare giornalista d'inchiesta, la prima di genere femminile.
Qui veniamo a conoscenza delle sue più famose inchieste, le condizioni delle operaie, quella dell'ospedale psichiatrico, inoltre diventa reporter dal Messico. Il tutto coronato da un viaggio spettacolare attorno al mondo in soli 71 giorni, viaggio che la renderà celebre in tutto il mondo.

Ho davvero apprezzato il modo in cui questa donna sia riuscita a soverchiare gli stereotipi di genere presenti in quegli anni, come ad esempio, quello che una donna non potesse viaggiare da sola, perché avrebbe corso il rischio di tornare a casa con la reputazione rovinata.





Grazie a lei tante donne sono riuscite ad entrare nel mondo del giornalismo, anche se davvero poche hanno avuto il coraggio di sfidare il mondo  e i suoi pregiudizi maschilisti.

L'inchiesta che mi ha davvero tolto il fiato è stata quella nel manicomio, non dev'essere stato semplice fingersi matta e subire ogni tipo di tortura possibile e immaginabile, ma grazie a lei si è fatta luce sulle condizioni fatiscenti in cui vivevano le povere donne del manicomio, alcune internate anche se sane, ma comunque considerate pazze dai medici (Ma che laurea avranno preso questi? Secondo me erano i primi da internare!).

Mi è piaciuto molto lo stile di scrittura dell'autrice e il modo in cui si intrecciano passato e presente e  in cui in un certo senso le storie delle due protagoniste trovano punti comuni.
Inoltre devo fare un plauso all'artista Sergio Algozzino per come ha illustrato questo libro, ho davvero apprezzato la scelta della palette di colori e dei bordi "frastagliati" delle varie vignette. 
Ho notato poi a fine libro la menzione di altre grandi giornaliste e, se voi autori mi state ascoltando, vorrei leggere anche le loro storie... che ne dite?

Consiglio questa lettura non solo ad un pubblico giovane, ma anche (e soprattutto) ad un pubblico più adulto, perché, in modo semplice, questa graphic novel ci spiega un pezzo di storia che a mio avviso è doveroso conoscere! 
Come voto ho dato ovviamente 5 stelle e vi assicuro che le merita tutte!

E ora che ne pensate di questa storia?  Vorreste leggere questo libro?
 Fatemi sapere nei commenti!





lunedì 1 giugno 2020

Review party: La ballata dell'usignolo e del serpente




Buon pomeriggio lettori cari, oggi giunge al termine un evento pazzesco sulla nostra amata Suzanne Collins.
Come sempre ringrazio la mia amica Beatrice di Eynys Paolini books per avermi aiutata a far diventare realtà questo progetto che ha coinvolto un sacco di blogger, che non perdo l'occasione di ringraziare e ovviamente un enorme grazie va anche alla casa editrice Mondadori per averci fornito tutto il materiale necessario!
E infine, ovviamente, ringrazio Suzanne per averci riportati ancora una volta a Panem.
Bene, fatta questa premessa iniziamo la recensione di quest'ultimo capitolo della famosissima saga di: Hunger games.








Scheda tecnica:
  • Autore: Suzanne Collins
  • Editore: Mondadori
  • Genere: Distopico, post apocalittico
  • Voto: ⭐️⭐️⭐️⭐️ e 1/2




"Gli Snow si posano in cima"


Trama:  È la mattina della mietitura che inaugura la decima edizione degli Hunger Games. A Capitol City, il diciottenne Coriolanus Snow si sta preparando con cura: è stato chiamato a partecipare ai Giochi in qualità di mentore e sa bene che questa potrebbe essere la sua unica possibilità di accedere alla gloria. La casata degli Snow, un tempo potente, sta attraversando la sua ora più buia. Il destino del buon nome degli Snow è nelle mani di Coriolanus: l'unica, esile, possibilità di riportarlo all'antico splendore risiede nella capacità del ragazzo di essere più affascinante, più persuasivo e più astuto dei suoi avversari e di condurre così il suo tributo alla vittoria. Sulla carta, però, tutto è contro di lui: non solo gli è stato assegnato il distretto più debole, il 12, ma in sorte gli è toccata la femmina della coppia di tributi. I destini dei due giovani, a questo punto, sono intrecciati in modo indissolubile. D'ora in avanti, ogni scelta di Coriolanus influenzerà inevitabilmente i possibili successi o insuccessi della ragazza. Dentro l'arena avrà luogo un duello all'ultimo sangue, ma fuori dall'arena Coriolanus inizierà a provare qualcosa per il suo tributo e sarà costretto a scegliere tra la necessità di seguire le regole e il desiderio di sopravvivere, costi quel che costi.


" L'ambizione lo nutre, la competizione lo guida, ma il potere ha un prezzo!"


Parere personale: Dal giorno che hanno annunciato l'arrivo di un nuovo capitolo, sono stata davvero impaziente di ritornare a Panem. Però sapere che il protagonista sarebbe stato Coriolanus Snow aveva leggermente frenato il mio orgoglio, come avrei fatto a leggere qualcosa su un personaggio così negativo?
Inoltre sarebbe stata la solita storia del buono che diventa cattivo?
Tutto questo fino a quando non ho aperto il libro e cominciato a leggere. Ebbene sì, la storia del nostro presidente non ha NULLA di scontato.
Mi è davvero piaciuto il fatto che Snow sia per natura un egoista,cinico, scaltro e calcolatore che coglie ogni opportunità per sfruttare la sua capacità oratoria  e volgere a suo vantaggio le occasioni, lo rende un antagonista degno di nota!
Ragazzo poverissimo, figlio di una famiglia di nobiltà decaduta per colpa della guerra con i distretti in cui suo padre ha perso la vita, cerca in ogni modo di vincere una borsa di studio per poter studiare all'università e riportare ciò che ne resta della sua famiglia (sua nonna e sua cugina Tigris) allo splendore originale.
Devo dire che la signoranonna che canta fiera al balcone l'inno di Capitol mi ha fatta sbellicare di risate e Tigris è davvero una ragazza dolcissima e adorabile, molto attaccata a suo cugino che lo considera alla stregua di un fratello. Forse lei è l'unica abitante di Capitol ad avere uno spirito così buono!
Per poter far avverare il suo desiderio però, Coriolanus deve riuscire ad essere il miglior mentore e a far vincere il tributo a lui assegnato durante la DECIMA edizione degli Hunger games.
Le cose però non vanno come previsto e le viene assegnato il tributo femmina del distretto 12, ovvero quello con meno possibilità di vittoria, ma il tributo, Lucy Gray Baird, attira l'attenzione di tutti quando, durante la sua chiamata, infila un serpente nel vestito della figlia del sindaco e va a cantare sul palco. Tutti i mentori sono allibiti, la ragazza è davvero una tosta! 
A questo punto ci viene introdotta la figura di Lucy Gray, l'ho trovata una ragazza coscienziosa, dolce, ma anche determinata! Per quanto venga trattata come l'ultima ruota del carro, lei sente in cuor suo di poter essere capace di vincere gli Hunger games. Non è una ragazza dei distretti, infatti dice di essere una Covey (gipsy) e che per tutta la sua vita ha girato il mondo fino alla guerra dato che le fu proibito uscire dal distretto 12 dove è rimasta in "trappola".
Mi è piaciuto sentir parlare dei Covey, un popolo colorato e incline alla musica e credo che se avessi potuto scegliere chi essere nella storia di Panem, sarei stata volentieri una di loro.
qualcosa di Lucy Gray ci riporta alla nostra serie principale, ovvero la canzone dell'albero dell'impiccato, quella che Katniss canta. Ebbene, è stata proprio la ragazza ad intonarla, è stato per me un momento davvero nostalgico!





“Verrai, verrai,
all’albero verrai,
cui hanno appeso un uomo che tre ne uccise, o pare?
Strani eventi qui si sono verificati
e nessuno mai verrebbe a curiosare
se a mezzanotte ci incontrassimo
all’albero degli impiccati.

Verrai, verrai,
all’albero verrai  là dove il morto implorò l’amor suo di scappare?
Strani eventi qui si sono verificati
e nessuno mai verrebbe a curiosare
se a mezzanotte ci incontrassimo
all’albero degli impiccati.”

Per quanto riguarda gli Hunger Games devo dire che Suzanne Collins ce li presenta in maniera davvero diversa rispetto a quello che saranno poi. 
Sono ancora in uno stadio embrionale, dove l' Arena non è ancora quella enorme capsula in cui vengono rinchiusi i tributi dove ci sono boschi, laghi ecc... 
Abbiamo un anfiteatro che prima della guerra era utilizzato come circo, in questa "arena" si affrontano i tributi che però non vengono fatti allenare con le armi, nè nutriti, nè curati.
Non esistono nemmeno gli sponsor che mandano doni ai tributi, infatti questa invenzione verrà apportata da Snow nella nostra storia, inoltre manca la cornucopia, il banchetto ecc...
Somiglia molto di più alle lotte all'ultimo sangue dei gladiatori, dove tutti uccidevano tutti e questo riporta un po' al concetto di antica Roma sempre presente in questa storia.
Inoltre i tributi sono trattati come vere e proprie bestie, tanto che vengono messi in uno zoo prima di poter entrare nell'arena. 
Si può davvero considerare un altro essere umano, tale e quale a noi come un animale? Beh a Capitol City sì, ma a malincuore devo dire che non solo nel mondo degli Hunger games accade e questa è una riflessione che secondo me vuole farci fare la Collins. 

In questo libro conosciamo anche le "amicizie" di Coriolanus, anche se nessuno di loro sia davvero un suo amico, ma un ragazzo, di nome Seianus Plinth (proveniente dal distretto due, ma una volta arricchitasi la famiglia, arrivato a Capitol) considera la "gentilezza" di Coriolanus come una profonda amicizia e proprio per questo Coriolanus si caccia nei guai, addiritturà entrerà nell'arena per salvare Seianus che aveva deciso di suicidarsi. Proprio in questo contesto Coriolanus compie il primo di una lunga serie di omicidi.
Devo dire che oltre Seianus, gli altri ragazzi sono stati descritti davvero poco, avrei preferito che ci fosse qualcosa di più riguardo a loro!

In generale però i personaggi principali sono stati caratterizzati davvero bene, complice il fatto che la scrittrice stavolta ha utilizzato la terza persona per narrare gli avvenimenti.
La lettura è stata davvero scorrevole, anche se a volte veniva rallentata dalle descrizioni delle giornate di addestramento di Coriolanus, ma non troppo da risultare pesante.

Devo dire che l'autrice mi ha davvero colpita con questo nuovo capitolo, perchè serve a farci entrare nell'ottica del nemico. 
Snow non ha mai pensato che i distretti potessero aver ragione ad aver attaccato Panem, perché lui quella guerra l'ha vissuta dall'altra parte del muro, ha perso suo padre in quella guerra, e anche sua madre a causa del conflitto è morta per la scarsa assistenza medica. La guerra lo aveva reso orfano e povero, in più essendo di Capitol era normale che vedesse i distretti come nemici, infatti non ha mai pensato che gli Hunger games fossero ingiusti.
Anche nella storia che ha con Lucy Gray vediamo quanto sia egoista e pensi ai suoi piani. Sì, la aiuta, ma sempre per il suo tornaconto. Anche se in cuor suo probabilmente pensava di essere innamorato, io ci ho visto comunque un atto egoistico, tanto che a volte dice che Lucy era sua!
Io lo consiglio davvero tanto perché è il tassello mancante che rende la nostra storia completa. Con la ballata dell'usignolo e del serpente riusciamo ad avere un quadro generale su tutta quella che poi sarà la storia principale!




Io sinceramente ne sono rimasta davvero soddisfatta, anche se temo che questa sia l'ultima volta in cui torno a Panem, ma mai dire mai!
Spero davvero che Suzanne Collins arricchisca il suo mondo con altre storie, perchè secondo me ce ne sarebbero davvero un sacco da raccontare!


Come sempre vi lascio qui gli altri blog che hanno partecipato a questo ultimo step del review party: