martedì 30 maggio 2023

Recensione: L'erede rapito

 



Ciao a tutti pipistrellini cari e nuovi lettori!

Eccomi tornata insieme ad Holly Black per parlarvi del nuovo libro spin off della saga: Il principe crudele.

Come sempre ringrazio la casa editrice per la copia in anteprima e la mia amica Bea di Eynys Paolini per avermi inserita nel review.

Ma... iniziamo!




Scheda tecnica:

Autore: Holly Black 

Editore: Mondadori

Genere: Fantasy

Voto: ⭐⭐⭐⭐



Trama: Sono ormai trascorsi otto anni dalla Battaglia del Serpente. Nel gelido Nord, la spietata Lady Nore ha reclamato per sé la Cittadella dell’Ago di Ghiaccio. Suren, regina bambina della Corte dei Denti e unica creatura ad avere potere su di lei, sua madre, è fuggita nel mondo umano, dove vive come una selvaggia nei boschi, in completa solitudine e perseguitata dal ricordo dei supplizi subiti per mano dei suoi genitori. Si crede dimenticata da tutti fino a quando non si accorge che la hag della tempesta, Bogdana, è sulle sue tracce. Ad aiutarla è nientemeno che il principe Oak, erede di Elfhame, al quale un tempo Suren era stata promessa in sposa. Di lui, ora diciassettenne, affascinante e bello, dicono che sia viziato e ribelle. Troppo scapestrato per sedere sul trono. E soprattutto un abile manipolatore. Il ragazzo sta compiendo una missione che lo condurrà al Nord per la quale ha bisogno dell’aiuto di Suren. Ma se la ragazza accetterà, sa che non solo dovrà proteggere il suo cuore dal ragazzo che conosceva un tempo e di cui ora non può più fidarsi, ma dovrà affrontare nuovamente gli orrori che pensava di essersi lasciata alle spalle.

Con questo romanzo, primo di una dilogia, Holly Black ci riaccompagna nel mondo magico e opulento di Elfhame, tra intrighi, tradimenti e desideri che possono diventare anche molto pericolosi.



Parere personale: Prima di parlare del libro è necessario fare una precisazione: Nonostante il libro sia ambientato nello stesso mondo del principe crudele, non è necessario aver letto la prima trilogia in quanto i fatti sono successivi e staccati dalla prima parte. 

Questo lo dico perché nonostante non abbia avuto ancora modo di leggere il Principe crudele e seguiti, sono riuscita a leggere benissimo questo libro, anche se ogni tanto c'è qualche rimando (cosa che mi e stata detta da chi ha letto entrambi), ma che comunque non implica spoiler!

Finito lo spiegone, possiamo iniziare con la recensione vera e propria!


Suren, detta Wren, è la vera protagonista di questo libro. Infatti e proprio attraverso i suoi occhi che ci affacciamo al mondo di Elfhame.

Wren e una ragazza a cui ad un certo punto, la vita ha tolto ogni certezza.

Dovendo scappare dal suo regno, si rifugia nella terra degli umani, ma, quando la sua famiglia adottiva umana scopre il suo aspetto, viene abbandonata e la poverina e costretta a nascondersi nei boschi per sopravvivere.

Ad un certo punto pero, in un momento di pericolo, compare Oak, un ragazzo poco raccomandabile a cui Wren era stata promessa in sposa quando era piccola.

Oak non è un paladino della giustizia, non salva Wren per caso, ma perché ha bisogno dell'aiuto della ragazza per salvare suo padre.

I due personaggi vengono ben rappresentati nonostante il punto di vista centrale è quello di Wren, anche se le intenzioni di Oak ci restano sempre un po' oscure.

Mi è piaciuto anche molto il modo intrigante in cui i protagonisti interagiscono tra loro.

I luoghi in cui la vicenda e ambientata sembrano usciti dalle fiabe dei fratelli Grimm, c'è sempre qualcosa di speciale a dare un tocco di magia al tutto, mi e piaciuto molto.

Anche il worldbuilding è completo e funzionale, non ho notato particolari "buchi di trama".


Holly Black secondo me riesce a coniugare bene Fantasy e romance rendendo il libro molto bilanciato in qualità di trama.

L'azione c'è e anche tanta, dovete prepararvi a colpi di scena e misteri vari!

La sua scrittura, semplice ed evocativa è stata molto piacevole e mi ha fatto desiderare di conoscere di più riguardo alla storia, infatti non vedo l'ora di leggere il seguito.

Non mi resta che dire: Leggete questo libro! 

È bello, non annoia, ha il romance, ha il fantasy, ha intrighi... Cos'altro volete di più?


A presto, 





Yely.









lunedì 29 maggio 2023

Review party: Una virtù crudele

 



Ciao a tutti pipistrellini cari e nuovi lettori!

Rieccomi tornata con un nuovo review party in compagnia dell'autrice Emily Thiede.

Come sempre ringrazio la casa editrice Mondadori per avermi dato la possibilità di leggere questo libro in anteprima e la mia amica Bea di Eynys Paolini per avermi inclusa nel review party!

Ma senza ulteriori indugi, iniziamo!





Scheda tecnica:

Autore: Emily Thiede 

Editore: Mondadori 

Genere: Fantasy romance

Voto: ⭐⭐⭐




Trama: Tre matrimoni. Tre funerali. Alessa china la testa per nascondere gli occhi asciutti mentre si inginocchia davanti alla bara tempestata di gioielli sull’altare. Avrebbe pianto. Dopo. Lo ha sempre fatto. Restare vedova a diciotto anni è senza dubbio una tragedia. Ma è difficile trovare le lacrime quando la si vive per la terza volta.


Il dono che gli dei hanno concesso ad Alessa, in effetti, avrebbe dovuto amplificare la magia del suo Dorgale, non ucciderlo al minimo tocco. E ora, a un soffio dall’arrivo di uno sciame affamato di demoni che divorerà tutto ciò che incontrerà su Sansaverio, la giovane Lumera non ha più tempo per trovare un altro compagno e insieme opporsi all’avanzata delle forze maligne. Inoltre, influenzati da un predicatore, i suoi stessi soldati tentano di assassinarla, convinti che ucciderla sia l’unica speranza di salvezza per l’isola.


Nel disperato tentativo di sopravvivere, Alessa decide di assoldare Dante come guardia del corpo personale, un emarginato cinico e con la fama di essere un assassino. Ma con la ribellione ormai alle porte, i segreti che nasconde l’uomo potrebbero condurre al più terribile dei tradimenti. Si tratta di un alleato o di un nemico? Da questa risposta dipende sia la vita della giovane sia il destino del suo Paese.







Parere personale: Una virtù crudele racconta di una ragazza di nome Alessa che viene scelta a caso dalla Dea per la battaglia contro il suo nemico Ruhendo.

Il dono che viene conferito ad Alessa e quello di amplificare il potere del Dorgale (persona con i poteri) che ha scelto come compagno.

Ma Alessa non riesce a gestire il suo potere e finisce ogni volta per prosciugare completamente l'energia vitale del suo prescelto, portandolo inesorabilmente ad una dolorosa morte.

La nostra storia si svolge in un contesto di lotta tra bene e male, tra Dea e i suoi umani contro il Ruhendo e le sue creature mostruose.

Nei primi capitoli ci viene accennata un po' della storia tra Dea e Ruhendo e qui inizia il primo problema... 

Benché ci viene spiegata la scommessa che queste due figure fanno, non ci viene data la motivazione e dunque restiamo "orfani" di un'informazione che ritengo essere cruciale per la storia. Perché uno dovrebbe essere a favore della dea che tra l'altro priva la sua eletta dalla possibilità di avere un contatto fisico con il resto degli umani? Forse perché si tratta di una divinità a favore degli esseri umani, ma mi sembra una spiegazione poco sufficiente...

Inoltre esistono altre divinità? Perché il Ruhendo punisce gli umani?Esiste davvero questa dea o e frutto di tradizioni? 

In tutto il libro non c'è traccia della presenza di questa dea ne della sua controparte.

Il worldbuilding da questo punto di vista e un po' carente dato che mancano tante informazioni.

Ogni scena del libro sembra voler portare ad un solo fine, fare flirtare Alessa e la sua crush Dante.

Ci viene detto che per eleggere il nuovo Dorgale, Alessa passa del tempo con tutti i ragazzi dotati di poteri che sono rimasti sull'isola, eppure, nonostante successivamente avranno un ruolo fondamentale nella storia, di loro sappiamo pochissimo e quel poco che sappiamo li rende dei personaggi bidimensionali: la piagnucolona, la forte, il superbo, il riflessivo... E ovviamente non può mancare la coppia sfortunata!

Alessa e Dante sono gli unici che ci vengono descritti meglio e mi e molto piaciuto il fatto che Alessa ci faccia capire quanto sia fondamentale per lei avere dei legami e quanto il fatto di non poterne creare la faccia stare male.

La sua personalità e abbastanza equilibrata, non è nè un personaggio petulante che aspetta di essere salvato, nè la classica eroina sonomegliodituttivoi. 


Dalle descrizioni dei luoghi, dai nomi dei personaggi principali e dei posti, l'ambientazione sembra strizzare l'occhio all'Italia, in particolare alle isole campane con questi limoni, queste scogliere... Non so, quando ho letto questo libro mi sono immaginata di essere ad Ischia, avvolta in una nuvola che sapeva di limone.

Se c'è una cosa bella di questo libro sono sicuramente i luoghi!


Lo stile di scrittura e semplice, io l'ho letto tutto in un paio di ore, mi piace molto il fatto che si soffermi sui luoghi donando al lettore uno spunto di immaginazione ben dettagliato.

Una lettura piacevole, primo volume di una duologia, che spero in futuro chiarirà i miei dubbi e che consiglio come lettura estiva poco impegnata, specie a chi ama il soft spicy.


Ma voi che ne pensate?

A presto,





Yely.










martedì 9 maggio 2023

Recensione: Storie di fantasmi giapponesi

 



Ciao a tutti pipistrellini cari e nuovi lettori!

Ricordate la storia della Yuki onna di cui vi ho parlato ad Halloween? Se non la ricordate andate a recuperarla, mi raccomando!

Il libro da cui ho preso la leggenda è proprio questo qui!

Ma ora ve ne parlerò nel dettaglio!




Scheda tecnica:

Autore: Yakumo Koizumi (Lafcadio Hearn)

Editore: Kappalab

Genere: Leggende e folklore giapponese

Voto: ⭐⭐⭐⭐


Trama: Tornano i racconti di “Principesse e Mononoke” in una nuova veste editoriale. Vendetta, amore, risentimento, curiosità, angoscia, nostalgia, memoria, altruismo: ogni fantasma ha il suo personale motivo per ripresentarsi ai viventi, e ognuno lo fa in modo diverso, e con differenti effetti sulla quotidianità di amici, nemici, parenti o amanti. I più celebri racconti della tradizione giapponese, come quello di Hoichi, suonatore cieco di biwa, o di Oyuki, dama delle nevi, oggi proposti anche nella loro dimensione originale e con le illustrazioni della mangaka Keiko Ichiguchi.


Parere personale: Prima di iniziare a parlare di questo libro, penso sia necessario fare una premessa!

Storie di fantasmi giapponesi è una raccolta di di racconti della tradizione giapponese dell'autore Lafcadio Hearn, giapponesizzato con il nome Yakumo Koizumi.

Il titolo stesso dell'opera ha più varianti, potete trovare questa traduzione, come il titolo Kwaidan, o il titolo storie di fantasmi dal Giappone, di editori diversi che però sono la stessa opera!

Questa premessa la faccio perché la blogger qui presente ha scoperto di avere tre copie, di case editrici diverse, con titoli diversi che recano autori all'apparenza diversi.

Non fate come me! Anche se sinceramente mi piace tenerli tutti e tre perché recano illustrazioni diverse e sono tutti belli a modo loro.

Questo in particolare, edito da Kappalab, che ringrazio per la copia  ha le bellissime e delicatissime illustrazioni di Keiko Ichiguchi.


Con questo libro ho scoperto di aver letto un classico della letteratura giapponese, e sono felicissima di portare nel mio bagaglio culturale  una lettura così importante!


Storie di fantasmi giapponesi come ho detto prima è una raccolta di racconti brevi che l'autore ha estrapolato dalla tradizione orale giapponese.

In questi racconti, gli esseri umani si ritrovano a che fare con il mondo magico, talvolta anche ultraterreno.

Diverse sono le storie che mi hanno appassionata, come quella del monaco buddista che si imbatte in una casa di creature che di notte separano la testa dai loro corpi e si cibano di esseri umani, oppure la storia di un uomo che si beffa dello spirito di un altro uomo che ha appena condannato a morte e soprattutto quella della bellissima Oyuki, la Yuki Onna di cui vi ho parlato ad Halloween!


Il tipo di scrittura dell'autore è molto evocativo, queste storie sanno davvero incutere timore in colui che si approccia alla lettura e anche se si tratta di brevi racconti, sa intrattenere il lettore dalla prima all'ultima pagina.


Se siete come me, amanti del Giappone, del suo folklore, della sua mitologia, o siete semplicemente a caccia di storie che sappiano trasmettervi un brivido di paura, Storie di fantasmi giapponesi è il libro che non può mancare nelle vostre librerie!


A presto,




Yely.

mercoledì 3 maggio 2023

Review party: Poster girl


 

Ciao a tutti pipistrellini cari e nuovi lettori!

Veronica Roth, autrice di Divergent e The ones, ritorna in libreria con un nuovo distopico: Poster girl di cui vi parlerò in questa recensione.

Ringrazio Bea di Eynys Paolini e la casa editrice Mondadori per avermi dato la possibilità di leggere in anteprima questo libro.

Non indugiamo oltre e iniziamo!





Scheda tecnica:

Autore: Veronica Roth

Editore: Mondadori

Genere: Distopico

Voto: ⭐⭐⭐⭐



Trama: Sonya Kantor conosce molto bene questo motto, visto che ha ispirato, meglio condizionato, gran parte della sua vita. In realtà queste parole hanno condizionato la vita di tutti gli abitanti della megalopoli di Seattle-Portland-Vancouver. Per anni, infatti, hanno dovuto adattarsi a un codice morale molto rigido e a una costante sorveglianza da parte della Delegazione, resa possibile da una sofisticata tecnologia. Poi la rivolta ha cambiato tutto. La Delegazione è stata rovesciata e sostituita da un nuovo governo. Tutti coloro che avevano avuto un ruolo nel regime precedente sono stati rinchiusi insieme alle proprie famiglie nell’Apertura, una vera e propria prigione alla periferia della città. Gli altri, finalmente liberi, hanno potuto proseguire con le loro esistenze. Sonya, figlia di uno dei membri di spicco della Delegazione e diventata famosa per essere stata, da adolescente, il volto dei manifesti propagandistici affissi per tutta la città, è imprigionata da anni nell’Apertura. Un giorno, un vecchio nemico si presenta da lei con una proposta: se troverà Grace Ward, sottratta alla famiglia dalla Delegazione quando era ancora una bambina, sarà libera. Per portare a termine la missione Sonya sarà obbligata a muoversi in un mondo che non riconosce, di cui ignora i meccanismi, estraneo (ed estremamente corrotto). E, soprattutto, a scavare a fondo nel passato, compreso quello della propria famiglia, anche più di quanto vorrebbe, portando alla luce verità dolorose e difficili da accettare. A più di dieci anni dal suo esordio con Divergent, Veronica Roth torna alla distopia con un mystery che esplora il ruolo sempre più pervasivo della tecnologia nella nostra società.


Parere personale:  Inizialmente questo libro mi è sembrato il classico distopico con la protagonista rassegnata alla sua nuova vita e i classici inganni dei poteri forti.

Arrivata a circa metà della lettura, ogni tassello torna al puzzle componendo una mappa ben dettagliata di un libro breve ma comunque ben strutturato.

Il punto focale del racconto è la tecnologia a favore di un governo e di quanto, a lungo andare, possa essere invasiva a tal punto da plasmare a proprio piacimento gli esseri umani,mi ha ricordato molto 1984 di Orwell.

Sonya ci appare come una ragazza straordinariamente ordinaria, lei non è una ribelle, lei non alza sommosse, lei non si scompone, neanche quando il governo con il quale la sua mente era stata deformata è caduto a favore di un altro.

Forti sono stati i miei pregiudizi su di lei fino a quando non mi ha mostrato il motivo per cui ha accettato di cercare una ragazzina scomparsa dieci anni prima.

Da quel punto in poi il suo personaggio muta nel suo vero essere, non è la ragazza poster bidimensionale che il resto del mondo pensa che sia!

Avrei preferito comunque che il suo love interest fosse leggermente più approfondito, però anche così va bene, mi fa piacere che non si sia caduti nel classico triangolo o in quelle scenette smielate senza senso.

Inoltre si capisce bene che lei questo ragazzo lo amava da ben prima rispetto agli avvenimenti, solo che il sistema in cui era coinvolta non glielo aveva fatto percepire.


La trama è abbastanza intrigante, ripeto, tenete duro fino a metà libro, da lì in poi vi piacerà, fidatevi di me!

La parte mystery è ben presente nella trama, anche se vi riserverà una sorpresa, non vi dirò se bella o brutta, lo capirete solo leggendolo!

Non possiamo di certo paragonare quest'opera a Divergent, ma sa intrattenere il lettore che vuole una distopia ma non vuole troppe implicazioni, a me è piaciuto, anche se il finale è stato un pochino amaro.


Ma voi che ne pensate? 


A presto,




Yely.