sabato 31 luglio 2021

#12daysofwomen: Maud Stevens Wagner

 



Ciao a tutti pipistrellini cari e nuovi lettori!

Oggi, come ogni fine mese, ricorre la rubrica #12daysofwomen in cui trattiamo la storia di alcune donne che hanno fatto la storia e che hanno gettato delle pietre miliari per le generazioni future.

Ogni personaggio proviene dal libro Storie della buonanotte per bambine ribelli, da cui prendo spunto per narrare poi la sua storia.

Oggi parleremo di Maud Stevens Wagner, prima tatuatrice donna in America.






Maud Stevens nasce in Kansas nel 1877.

Fu acrobata e contorsionista in molti circhi itineranti e durante uno dei suoi viaggi con il circo conobbe Gus Wagner, un artista di tatuaggi, alla fiera mondiale di St. Louis nel 1904.





Maud accettò un appuntamento con Gus in cambio di una lezione di tatuaggio.

Anni dopo i due si sposarono ed ebbero una figlia di nome Lotteva che iniziò a tatuare all'età di nove anni e da grande divenne a sua volta una tatuatrice.




Apprendista del marito, Maud iniziò a fare tatuaggi a mano, nonostante l'invenzione della macchinetta, i due coniugi furono gli ultimi artisti del tatuaggio a mano.

Maud divenne la prima tatuatrice donna conosciuta negli Stati Uniti.




Dopo aver lasciato il circo i due coniugi girarono gli Stati Uniti come tatuatori e "attrazioni" tatuate nelle fiere e nei parchi divertimento. I due fecero conoscere i tatuaggi al di là dei paesi costieri, nell'entroterra.





Maud morì poi in Oklahoma nel 1961.

Di certo Maud non fu l'inventrice del tatuaggio o la prima donna tatuata, ma è un esempio per tutte quelle donne che vogliono dimostrare di essere padrone del proprio corpo!




Voi che ne pensate di questa storia? Conoscevate Maud? Vi piacciono i tatuaggi?

Fatemi sapere!



A presto, Yely.

mercoledì 28 luglio 2021

Un libro sotto l'ombrellone: La danza del ciliegio

 



Ciao a tutti pipistrellini cari e nuovi lettori!

Finalmente oggi parte la rubrica su cui io e Bea di Eynys Paolini abbiamo davvero lavorato tantissimo!

Come prima tappa ho deciso di portarvi un libro bellissimo che ci porta dritti dritti nel Giappone delle geishe dove amore e arte si mescolano in una meravigliosa danza.

Il libro in questione si intitola: La danza del ciliegio ed è una storia vera!




Scheda tecnica:

Autore: Veronica Variati

Editore: Libro/ mania

Genere: Romance, storico

Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐




Trama: Dopo l'ennesimo fidanzamento fallito, George Denison Morgan decide di andare il più lontano possibile. Il suo amico Samuel è a Kyōto per lavoro. È una città magica e a modo suo accogliente: decide così di partire subito. Dal primo momento si sente ammaliato e accarezzato da quelle atmosfere così diverse da quelle a lui familiari. Arrivato a Kyōto, il suo amico lo porta a teatro ed è qui che per la prima volta vede le geishe: creature meravigliose è quello che pensa subito. Yuki Kato è la protagonista di questo spettacolo e George vuole solo sentire la sua voce, parlarle, afferrare quel fascino soprannaturale. Ci riuscirà?


Un romanzo che profuma di alberi di ciliegio e colpisce per la delicatezza e per la speranza che trasmette.






Parere personale: Delicato come un petalo del fiore di ciliegio, questo amore sboccia tra le strade di Kyoto.

George è un uomo americano che, distrutto da una delusione amorosa, decide di andare a trovare il suo amico Sam in Giappone.

Oyuki è una geisha famosissima che nasconde un segreto: una relazione con uno studente giapponese, cosa proibita dal regolamento delle geishe.

I due non sanno che il destino ha per loro in serbo una sorpresa; le loro strade si incroceranno per poi non separarsi mai più.

E se a tutto questo aggiungiamo il fatto che è una storia vera, il mix che si viene a creare è di una bellezza unica, come quella di Oyuki.

Lo ammetto, ho amato questo libro, mi ha anche strappato qualche lacrima sul finale.

Come dico sempre, se un libro riesce a suscitare in me emozioni così tanto forti, è un libro eccezionale!

La storia viene interpretata dall'autrice sulla base di alcune informazioni che sono arrivate a noi fino ad oggi.

I protagonisti della storia si raccontano nel libro in prima persona e ognuno narra la vicenda dal suo punto di vista.

Sembra proprio di ascoltare una vecchia coppia parlare della nascita del loro amore e il lettore è lì, seduto con loro a rivivere le loro emozioni.

Sì, Oyuki e George ti trasportano mano nella mano nel loro mondo.

Questo stile narrativo dà al lettore modo di approfondire i pensieri dei protagonisti e le loro sensazioni, rendendoli dei personaggi completi.


L'ambientazione è descritta benissimo e riesce a far viaggiare il lettore lontano, fino a Kyoto.

L'autrice del libro inoltre si sofferma spesso sullo spiegare le usanze del Giappone, così che il lettore ha ben chiaro di cosa si stia parlando. Inoltre aggiunge a fine libro un vocabolario in cui vengono tradotte le parole Giapponesi, proprio per permettere al lettore di avere una chiave di lettura completa.

Lo stile di scrittura è semplice e scorrevole, adatto a far sì che il libro possa essere letto in totale relax ovunque voi vogliate.

Ma non pensate cari lettori che si tratti di una lettura a cuore leggero, le emozioni che proverete saranno tante e saranno forti!


Avevo bisogno di un po' di romanticismo genuino nella mia vita che ormai ne è priva e questo libro mi ha fatto sperare di nuovo che possa esserci nel mondo un uomo come George pronto a tutto pur di stare con me!

George infatti aspetta pazientemente Oyuki e la corteggia con molta compostezza e con molto rispetto. 

Inoltre va contro la sua famiglia pur di stare con la sua geisha.

Certo i tempi erano diversi verso i primi del '900, ma magari ci sono ancora dei ragazzi con questi princìpi.


Insomma lettori miei, se siete alla ricerca di un amore puro, questo libro è per voi!

Se avete amato memorie di una geisha (in cui Oyuki viene anche menzionata) amerete anche la danza del ciliegio!


Voi che ne pensate, lo leggerete?

Come vi immaginate in versione geisha?


A presto, 


        Yely.


PS: passate anche da Eynys Paolini per la sua recensione!









Presentazione rubrica: Un libro sotto l'ombrellone

 




Ciao a tutti pipistrellini cari e nuovi lettori!


Finalmente oggi, insieme a Beatrice di Eynys Paolini, sono qui per annunciarvi la rubrica che vi terrà compagnia fino alla fine dell' estate.


Un libro sotto l'ombrellone nasce dalla voglia di consigliare a voi lettori dei libri perfetti da leggere in estate. 

Potrete leggerli in spiaggia comodamente sul vostro lettino o sul vostro telo mare o a casa vostra.

Inoltre io e Bea volevamo fare una sorta di incontro virtuale (considerati i tempi che corrono) in cui ci "vediamo" al mare e parliamo dei libri che stiamo leggendo.


Per la maggior parte della rubrica i libri saranno gli stessi per entrambe, recensiti in giorni diversi. Ci saranno anche libri che abbiamo voluto aggiungere per differenziarci un po'.


L'appuntamento sarà ogni Lunedì e Giovedì : ci sono tre extra, uno tra questi sarà il 10 Agosto in cui abbiamo in mente una recensione particolare.


Per rendere il tutto più speciale, abbiamo deciso di creare dei nostri "avatar" a tema per ogni storia che andremo a recensire.


Per l'occasione abbiamo pensato a come saremo state noi nelle varie storie e per questo motivo volevamo farvelo vedere in modo che anche voi possiate sognare a occhi aperti con noi. 


Questa non sarà una rubrica "duetto", vogliamo che anche voi partecipiate alla recensione commentando con le vostre idee a riguardo e se nel caso aveste letto il libro, come vi sareste immaginati.


Insomma, vogliamo davvero portarvi al mare e farvi sognare insieme a noi!


Un grazie particolare vogliamo dedicarlo a tutte le case editrici che sono state entusiaste della nostra rubrica e che ci hanno gentilmente fornito il materiale per le recensioni.

Sono in tante ad aver aderito e le menzioneremo di volta in volta durante lo svolgersi della rubrica.


Detto questo vi diamo appuntamento a domani con la prima recensione!


A presto,





   Yely








   Bea







lunedì 26 luglio 2021

Review party: Una storia di stregoneria

 



Ciao a tutti pipistrellini cari e nuovi lettori!

A seguito del libro: Una storia di magia di Chris Colfer io ed Eynys Paolini assieme a Rizzoli e ad altri blog partecipanti, abbiamo deciso di portarvi anche il secondo di quella che già si preannuncia una trilogia o più.

Una storia di stregoneria infatti riprende i protagonisti che abbiamo lasciato nel libro precedente in una nuova e più difficile avventura.








Scheda tecnica:

Autore: Chris Colfer

Editore: Rizzoli

Genere: Fantasy

Voto: ⭐⭐⭐⭐





Trama: Brystal e i suoi amici hanno salvato i regni dalla minaccia della Regina dei Ghiacci e sono riusciti a far accettare la comunità magica in tutto il mondo. Potrebbero finalmente concedersi di festeggiare, ma quando una strega misteriosa dal nome di Lady Mara arriva all'accademia, tutto cambia all'improvviso. Lady Mara comincia a reclutare fate per la sua scuola di stregoneria rivale, con intenzioni tutt'altro che benevole... Molto presto l'amica di Brystal, Lucy, rimane intrappolata in un complotto oscuro che minaccia di sterminare l'umanità. In giro per il mondo, la pace faticosamente acquisita sta per sgretolarsi e la rabbia per la legalizzazione della magia si sta diffondendo di nuovo in tutti i regni a causa delle menzogne diffuse da un pericoloso clan, noto come la Fratellanza Virtuosa. L'obiettivo è chiaro: sterminare ogni forma di vita magica, a cominciare da Brystal... 







Parere personale: I nostri amici fatati con a capo Brystal tornano in una nuova avventura dove i nemici sembrano essere ben due: La fratellanza Virtuosa e la scuola di stregoneria di Lady Mara.

A peggiorare le cose ci si mettono di mezzo i cattivi pensieri che portano Brystal in uno stato depressivo e le bugie della ragazza.

Anche il litigio con Lucy peggiora le cose, la ragazza infatti fugge dalla scuola delle fate per stabilirsi in quella delle streghe insieme anche a Pip, amica di Brystal conosciuta al centro correzionale di Altostivale.

In questo libro inoltre Brystal, divenuta ormai una 15enne, si trova alle prese di quello che sembra essere amore.

Troviamo anche molte battaglie, di più rispetto al primo volume ed anche molte magie, incantesimi e stregonerie.

E che dire della meravigliosa copertina?


La storia è stata davvero molto affascinante e con tanti colpi di scena e mi ha tenuta incollata alle pagine, anche se ho trovato Brystal sottotono, polemica e a tratti inutile.

Capisco che dietro ci sia un motivo che chi si approccia alla lettura capirà solo verso il finale, ma ad un certo punto era diventata quasi patetica.

C'è anche da dire che la povera Brystal è letteralmente sommersa da problemi in quanto capo della congrega e custode del segreto di madame Tempofiero e molto concentrata sul tenere alta la considerazione degli umani verso gli esseri magici.


Penso che in questo libro l'autore abbia voluto trattare la tematica della depressione, infatti vediamo come Brystal è letteralmente schiacciata dai problemi e si confida con una persona molto importante per lei che le dà dei suggerimenti per affrontare la situazione, tra cui affidarsi ad un medico specializzato a cui raccontare le proprie paure.

Inoltre vediamo come questi pensieri brutti siano enfatizzati dall'uso dei caratteri in grassetto.

Diciamo che l'autore è riuscito discretamente a trattare l'argomento, ma non ho apprezzato il fatto che gli amici di Brystal più che tirarla su abbiano continuato ad assillarla con mille problemi.

Devo dire anche che nella vita reale questo può accadere, non sempre chi ci sta intorno capisce ciò che proviamo. 

Alla fine però gli amici riescono comunque ad aiutare Brystal, anche se la cura al suo dolore è comunque sè stessa.


Uno sguardo più attento questa volta lo abbiamo anche su Lucy nella scuola per streghe di Corvoscuro, infatti la ragazza troverà nel libro parecchi capitoli a lei dedicato, così finalmente riusciamo a conoscere meglio un altro personaggio membro del Consiglio delle Fate.

Devo ammettere che ho apprezzato molto la sua storia rispetto ai capitoli su Brystal. Mi piace un sacco Lucy la combina guai!


Lo stile di scrittura è molto semplice ed anche i nomi usati per i luoghi ed i personaggi sono molto intuitivi, adatti per il target a cui si rivolge Colfer.


Consiglio questo libro innanzitutto a chi ha letto il primo e l'ha gradito, perché questo ha più suspance, inoltre lo consiglio come fantasy spensierato, da leggere al mare o in vacanza o comunque in un periodo in cui non si vuole affrontare una lettura impegnativa.


Voi che ne pensate? Fatemi sapere!


Qui sotto vi lascio i nomi dei blog partecipanti al progetto e voglio ringraziare tantissimo la casa editrice Rizzoli per averci affidato questo review party.



A presto, Yely.














giovedì 22 luglio 2021

Review party+ Blog tour: Storie Incredibili delle Olimpiadi

 




Ciao a tutti pipistrellini cari e nuovi lettori!

Domani ci sarà l'inaugurazione delle Olimpiadi di Tokyo 2020.

Quale occasione perfetta per parlarvi di questo libro molto interessante?

Proprio in vista di questi nuovi giochi post covid19 io ed Eynys Paolini abbiamo organizzato questo review party e blog tour insieme alla casa editrice DeAgostini.

Voglio ringraziare la casa editrice per le copie che ci ha fornito e voglio ringraziare le altre blogger che hanno aderito al progetto.

Dunque in questo articolo non solo vi parlerò del libro: Storie incredibili delle Olimpiadi, ma vi racconterò anche la storia di una delle protagoniste e dei protagonisti di storie incredibili, ovvero, Nadia Comaneci.





Scheda tecnica:

Autore: Luciano Wernicke

Editore: DeAgostini

Genere: Storico

Voto: ⭐⭐⭐⭐





Trama: Il libro raccoglie le storie più strane, curiose e meno note che si sono verificate in ciascuna edizione delle Olimpiadi, dal 1896 (anno in cui sono riprese per iniziativa di Pierre De Coubertin) al 2016. Si tratta di storie molto umane, a volte bizzarre e divertenti, a volte eroiche e drammatiche, a volte legate alle vicende del periodo. Tutte vanno oltre la classica celebrazione di una vittoria, e segnano un pezzetto di storia.



Parere personale: Le Olimpiadi moderne cominciano con l'idea di Pierre De Coubertin di riportare al grande fasto una tradizione degli antichi greci.

Inizialmente era permesso solo agli sportivi uomini che non praticavano sport a livello professionale di accedervi, ma via via vediamo come nel tempo le cose cambiano.

Dal 1896 al 2016, assistiamo in questo libro a vari avvenimenti che sembrano davvero usciti da un film.

Troviamo infatti atleti deceduti per il troppo caldo, atleti che durante la sosta hanno bevuto come spugne senza riuscire più a terminare la gara, atleti che sono stati eliminati perché magari in precedenza avevano partecipato a delle gare con premio in denaro, atleti che hanno vinto tutte le medaglie della loro categoria, altri che hanno partecipato da soli (gara composta da 1 squadra o 1 atleta), giudici maldestri o disonesti, insomma, di tutto e di più!


Questo libro per me è stato una vera e propria scoperta! 

Conoscevo qualche avvenimento, ma la maggior parte per me sono stati delle vere e proprie scoperte!

Una scoperta sensazionale per me è stata quella del premio De Coubertin per il Fair play, voi ne conoscevate l'esistenza? Io no.


L'autore è stato molto bravo a raccogliere dei fatti reali molto interessanti e pazzeschi, inoltre il libro è scritto in modo talmente semplice che tutti possono cimentarsi nella lettura del volume.


I fatti sono organizzati per anno in cui sono avvenuti ed è molto semplice poi ritrovarli in caso si voglia andare a cercarli.

Per ogni anno poi all'inizio del capitolo troviamo un riassunto dell'andamento delle Olimpiadi, ovvero chi ha vinto più medaglie, come è andata in generale l'Olimpiade ecc...

Ho trovato questa divisione davvero molto efficace e semplificativa per il lettore.


Insomma se volete arrivare preparati a Tokyo 2020 e conoscere tutti gli aneddoti e le curiosità più assurde, questo è il libro perfetto!

Io l'ho trovato molto di intrattenimento.


Ma ora passiamo all'approfondimento: pronti, partenza, VIA!





Approfondimento: Nadia Comaneci.





Nel libro viene raccontato che nelle Olimpiadi di Montréal 1976, una ragazzina di soli 14 anni divenne campionessa Olimpica nella ginnastica artistica con ben 3 ori, un argento e un bronzo.

Ma la particolarità sta nel fatto che fu la prima ad ottenere come voto 10/10, un fatto assolutamente eccezionale.

La ragazza in questione si chiama Nadia Comaneci, ma la sua storia non finisce qui.

Partiamo dall'inizio!


Nadia nasce a Onesti (Romania) nel 1961.

A 3 anni iniziò a fare ginnastica, a 6 fu notata nel cortile della scuola da Bela Karolyi che era alla ricerca di nuovi talenti e chiese dunque alla famiglia di Nadia di poterla inserire nella sua scuola di ginnasti.

Nel 1969 partecipò per la prima volta ad una gara in cui si piazzò 13^.

L'anno seguente si piazzò al primo posto con la sua squadra nei campionati nazionali a squadre diventando la più giovane rumena a vincere quel titolo.

Gli anni successivi furono un susseguirsi di vittorie e nell'olimpiade di Montreal 1976 fece decisamente un miracolo prendendo il punteggio massimo. Un evento mai verificatosi e che i computer dei tecnici non avevano previsto e che dunque causò qualche problema con il tabellone del punteggio. La situazione si risolse scrivendo il numero uno e moltiplicandolo 10 volte.

In quell'olimpiade Nadia prese 6 volte il punteggio massimo.


Quando tornò in Romania divenne una star nazionale.

Il dittatore Ceausescu la invitò spesso nel suo palazzo e le conferì molte onoreficenze tra cui quella di eroe del lavoro socialista rumeno.





Il suo volto venne usato per la propaganda del regime socialista e a 15 anni fu costretta a diventare l'amante del terzo figlio del dittatore, Nicu Ceausescu che abusò più volte di Nadia. Fortunatamente la relazione finì, ma quando Nadia aveva già 20 anni.


Agli europei successivi a Montreal '76 Nadia si riconfermò campionessa.

Nel 1979 vinse i mondiali, ma subito dopo fu ricoverata in ospedale per avvelenamento dovuto Ad un taglio sul polso che le era stato causato dalla fibbia metallica del fermapolso.


Alle Olimpiadi di Mosca 1980 era in piena forma e vinse due ori e due argenti.

Nel 1981 Nadia ed i suoi allenatori, i coniugi Karolyi presero parte ad un tour negli Stati Uniti chiamato Nadia '81.

L'ultimo giorno del tour i Karolyi decisero di rimanere negli Stati Uniti per fuggire dalla dittatura e chiesero a Nadia se volesse unirsi a loro, ma Nadia rifiutò.

Una volta rientrata in Romania, per paura che la famosa risorsa della propaganda fuggisse per seguire i suoi allenatori, Ceausescu fece controllare ogni spostamento di Nadia e le fu impedito di viaggiare all'estero.



Dopo un tentato suicidio, la fuga dei Karolyi e l'impossibilità viaggiare, Nadia si ritirò dagli sport nel 1984 poco prima delle Olimpiadi di Los Angeles.

Per un po' di tempo Nadia allenò giovani atleti rumeni, ma, nel 1989 fuggì dal paese per rifugiarsi negli Stati Uniti camminando per sei ore al confine con l'Ungheria dove un suo amico era pronto a prenderla con l'automobile.

Giunta negli Stati Uniti ottenne il permesso come rifugiata politica e potè tornare in Romania solo dopo la rivoluzione giurando che il consenso al regime le fu estorto da Ceausescu.


Una volta arrivata in America fu promotrice di abbigliamento sportivo e modella di abiti da sposa.

Nel 1994 si fidanzò con l'atleta Bart Conner con cui si sposò in Romania nel 1996.

Nel 2006, a ben 44 anni diede alla luce il suo primo ed unico figlio Dylan Paul Conner.


Nel 1999 Nadia fu la prima atleta a parlare alle Nazioni Unite ed attualmente è impegnata in vari progetti sportivi ed umanitari.


Credo che Nadia Comaneci sia una donna molto coraggiosa e ci tenevo tanto ad approfondire la sua storia personale perché nel libro ovviamente si parla solo del suo record, ma quello che ha passato non potevo non menzionarlo.




Ora passo il testimone alle mie colleghe blogger in questa "staffetta" alle mie colleghe che trovate qui sotto.

Spero che l'articolo sia stato di vostro gradimento e spero anche di avervi un po' incuriositi riguardo al libro.


A presto, Yely.











lunedì 19 luglio 2021

Recensione: Io sono la mela/ Una storia di Saffo

 



Ciao a tutti pipistrellini cari e nuovi lettori!

Come molti sapranno, ogni mese, verso la fine, racconto la storia di una donna realmente vissuta. 

Questo lo faccio principalmente per sensibilizzare lettori e lettrici sul fatto che la donna è, al pari dell'uomo, capace di ogni cosa.

Questo libro non fa parte della mia rubrica #12daysofwomen, ma è come se lo fosse.

Diciamo che è un appuntamento aggiuntivo alle altre 12 donne di cui vi ho parlato e vi parlerò in futuro.

In particolare, quella raccontata in questo libro è la storia di Saffo, poetessa greca.


Voglio ringraziare la casa editrice rueBallu per avermi inviato questa bellissima copia!





Scheda tecnica:

Autore: Beatrice Masini

Editore: rueBallu

Genere: Storico

Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐








Trama: Nei frammenti di Saffo è riposto uno dei più straordinari tesori d'arte e di umanità che la Grecia arcaica ci abbia lasciato. Rievocare la vita della poetessa greca, attraverso questo scritto lieve e profondo di Beatrice Masini, è un'occasione per avvicinarla, entrare dentro un mondo antico e sempre vicino: i sentimenti dell'essere umano, la ricerca di un posto nell'esistenza. E delle donne, in particolare. Le raffinate illustrazioni sono di Pia Valentinis. "Nessuno ha mai scritto l'amore così [...]. Ma questo dolore, questo qualcosa che arde e corre e preme dentro, il cuore che pulsa, il corpo che vibra, questo sentirsi rapiti a se stessi, prima non era stato detto. C'era, certo, nella vita, nelle vite di chi ama; ma nessuno aveva ancora trovato le parole per dirlo. Non queste."









Parere personale: Parto col dire che ho dovuto dare solo 5 stelle perché è il punteggio massimo, ma fate conto che ne siano 100 di stelline!

Tutto in questo libro è curato alla perfezione, i testi di Beatrice Masini, le illustrazioni di Pia Valentinis, e per finire l'edizione stessa, fatta con fibre di cotone riciclate e cellulosa a cui vanno aggiunti i segnalibri fatti con lo stesso materiale.

Inutile dire che per una/un blogger che ne vede di ogni, queste piccole attenzioni al dettaglio fanno molto piacere e rendono il libro una vera "chicca" da custodire gelosamente nella propria libreria.


Il testo ci propone dei frammenti della vita di Saffo immaginati dall'autrice in quanto della somma poetessa greca ci è giunto molto poco.

Il libro inizia con la nascita di una bambina nell'isola di Lesbo.

A quei tempi le figlie femmine non erano molto considerate e lo capiamo subito dal fatto che il padre della piccola lascia liberamente la scelta del nome alla madre: la piccola è Saffo.

Saffo è scura di pelle, di occhi e capelli, di certo non simile ad una divinità.

E proprio durante la notte della sua nascita la madre guarda le Pleiadi, la cui storia rimanda a delle ninfe che hanno vissuto una storia triste, ma sono diventate poi meravigliose stelle nel cielo e da qui nasce la riflessione: meglio essere felici o bellissimi?

Intanto Saffo cresce, la sua tata è estenuata poiché la piccola è vivace, corre, strilla. Insomma, tutto le era concesso probabilmente proprio perché essendo l'ultima figlia e soprattutto femmina, a nessuno importava di lei.

I bambini però restano tali per poco e Saffo diventa più grande quando, sulla barca che porta la sua famiglia in esilio in Sicilia, si invaghisce di un giovanotto, il mozzo della nave che suona dolci melodie con il flauto.

La madre come sempre non si cura di lei ma dei fratelli.


Arrivati in Sicilia, i suoi fratelli vengono istruiti da Focas e anche Saffo prende parte alle lezioni. Diventa molto brava a suonare la lira e le piacciono i racconti che provengono da terre lontane, lei stessa vorrebbe raccontarne di nuovi.


Tornata di nuovo nell'isola di Lesbo la ragazza scrive in segreto su dei cocci e sua madre  la avverte che le hanno trovato marito.

Saffo si sposa ed ha una figlia che chiamerà come sua madre: Cleide, che significa gloria.

Quando la figlia cresce e va via, Saffo prende con sè delle studentesse, ma invecchia ed ad un certo punto decide di non istruire più le giovani ragazze.


Ma come mai questo libro si chiama: Io sono la mela? Ebbene, Saffo spesso fa riferimento a sè come una mela. Piano piano matura, ma resta sull'albero senza essere colta.

Alla fine di lei non resta che una buccia e dei semi.

Quei semi sono sicuramente le sue poesie, arrivate a noi proprio come piccoli semini che mettono radici nei nostri cuori e che poi a nostra volta distribuiremo alle generazioni future.


L'autrice è stata molto brava nelle descrizioni che evocano nella mente del lettore delle immagini chiare, precise, potenti!

La caratterizzazione un po' malinconica di Saffo è la perla di questo libro. Spesso si fa domande molto profonde e credo che l'autrice sia riuscita a cogliere la vera essenza della poetessa anche attraverso quel poco che è arrivato fino a noi.

Il momento più catartico è quello che descrive la partenza delle sue allieve e la sua malinconia nel vederle andare via, come se una parte di lei andasse via con loro.

Magnifico!


Saffo dunque viene erroneamente descritta come la poetessa dell'amore tra donne, ma in realtà descrive nei suoi versi vari tipi di amore, quello per gli uomini, per le alunne, per sua figlia... Insomma, l'amore in ogni sua forma!


Questa volta non mi soffermerò a dire a quale tipo di lettore si rivolge questo libro perché penso che tutti possano leggerlo e trarne godimento tanto quanto me.



Voi che ne pensate? Fatemi sapere nei commenti!




giovedì 15 luglio 2021

Segnalazione: Alex e Anya

 



Ciao a tutti pipistrellini cari e nuovi lettori!

Oggi vi segnalo un libro uscito nel Dicembre 2020 che potete trovare sia cartaceo che in ebook.

Il libro in questione è Alex e Anya, scritto da Sara Pilotta.





Scheda tecnica:

Titolo: Alex e Anya

Autore: Sara Pilotta

Editore: Amazon KDP

Genere: Romance

Pagine: 275

Prezzo Kindle: 1,99€

Prezzo cartaceo: 11,96€






Trama: Siete mai stati a Luxum? È una città -misteriosa dove spesso s’intrecciano storie che sanno di polvere e tempi lontani. Non c’è spazio per l’amore e nemmeno per il cielo azzurro; ci sono spade, sangue e territori da conquistare. Ci sono solo padroni da servire e inganni da dipanare.

In uno di questi viaggi però qualcosa accadrà e a Luxum soffierà un vento nuovo.

Alex è una guardia al soldo di un padrone senza scrupoli. Anya è una giovane schiava lasciata a morire nel deserto. Lui la salva e tra i due è amore a prima vista. Sembrerebbe la fine di una fiaba, ma non è che l'inizio di una lunga avventura.

Due anime ferite che cresceranno tra difficoltà e pericoli.

Riusciranno i nostri protagonisti a raggiungere la serenità?



Il ricavato sarà devoluto all'associazione: "Baffi e Code ONLUS" di Vercelli.



Avvertenza: La lettura di questo libro è consigliata a un pubblico di soli adulti in quanto contiene scene di sesso.




 Biografia autrice: Sara Pilotta ha 35 anni e vive a Vercelli.
Diplomata in lingue straniere, è un'appassionata lettrice e grande fan di Stephen King. 
Ama l'animazione e la cultura giapponese, gli animali e i viaggi.
Questo è il suo primo romanzo.


Curiosità sul libro:

La storia d'amore fra Alex e Anya  è apparsa in sogno all'autrice in una notte qualunque di Marzo.

Sembrava un film d'animazione giapponese, dai tratti delicati e dalle scene d'azione vivide.

Non avendo mai scritto niente prima, Sara si è chiesta se fosse il caso di iniziare proprio in quel momento, ma l'idea era forte, più forte delle sue paure.


Link d'acquisto: https://www.amazon.it/Alex-Anya-Sara-Pilotta-ebook/dp/B08PRWFHGF/




Che ne pensate di questo libro? Fatemi sapere se lo acquisterete!


lunedì 12 luglio 2021

Recensione: Athlien

 




Ciao a tutti pipistrellini cari e nuovi lettori!

Come state? Qui da me fa un caldo infernale e non si può fare altro che andare a mare per rinfrescarsi un po' e proprio dal mare io vi sto scrivendo! La vostra blogger di fiducia non va mai in vacanza e vi terrà compagnia per tutta l'estate.

Tornando a noi, oggi vi parlerò di questo titolo:Athlien dello scrittore emergente Michele Zumbo di cui questa è la prima opera.

Devo dire che nonostante sia, come vi ho detto, la prima esperienza di scrittore di Michele Zumbo, sono stata piacevolmente colpita dalla storia!





Scheda tecnica:

Autore: Michele Zumbo

Editore: Self published

Genere: Fantasy

Voto: ⭐⭐⭐⭐




Trama: Il libro narra la storia di Athlien, un guerriero che aveva deciso di vivere in pace fino a quando le ombre del passato tornarono a turbare la sua quiete, costringendolo ad impugnare nuovamente le armi. Intraprenderà un viaggio spesso irto di pericoli, affronterà nuove aberranti creature e il suo percorso lo porterà a rinforzare vecchie amicizie e creare nuove alleanze per far fronte alla minaccia sempre più incombente proveniente dalle terre di Nefes, ad est. Grazie ai suoi eroici ed eccentrici compagni di ventura ripercorreremo il suo passato, alla ricerca di verità che lo porteranno verso il suo destino.




Parere personale: Athlien è un giovane uomo mezzo elfo e mezzo umano.

I suoi genitori infatti erano rispettivamente il principe degli elfi e la principessa degli umani che però sono morti per colpa di una chimera impazzita.

Sei anni sono passati dalla guerra in cui ha perso la vita la sua migliore amica Fenshin quando due viverne e quattro orchi raggiungono l'abitazione isolata di Athlien per rubare la teca in cui è conservata la ragazza.

Athlien dunque vuole indagare e scopre che il vecchio nemico sta tornando e anche molto più potente, così dunque parte alla ricerca di alleati per cercare di sconfiggere definitivamente il grande mago oscuro Ghalosh.


La cosa molto bella di questo libro, che non spesso si trova negli High Fantasy è il sentimento di amicizia che pervade tutta la narrazione.

Ogni protagonista ha un forte senso di amicizia e cameratismo verso i propri compagni ed è molto bella la frase di uno dei personaggi che dice che nonostante l'inferiorità numerica, il combattere per difendere la propria famiglia e amici, ovvero gli altri soldati, fa sì che anche l'impensabile diventi realizzabile proprio grazie a questo legame.

Oltre all'amicizia, un'altra tematica è l'uguaglianza tra i popoli, infatti vediamo come Athlien voglia che elfi, umani, troll, gnomi ecc... possano avere dei contatti consistenti tra loro e guardando i suoi compagni di avventure che provengono dai posti più disparati ma che comunque si vogliono tanto bene, capiamo che questa possibilità di comunione fra popoli sia possibile.


Parlando dei personaggi, Athlien è il protagonista della nostra storia, anche se spesso durante la narrazione ci troviamo a seguire le vicende degli altri personaggi.

Ath è un ragazzo molto sicuro delle sue doti combattive, ma non è spavaldo, anzi, spesso viene preso come esempio di saggezza e lui stesso impartisce qualche lezione agli altri.

Lo vediamo sempre molto distaccato e anche a volte crudele,ma quando si tratta dei suoi compagni è tutta un'altra storia.


La narrazione è molto scorrevole e dimostra una conoscenza approfondita sulle tecniche di combattimento.

Nonostante le pagine siano circa 230, il libro è pregno di avvenimenti e ricordi che rendono la storia senza buchi di trama.

Ben fatto è anche il world building con i vari popoli e le loro diatribe, quello che ho preferito di più è stato il popolo degli elfi con Lithlien, cugina di Athlien.


Il volume è ben concepito, abbiamo una mappa con cui possiamo orientarci e le rappresentazioni delle varie creature che ci si presentano dinnanzi capitolo per capitolo.


Il finale non è affatto scontato e cela un colpo di scena pazzesco, ma non posso dirvi altro!


Insomma, se volete un fantasy poco impegnativo ma ben fatto, Athlien è il libro che fa per voi!

Faccio davvero i complimenti a Michele Zumbo e spero di poter leggere presto qualche altra sua opera!


Che ne pensate voi? Vi ho incuriositi?



A presto, Yely.





giovedì 8 luglio 2021

Recensione: I figli di Darwin

 



Ciao a tutti pipistrellini cari e nuovi lettori!

Perdonate l'assenza di questi giorni ma con il caldo assurdo non riesco a fare nulla se non passare il tempo in ammollo a mare!

Però eccomi tornata con una lettura che mi ha tenuto compagnia sotto l'ombrellone in questa caldissima settimana.

Oggi dunque parleremo de: I figli di Darwin, scritto da Giulia Esse ed edito da Plesio editore.

Quando l'autrice mi ha mostrato il libro non ho potuto non accettare di farne una  recensione.

Già solo la trama e la copertina gridano steampunk da tutte le parti ed è un genere che a me piace parecchio!

Ma partiamo con ordine, iniziamo!









Scheda tecnica:

Autore: Giulia Esse

Editore: Plesio editore

Genere: Fantasy/ steampunk

Voto: ⭐⭐⭐⭐







Trama: Quando i Conservatori riescono ad abolire i trattati di Darwin alla Royal Society, per Demetrius Howell è chiaro che il futuro di Londra è destinato al regresso. Stanco della situazione e deciso a lottare per salvare le persone che ama, scopre l’Ordine del Ramo Rosso, che cambierà il corso della sua vita introducendolo in un mondo fatto di misteri, cospirazioni e lotte segrete combattute nel nome della sua città.







Parere personale: In una Londra che si avvia verso la fine dell'800, dove Jack lo Squartatore terrorizza la città e la scienza fa grandi passi avanti, Demetrius Howell si ritrova alla Royal Society durante un dibattito in cui il rettore, facente parte dei conservatori, mette al bando le opere evoluzionistiche di Darwin.

Nel frattempo, due agenti ritrovano i cadaveri di 22 bambini orfani morti suicidi in orfanotrofio con il segno theta marchiato sulla loro pelle.

Questi due uomini non sono agenti qualunque, in realtà fanno parte dell'Ordine del Ramo Rosso, una corrente filo-irlandese il cui scopo è l'indipendenza dell'Irlanda.

In seguito a queste strane morti si recheranno da Demetrius per conto del loro capo per chiedergli aiuto in quanto suo padre era membro dell'ordine e proprio per questo è stato assassinato.


Ho apprezzato tantissimo questa storia che non ha punti morti. Ogni capitolo si concentra su degli avvenimenti importanti presenti e passati dei personaggi protagonisti.

Sì, perché nonostante Demetrius sia il protagonista, secondo me anche gli altri membri dell'Ordine sono protagonisti a modo loro dato che seguiamo le vicende di tutti. 

Tra tutti, il personaggio che mi è piaciuto di più è Walton, con il suo braccio meccanico e la sua storia alla Oliver Twist. Sembra un duro, ma ha anche un cuore d'oro e nonostante sia entrato in polizia solo per l'Ordine, vuole molto bene a tutti i suoi sottoposti, tanto da prendere molto male la morte di uno di loro.

Demetrius invece è un personaggio che vive nel mondo che si è creato, privo di dolore ed incentrato su sè e le sue invenzioni.

È spesso arrogante, disfattista e ha una strana allergia alle critiche, ma, nonostante tutto sarà il personaggio che avrà nel corso del libro una crescita esponenziale.

Da uomo chiuso infatti, diventerà un eroe e si aprirà alla vita che c'è oltre le invenzioni.

Si tratta dunque di un protagonista ben costruito che vi regalerà un sacco di sorprese.

Un personaggio che secondo me avrebbe meritato un po' più attenzione è quello dell'assassina, che poco a poco si apre alle emozioni, ma alla fine non così tanto.

Ecco, mi piacerebbe davvero tanto una storia con lei protagonista! (Cara Giulia, se stai leggendo questa recensione ti prego accontenta questa povera blogger curiosa xD).


Gli elementi steampunk/ Fantasy possiamo ritrovarli nel braccio meccanico di Walton, nelle onde Hertziane che ipnotizzano i poveri malcapitati, negli ologrammi, nella macchina del futuro, nel dissuasore di onde... insomma, gli elementi sono molteplici!


Come vi ho anticipato si tratta di un libro che non ha punti morti, abbiamo tradimenti, omicidi, combattimenti, spionaggio, congreghe segrete, tutti elementi che rendono il libro molto interessante, inoltre lo stile di scrittura è scorrevole e piacevole e probabilmente se non avessi avuto troppo caldo anche solo per respirare lo avrei letto in due giorni massimo.


A me è piaciuto tantissimo, specie per l'azione presente e per questo mi sento di dare 4 stelline.

L'unico neo negativo di questa storia sta nel fatto che l'ordine sia una congregazione filo-irlandese, perché alla fine non è una cosa fondamentale, eppure viene enfatizzata.

Nel senso che secondo me poteva essere un'organizzazione magari di stampo spionistico oppure un'organizzazione che combatteva il male. La piega politica alla fine non mi è sembrata utile al fine della trama, anche perché la storia non si basa sulla liberazione dell'Irlanda.


Sono sicura però che questo libro vi appassionerà e che, come me, vorrete altre avventure con protagonisti i membri dell'Ordine del Ramo Rosso (specie l'assassina... 🙄).


Voi che ne pensate? Lo leggerete? Vi intriga la trama? Fatemi sapere!


A presto, Yely.