venerdì 31 dicembre 2021

#12daysofwomen: Coco Chanel

 



Ciao a tutti pipistrellini cari e nuovi lettori!

Oggi, in questo ultimo giorno del 2021 si conclude la nostra rubrica mensile #12daysofwomen in cui abbiamo approfondito la vita di 12 donne.

Volete questa rubrica anche nel 2022? Fatemi sapere nei commenti!

Quest'oggi, per concludere in bellezza, parleremo della famosissima stilista Coco Chanel.

Vi ricordo che come sempre parto dal libro: storie della buonanotte per bambine ribelli edito da Mondadori.






Gabrielle Bonheur Chanel nasce nel 1883 a Samur ( Francia).

In seguito alla morte della moglie, il padre di Gabrielle abbandonò definitivamente i suoi figli presso la casa della propria madre a Vichy.

Ma la nonna non poteva occuparsi dei bambini e così i due fratelli maschi vennero mandati in un'azienda agricola, mentre le altre tre bambine furono spedite in un orfanotrofio gestito da suore.

Proprio in questo orfanotrofio Gabrielle inizia a cucire i primi vestiti destinati alle bambole con ritagli di stoffe delle monache.




Quando Gabrielle raggiunse l'età limite per restare in orfanotrofio, fu mandata a Notre Dame in una scuola di arti domestiche.

Arrivata ai 18 anni, iniziò a lavorare come commessa presso un negozio di biancheria e maglieria dove affinò le tecniche di cucito imparate in orfanotrofio.

Durante questo periodo avviò anche una breve carriera di cantante in un cafè e sembra che proprio in questo cafè prese il nome di Coco, dalla canzone che cantava:"Qui qu'a vu Coco?".

Sempre in questo cafè incontrò Etienne de Balsan, suo primo amante e finanziatore.

Nato in una famiglia di imprenditori tessili, invitò Gabrielle a vivere nel suo castello a Royallieu, la loro storia andò avanti per ben 8 anni.

De Balsan però nel suo castello aveva anche una seconda amante, che però presto lo lasciò per un fantino.

Uno dei suoi hobby preferito erano i cavalli e le corse equestri, proprio per questo Coco passava molto tempo a contatto con questi animali e ben presto imparò a cavalcarli.

Molto probabilmente fu questa passione di de Balsan ad ispirare i suoi iconici pantaloni in stile cavallerizza.

De Balsan non capiva l'estro creativo di Gabrielle, ma le permise di creare cappelli nel suo appartamento a Parigi.

Dunque intorno al 1909 Coco Chanel inizia la sua carriera creando cappelli che in quel periodo erano molto vistosi.

Grazie alle amicizie di de Balsan, Coco riuscì a crearsi la sua prima clientela.




Presso casa di de Balsan, Coco conobbe quello che sarà l'amore della sua vita, Boy Capel, un industriale di Newcastle che trattava carbone.

Capel, a differenza di de Balsan, incoraggiò e finanziò l'attività di Gabrielle. Inducendo stabilirono a Parigi e Capel anticipò il denaro per permettere a Coco di aprire la sua prima boutique.

I due però non convolarono mai a nozze, sia per il divario sociale ( lui proveniente dall'alta borghesia, lei, orfana di origini incerte) e sia perché Boy mise Coco di fronte ad una scelta: o l'amore o il lavoro, dicendole che avrebbe sposato un'altra donna.

Coco scelse la carriera.


Nel 1912 Coco Chanel introdusse nel suo negozio oltre ai cappelli, maglioni, gonne ed abiti.

Nel 1913 Capel aprì per Coco una seconda boutique a Deauville, posta tra un grande casinò ed un hotel di lusso.

Qui Gabrielle reinterpretò lo stile dei marinai in maniera più chic.




Nel 1914 ci fu la grande guerra e la Chanel Modes prese il volo.

Tutte le famiglie altolocate francesi trascorrevano a Deauville le loro vacanze estive e le donne potevano trovare da Chanel meravigliosi abiti e cappellini.

Verso fine luglio però la guerra scoppiò e Coco vide la sua clientela migrare verso la capitale.

Nel frattempo Capel aveva fatto carriera e fortuna e proprio quando Chanel Modes stava per chiudere, ebbe delle soffiate e consigliò a Gabrielle di non chiudere.

In Agosto gli uomini francesi partirono per la guerra e le donne tornarono a Deauville dedicandosi a opere di beneficenza.

Il negozio di Coco era l'unico aperto e forniva degli abiti pratici e adatti alle esigenze.


L'anno seguente, dopo il successo a Deauville, Chanel Modes aprì un altro atelier a Biarritz, a confine con la Spagna neutrale con cui iniziò a commerciare.

Nel 1917 Chanel Modes contava 5 laboratori e trecento lavoranti.

In questi anni Chanel conosce Misia Sert, donna che la introduce nei circoli artistici ed intellettuali e dove Gabrielle conosce personalità importanti come ad esempio Pablo Picasso.


Nel 1918 Coco rese a Capel la somma completa che lui le aveva anticipato. Quello stesso anno Capel si sposò per rafforzare la sua posizione sociale con una giovane donna, tuttavia Coco e Boy restarono amanti fino al 1919, quando Capel perse la vita in un incidente.

Nel 1920 Coco perse anche sua sorella Antonietta, morta di influenza spagnola.

Dal momento in cui la Maison Chanel prese il decollo, Gabrielle non riconobbe i due fratelli rimanenti, ma li mantenne economicamente fino alla chiusura dovuta alla seconda guerra mondiale.




Al termine della prima guerra mondiale, Chanel elaborò il modello garconne, adatto alla nuova donna del Novecento, lavoratrice, dinamica e non più schiava dell'abbigliamento della Belle Èpoque.


Negli anni '30 Coco Chanel si dedica alla creazione di gioielli.

Inizialmente si trattava di bigiotteria, ma dopo la depressione del '29, partì alla volta di Hollywood come costumista e, una volta tornata a Parigi, si dedicò alla gioielleria.


Con l'avvento della 2^ guerra mondiale, la Maison Chanel chiuse gli atelier per riaprirli soltanto a fine guerra.

Per Gabrielle quello non era il tempo adatto per la moda.

Così 4000 donne persero il lavoro.

Gabrielle espresse un certo disprezzo verso gli ebrei e nel 1941 scrisse al governo nazista per farsi affidare completamente l'amministrazione delle profumerie Chanel, interamente gestite da ebrei.

In quegli anni Gabrielle intraprese una relazione con una spia nazista, poi si levò ad uno dei capi delle SS, Schellenberg.

I nazisti volevano servirsi dei suoi agganci inglesi e tedeschi per concludere una trattativa di armistizio con gli inglesi.

Tutto ciò doveva avvenire in Spagna, ma quando Coco vi arrivò con la sua accompagnatrice Vera Lombardi, fu tradita da quest'ultima che la segnalò come agente tedesca.

Nel 1944 quindi fu arrestata e interrogata dalle forze francesi dell'interno ma venne successivamente rilasciata.

Dopo questo avvenimento, andò a vivere a Spatz in Svizzera.

Nel 1953 parte alla volta di New York.




Nel 1954 Coco Chanel riaprì la sua Maison con una nuova collezione.


Nel 1957 Chanel ricevette il Neiman-Marcus Award, l'equivalente dell'Oscar nella moda a Dallas.

Il 10 Gennaio 1971, Chanel morì nell'hotel Ritz e fu sepolta in un cimitero a Losanna, Svizzera lasciando il suo patrimonio alla fondazione Coga.

L'atelier fu poi gestito dai suoi assistenti .



Insomma, una storia molto movimentata!

Voi la conoscevate? Io fino a qualche giorno fa non sapevo moltissimo sulla storia di questa donna.

Fatemi sapere!


A presto e buon anno nuovo a tutti, Yely.









giovedì 9 dicembre 2021

Blog tour: Le vite dei santi

 



Ciao a tutti pipistrellini cari e nuovi lettori!

Oggi voglio parlarvi di un libro che aspettavo da mesi! Stavolta però non ci sarà una vera e propria recensione in quanto il libro in questione: Le vite dei santi di Leigh Bardugo, riproduce fedelmente un libro che troviamo in entrambe le storie Grishaverse.

Ma vi rinfresco la memoria: ricordate La trilogia di tenebre e ossa? In quella serie ad Alina Starkov viene dato un libro, le vite dei santi, che le sarà utile per la ricerca degli amplificatori di Morozova.

Ebbene, questo è proprio il libro che Alina tiene in mano!

So che è menzionato anche in Sei di corvi, ma non l'ho ancora letto, quindi non posso dirvi di più!


Dunque tornando a noi, il mio approfondimento sarà su Sankt Ilya in catene, un personaggio cruciale nella storia di Alina!




Scheda tecnica:

Autore: Leigh Bardugo

Editore: Mondadori

Genere: Fantasy

Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐


Trama: Direttamente dalle mani di Alina Starkov alle vostre, la riproduzione fedele della Istorii Sankt'ya , per permettervi di entrare nelle pieghe più profonde dell'amatissimo universo creato da Leigh Bardugo. Una raccolta di storie che raccontano le vite, i martirii e i miracoli dei Santi a voi più familiari, come Sankta Lizabeta delle Rose o Sankt Ilya in Catene, ma anche le vicende più strane e meno conosciute, come quelle di Sankta Ursula, Sankta Maradi e del Santo senza Stelle. Una collezione resa ancora più preziosa dalle tavole a colori che accompagnano ogni storia.






Sankt Ilya in catene (contiene spoiler): Ilya Morozova era un guaritore ed inventore.

Passava le sue giornate chino sui suoi appunti!

Un giorno un bambino si ferì mortalmente con un aratro, così Ilya accorse e riportò in vita il bambino. Il villaggio però non accettò la cosa, incatenarono Ilya e lo buttarono nel fiume dove morì.

Questo è ciò che ci dice il libro dei santi, ma Ilya non è solo questo!

Nella trilogia di tenebre e ossa scopriamo che in realtà è il padre di Baghra e nonno dell'oscuro!

Ilya infatti non aveva salvato dalla morte un bambino qualunque, ma la sua seconda figlia , che si rivela essere il terzo amplificatore il cui potere si trasmette alla discendenza, fino ad arrivare a Malyen Orestev, Mal.

Inoltre c'è da dire che Ilya è uno tra i primi Grisha della storia.


Gli altri due amplificatori sono il cervo e il serpente marino. Questi tre amplificatori sono stati creati da Ilya usando le sue ossa e la magia, una pratica proibita anche tra i Grisha.



Spero di avervi dato un quadro chiaro della figura di Ilya, che ritengo molto interessante, ma soprattutto utile alla comprensione della trama principale!


Se amate il mondo creato dalla Bardugo, questo libro non può mancare nella vostra collezione!


PS: ringrazio Eynys Paolini e Mondadori per la copia fornitami e per avermi permesso di partecipare al blog tour!


Passate dagli altri blog per leggere i loro approfondimenti, li trovate qui sotto!




mercoledì 8 dicembre 2021

Recensione: Alice Casanova e il segreto di Villa delle rose

 



Ciao a tutti pipistrellini cari e nuovi lettori!

Oggi voglio parlarvi di questo libro di un'autrice self publishing: Alice Casanova di Rebecca Mazzarella che ringrazio moltissimo per la copia che mi ha gentilmente inviato ed autografato!




Scheda tecnica:

Autore: Rebecca Mazzarella

Editore: self publishing

Genere: Fantasy middle-grade

Voto: ⭐⭐⭐⭐



Trama: Quando Alice inizia a studiare alla Scuola dell’Incubo, non ha idea di ciò che l’aspetta. Cresciuta a Mirano, una piccola e noiosa cittadina vicino Venezia, in una famiglia di maghi, è abituata a sentir parlare di intrugli e incantesimi, ma sono ancora molte le cose che non sa.

Che cos’è l’Abracadabra? Come si combattono gli incubi? Ma soprattutto, può davvero fidarsi di chi la circonda?

Insieme ai suoi due migliori amici, la studiosa Maia e il fanatico di merendine Polpetta, Alice inizia il nuovo anno scolastico a cuor leggero e tanta voglia di imparare ma prima di rendersene conto, dovrà affrontare molte sfide e peripezie e imparare a usare la magia per sconfiggere incubi pericolosi che minacciano di distruggere Mirano e ciò che ama.




Parere personale: Alice, proveniente da una famiglia di maghi, si ritrova ammessa alla Scuola dell'Incubo, dove inizieranno le sue avventure!

Sin dall'inizio, l'autrice riesce, con la sua semplicità, ad intrattenere il lettore.

Il suo stile di scrittura è tutt'altro che pesante ed anche molto scorrevole.

I colpi di scena sono assicurati!


Ci troviamo, come spesso accade nella letteratura per ragazzi, dinnanzi allo scontro tra protagonista ed amici versus il gruppetto di "popolari" tutti snob.

Ma, oltre a questo, Alice si trova in un mondo che non conosce del tutto e che cela molti pericoli. In questo percorso la nostra protagonista ha una vera e propria crescita personale.

Di Alice riusciamo a comprendere moltissimi aspetti del suo carattere e del suo pensiero, per questo posso dire che si tratta di un personaggio ben sviluppato e caratterizzato.


Le descrizioni dei luoghi sono davvero molto belle, mi piace molto pensare che esista una scuola di magia in Italia!

Anche l'ambientazione della scuola è affascinante! Mi sono immaginata a percorrere i suoi corridoi e ad andare a lezione con Alice, sarebbe davvero un'esperienza fantastica!


Il finale aperto suggerisce che Alice Casanova avrà un seguito che leggerò con piacere!


Consiglio questo libro ai ragazzi che si approcciano alla lettura, ma anche agli amanti dei fantasy ambientati a scuola come Harry Potter!


Voi che ne pensate? Conoscevate questo libro? Vorreste andare in una scuola di magia? Fatemi sapere nei commenti!


A presto,





Yely.

mercoledì 1 dicembre 2021

Review party: Mexican Gothic

 



Ciao a tutti pipistrellini cari e nuovi lettori!

Oggi vi parlerò della nuova uscita di Mondadori: Mexican Gothic di Silvia Moreno-Garcia.

Il review party é stato organizzato da Bea di Eynys Paolini in collaborazione con la casa editrice che ringrazio per avermi inclusa nell'evento!

Ma iniziamo!





Scheda tecnica:

Autore: Silvia Moreno-Garcia

Editore: Mondadori

Genere: Horror

Voto: ⭐⭐⭐⭐




Trama: Noemí Taboada riceve una lettera angosciata e delirante da sua cugina Catalina, che ha appena sposato un inglese altolocato e che implora il suo aiuto. E così si reca a High Place, una tetra dimora sperduta tra le montagne del Messico. Noemí è poco credibile nei panni della crocerossina: è una raffinata debuttante, più adatta ai cocktail party che alle indagini poliziesche, ma è anche caparbia, sveglia, e non si lascia intimorire facilmente: certo non dal marito di Catalina, uno sconosciuto dall'aria sinistra ma intrigante; né dal padre, l'anziano patriarca che sembra particolarmente attratto da lei; e neppure dalla casa, che inizia a invadere i suoi sogni con visioni di sangue e sventure. Il suo unico alleato in questo luogo inospitale è il più giovane membro della famiglia. Ma forse anche lui ha un oscuro segreto da nascondere. Mentre dal passato riemergono storie di violenza e follia, Noemí viene lentamente risucchiata in un mondo terrificante e seducente al tempo stesso. Un mondo dal quale potrebbe essere impossibile fuggire.




Parere personale: Siamo nel Messico anni '50 e Noemì si reca in visita della sua cugina Catalina, sposata con uomo inglese facoltoso.

Noemì non è la classica protagonista dell'horror gotico stereotipata, piuttosto una ragazza mondana, circondata da uomini e da feste lussuose che dovrà abbandonare per correre in aiuto della cugina.

La ragazza non si fa spaventare da nulla, neanche dagli incubi grotteschi che tormentano le sue notti ed è determinata ad andare in fondo al mistero che fa da aura ad High Place.

Ad aiutarla nell'intento ci sarà Francis, un membro della famiglia del marito di Catalina. Ma anche lui, come tutti in quella casa, non è di certo un santo!

Le prime 100 pagine circa sono state un po' uno scoglio in quanto la storia inizialmente scorre in modo molto lento.

La storia però successivamente prende una piega molto interessante e il ritmo incalzante, assieme ai colpi di scena, lascia il lettore senza fiato, anche se resta comunque molto descrittivo, per questo non gli ho dato le 5 stelle. Come sapete, non amo molto le descrizioni lunghe!


Ad un'attenta analisi questo libro presenta gli stessi elementi dell'horror vittoriano, dei familiari dal passato oscuro, gli incubi di cui soffre Noemì o la sua sonnambulia,gli elementi paranormali, ecc... Inoltre l'ambientazione in questo maniero richiama un po' le abitazioni vittoriane.

Penso che l'autrice sia molto preparata riguardo al romanzo gotico, perché gli elementi sono sapientemente incastrati tra loro, denotando comunque un'ottima conoscenza della tematica.

Nonostante si chiami Mexican Gothic, di messicano purtroppo non c'è molto. Mi sarei aspettata qualcosa in stile "dia de los muertos", ma si avvicina più alla cultura inglese.


A me ha ricordato vagamente il film Crimson Peak, in cui una ragazza sposa un baronetto inglese ed una volta arrivata nella casa del marito scoppia il caos.


Se dunque siete fan del film sopra citato, oppure vi piace l'horror vittoriano, questo libro è adatto a voi, ma vi avverto che non si tratta comunque di una lettura semplice in quanto lo stile dell'autrice è altamente descrittivo. Non aspettatevi inoltre qualcosa di davvero pauroso, perché non è questo il caso.

Certo, non ha le caratteristiche per essere associato ad un libro di natale, piuttosto per halloween, ma credo che comunque possa essere letto anche in questo periodo.



Voi che ne pensate? Lo avete letto? Fatemi sapere!




A presto,





Yely.










Ecco qui di seguito i blog partecipanti!