martedì 31 maggio 2022

#12daysofwomen: Ashley Fiolek

 



Ciao a tutti pipistrellini cari e nuovi lettori!

Eccoci tornati con un nuovo appuntamento della rubrica mensile #12daysofwomen.

La protagonista di questo mese è la motocrossista Ashley Fiolek .

Vi ricordo che ho prendo ispirazione dalle protagoniste presenti nel libro Storie della buonanotte per bambine ribelli edito da Mondadori.




Ashley Fiolek nasce in Michigan il 2 Ottobre 1990.

Sorda fin dalla nascita, si scoprì solo quando le cadde una pentola vicino senza che se ne accorgesse.

Nel 1998 la famiglia si trasferì in Florida per farle frequentare una scuola per ragazzi sordi e ciechi, ma dopo le elementari i genitori decisero di farla studiare a casa da privatista.

Spesso Ashley da piccola passava le giornate in moto con la sua famiglia.

All'età di tre anni, infatti, ricevette la sua prima moto adatta a motociclisti giovanissimi con ruote da allenamento guidata ovviamente sotto la supervisione dei genitori.




A sette anni Ashley inizia a gareggiare  e vince moltissimi trofei.

Nel 2008 diventa la prima donna motociclista a comparire sulla copertina di TransWorld Motocross.

Nel 2009 è la prima donna a firmare un contratto con il team Honda Racing e nel settembre dello stesso anno viene nominata persona sorda del mese da Deafpeople.com .

Nel 2011 compare nello spot pubblicitario della Red Bull e diventa la sesta atleta sponsorizzata dal marchio per apparire in uno spot.

Nel 2012 compare addirittura sulla rivista Vogue in un articolo dedicato completamente a lei.




Sempre nel 2011 purtroppo a causa di una caduta perde i sensi ed è fuori dalla competizione.

Stessa cosa accadde nel 2012 a seguito di una commozione cerebrale.

Nel 2013 lascia definitivamente le gare per darsi alla carriera di stuntman per lo spettacolo dal vivo Marvel Universe Live.


Il suo essere sorda non è mai stato un limite, ha imparato sin da piccola a "sentire" la moto percependo le vibrazioni e questo l'ha portata a gareggiare ad altissimi livelli.

Una donna la cui forza e determinazione vanno sicuramente oltre le barriere fisiche!


Voi che ne pensate? Conoscevate questa storia? Io la trovo straordinaria!



A presto, Yely.

giovedì 26 maggio 2022

Recensione: Losche storie Maria Antonietta

 



Ciao a tutti pipistrellini cari e nuovi lettori!

Oggi parleremo di un personaggio controverso, spesso odiato, della storia francese: Maria Antonietta.

Ma il libro che ci racconta di questo personaggio non è un libro qualsiasi, ma andiamo a scoprirlo meglio!







Scheda tecnica:

Autore: Paola Cantatore/ Alessandro Vincenzi

Editore: Franco Cosimo Panini

Genere: storico

Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐





Trama: Nessuna regina ha mai sollevato un interesse paragonabile a quello che suscita Maria Antonietta da oltre due secoli.

Ma chi fu davvero l'ultima regina di Francia?

Frivola, inadeguata al suo ruolo, testarda, ma anche sensibile, generosa e desiderosa di libertà. A determinare il suo destino fu il fatto che, dal momento della sua nascita a quello della sua morte, si trovò costretta a interpretare ruoli che altri le avevano imposto, senza avere tempo e modo di capire che tipo di regina, e di persona, volesse essere...


"Losche Storie" è una collana di biografie di personaggi affascinanti, raccontate attraverso gli aspetti più oscuri e controversi della loro vita.

Bellissime immagini dal sapore noir accompagnano la lettura del testo e sono realizzate da un illustratore diverso per ogni titolo.

Al testo narrativo, scritto da Paola Cantatore, si affiancano interventi scritti "a mano" da Alessandro Vicenzi, che corregge il testo, aggiunge commenti ironici e irriverenti.

Questa "voce losca" utilizza un linguaggio vicino ai ragazzi e li coinvolge con riferimenti alla contemporaneità, prendendo in giro il modo tradizionale di raccontare le biografie.







Parere personale: Fin da piccola ho sempre avuto una passione per la storia e per i grandi personaggi che l'hanno percorsa.

Tra i tanti però Maria Antonietta è quella che mi ha affascinata moltissimo.

Immaginate una regina che vive nel lusso sfrenato, balli, feste, ottimo cibo...

Oltre a questo nell'immaginario collettivo c'è la credenza che Maria Antonietta fosse una donna viziata, frivola e immorale.

Ecco, ciò è molto sbagliato e questo libro ci fa conoscere meglio la VERA figura di Maria Antonietta. Non la sciocca regina, ma la donna che sin dalla nascita non ha avuto alcuna possibilità di fare ciò che più le piaceva.

La sua reputazione è piuttosto frutto di intrighi di corte e dicerie, oltre che alla propaganda antimonarchica che i ribelli mettevano in atto.

Maria Antonietta viene già accolta in malo modo in Francia in quanto figlia d'Austria, acerrima nemica della nazione francese.

Arrivata a corte non trova una situazione rosea, le amanti del re la ostacolavano e suo marito, allora principe, non era proprio... dedito ai doveri coniugali.

Insomma, una situazione tutt'altro che rosea.

Mi è piaciuto moltissimo come questo volume affronta la  vita della regina passo per passo e non lascia indietro nulla.

Troviamo dunque un'ottima biografia che è adatta ad i ragazzi che vogliono approcciarsi alla figura di questa regina francese.

Una cosa molto particolare sono le note di Alessandro Vincenzi, pungenti e talvolta comiche che intrattengono il lettore e gli strappano un sorriso.

Le illustrazioni sono molto belle ed evocative, inoltre hanno un particolare: sono tutte con i colori blu, bianco e rosso... Vi dice nulla?


La lettura di questo libro è piacevole e scorrevole, io ci ho messo un pomeriggio.

Inoltre è divertente ed istruttivo al contempo, un ottimo connubio per i giovani, ma anche per quelli più grandi come me.

Ringrazio l'editore per la copia, l'ho adorata!

Voi che ne pensate di questa figura? Volete conoscere altre... Losche storie?

Fatemi sapere!



A presto,








Yely.








martedì 24 maggio 2022

Review party: Questa violenta fine

 



Ciao a tutti pipistrellini cari e nuovi lettori.

Oggi vi racconterò la mia esperienza con il secondo ed ultimo capitolo della serie di Queste gioie violente di Chloe Gong.

Ovviamente questa recensione fa parte del review party organizzato da Eynys Paolini in collaborazione con Mondadori che ringrazio nuovamente per averci fornito le copie cartacee!

Ma iniziamo!




Scheda tecnica:

Autore: Chloe Gong

Editore: Mondadori

Genere: Fantasy

Voto: ⭐⭐⭐





Trama: Corre l'anno 1927 e Shanghai pare ormai sull'orlo della rivoluzione.


Dopo aver fatto credere a Roma di aver commesso un crimine terribile pur di allontanarlo da sé e proteggerlo da una faida sanguinaria, Juliette si è lanciata in una nuova missione. Una mossa sbagliata, però, e metterà a rischio il suo ruolo al comando della Gang Scarlatta, dove già qualcuno è pronto a prendere il suo posto.


Roma intanto non si dà pace: se lui non avesse permesso a Juliette di rientrare nella sua vita, niente di quel che è successo sarebbe accaduto. E, in preda alla disperazione e determinato a sistemare la situazione, arriva persino a maturare un'idea estrema.


Quando però un nuovo mostruoso pericolo si manifesta in città, nonostante i tanti segreti che li separano, Juliette e Roma si ritrovano un'altra volta faccia a faccia. Shanghai, poi, è ormai sull'orlo del collasso: i nazionalisti stanno marciando sulla città, le voci di una guerra civile imminente si fanno sempre più insistenti e la leadership delle due gang rischia il totale annientamento. Roma e Juliette non hanno scelta: devono unire le loro forze se vogliono anche solo sperare di sconfiggere ciò che minaccia loro e la città. Ma i due ragazzi sono preparati a tutto tranne che al compito più difficile: proteggere i loro cuori l'uno dall'altra.






Parere personale: Ci ritroviamo dopo sei mesi dagli eventi del primo libro in cui abbiamo conosciuto Roma e Juliette, il loro amore, la follia che dilaga a Shangai e colui che ne è il responsabile.

Ci siamo lasciati con Juliette che spara a Marshall a sangue freddo per non tradire la fiducia di suo cugino Tyler,ma anche per non uccidere Roma stesso.

A fine libro però ci viene rivelato che Marshall è vivo e vegeto, Juliette ha solo finto per non "perdere credibilità" e per questo lo tiene in una struttura protetta.

Roma però questo non lo sa e per vendicare il suo amico diventa uno spietato assassino di scarlatti.

E qui sorge il mio primo dubbio. 

Ok, Juliette ha (teoricamente) ucciso il tuo migliore amico, ma se sei un minimo intelligente lo capisci che lo ha fatto per proteggere te ma anche lei stessa da suo cugino, come hai fatto tu in passato uccidendo una palazzina di scarlatti per non uccidere la tua Juliette. E invece no, Roma non ci arriva...

E quindi dobbiamo sorbirci il suo inutile rancore verso Juliette fino a quando poi immancabilmente non si palesa di nuovo Marshall.

Andando oltre, la follia ritorna, ma padroneggiata da un "visitatore" molto più astuto dell'antagonista del primo libro.

E come se la follia in se non fosse già un problema, i tumulti comunisti imperversano per le vie di Shangai portando scompiglio tra le gang che vogliono rimanere detentrici del potere sulla città.


In questo marasma generale ritroviamo di nuovo i nostri protagonisti costretti ad unire le forze, nonostante le rivalità familiari, per un bene superiore, salvare la città e le rispettive gang.


La narrazione in questo secondo volume è ancora più descrittiva del primo, rendendo comunque più lenta la lettura.

Nonostante le 400 e passa pagine, ci ho impiegato davvero tanto a leggerlo perché non si può affrontare con leggerezza.

 

I personaggi secondari in questa storia diventano sempre più importanti, tanto da avere molta rilevanza.

Se nel primo libro il focus sembrava essere la follia, qui ci concentriamo molto sui pensieri e sugli umori dei personaggi che fanno, ognuno a modo suo, un percorso di crescita personale.

Juliette come sempre l'ho trovata un gradino sopra rispetto a Roma, a pelle la vedo più capace in tutto e anche più risoluta.

Il suo è il personaggio che più ho apprezzato di tutta la storia insieme a Kathleen, la cugina trans di Juliette.

Il tema Lgbtq+ è molto presente in questo libro, abbiamo Kathleen, giovane ragazza trans e inoltre abbiamo la relazione tra Marshall e Benedikt che in questo volume si fa più evidente.

Come dice Shakespeare, queste gioie violente hanno una violenta fine, ed è così.

Il libro, seppure con tante variazioni segue comunque la storia a cui si rifà ed il finale lo conosciamo tutti...

Io sinceramente ci ho sperato fino alla fine in qualcosa di diverso, magari una fuga con finta morte, uno scambio di cadaveri... E invece no.

Questo è stato determinante per la mia propensione alle 3 stelline. Avrei sperato per una volta in un retelling diverso, invece è uno come tanti, mi ha lasciato molto amato in bocca.

Ovviamente non è l'unico motivo, come vi ho detto prima la lettura è stata molto pesante, piena di digressioni che potevano essere evitate e similitudini con il primo libro che non passano inosservate.

Sono del parere che si sarebbe potuto concludere la storia in un unico libro, senza questi secondi mostri ecc, magari con un'investigazione più lunga.

In sintesi si, è un bel libro che comunque vi consiglio di leggere però non ha soddisfatto appieno la grande aspettativa che avevo e forse è stata proprio questa aspettativa ad incidere negativamente durante la mia lettura.


Leggerò lo spin off? Probabilmente si, solo per avere una visione completa della storia.


Ma voi che ne pensate? Vi è piaciuto? Ha rispettato il vostro hype?


Fatemi sapere, a presto,






Yely.






















giovedì 12 maggio 2022

Review party: Queste gioie violente

 




Ciao a tutti pipistrellini cari e nuovi lettori!

Finalmente sono qui a parlarvi di questo titolo che volevo leggere da tantissimo tempo!

Ha spopolato in America e finalmente è arrivato tra le nostre mani.

Ringrazio tantissimo la Mondadori per la copia omaggio e Bea di Eynys Paolini per avermi inserita nel review party!

Ma iniziamo!








Scheda tecnica:

Autore: Chloe Gong

Editore: Mondadori

Genere: Fantasy

Voto: ⭐⭐⭐⭐





Trama: Corre l'anno 1926 e a Shanghai, scintillante come non mai, si respira un'aria di dissolutezza. Una faida sanguinosa tra due gang nemiche tinge di rosso le strade, lasciando la città inerme nella morsa del caos. Al centro di tutto c'è la diciottenne Juliette Cai che, dopo un passato lontano dagli affari di famiglia, ha deciso ora di prenderne in mano le redini e assumere il ruolo che le spetta di diritto nella Gang Scarlatta, un'organizzazione di criminali completamente al di sopra della legge. Ma non sono gli unici a voler imporre il proprio controllo sulla città. A contendere il loro potere, infatti, ci sono i Fiori Bianchi, nemici da generazioni. E dietro ogni loro mossa, c'è il loro rampollo, Roma Montagov, il primo amore di Juliette… ma anche il primo ad averla tradita. Quando gli affiliati di entrambe le gang iniziano a mostrare segni di instabilità, che culminano in suicidi cruenti, si diffondono strane voci. Si parla di contagio, di follia, di mostri nascosti nell'ombra. A mano a mano che le morti si accumulano, Juliette e Roma sono costretti a mettere da parte le armi – e il rancore che provano l'una per l'altro – e a iniziare a collaborare. Se non riusciranno a fermare il caos che sta sconvolgendo la loro gente e Shanghai, non resterà più nulla su cui esercitare il loro dominio. In questa originalissima rivisitazione del classico di Shakespeare, Chloe Gong conduce i lettori in un viaggio avventuroso e commovente durante il quale violenza e passione si mescolano nei destini dei giovani protagonisti.







Parere personale:  Come avete potuto ben capire dalla trama, Queste gioie violente è un retelling di Romeo e Giulietta ambientato a Shangai con un tocco di Fantasy.
I nomi dei protagonisti sono Roma e Juliette che riprendono un po' i nomi della storia originale.
Nonostante l'ambientazione asiatica i nomi sono quasi tutti occidentali e questo potrebbe destabilizzare non poco il lettore, anche se poi si scopre che sono le occidentalizzazioni dei loro veri nomi.

I nostri protagonisti capiamo subito che anni addietro erano molto legati, poi un avvenimento ha reciso il loro rapporto.
Le loro strade però si rincrociano non solo perché sono figli di bande rivali che si contendono il possesso di Shangai, ma anche perché una strana follia sta creando scompiglio portando le persone a suicidarsi violentemente.
Juliette mi piace moltissimo per il suo carattere forte. Riesce a far rispettare il suo ruolo di erede della gang nonostante sia una donna e non ha paura di nulla.
Roma invece mi è sembrato un gradino sotto Juliette, ma la sua personalità ha comunque un che di affascinante.
Sono dei personaggi che comunque la Gong riesce a descrivere in maniera molto completa e la tensione tra i due è palese.
I personaggi secondari, le cugine di Juliette e gli amici di Roma hanno una loro incisività nella storia, non sono messi lì tanto per e questo non accade spesso.


La lotta tra gang e la colonizzazione sono i temi più toccati dall'autrice che fortunatamente riserva al romance una parte più piccola.
Questo però non rende la lettura più semplice, anzi! Le molteplici descrizioni, le similitudini e il soffermarsi su particolari a volte insignificanti spesso sovrastano le azioni che vengono rallentate.
Nonostante questo però la vicenda si sviluppa in modo interessante ed è molto bello vedere i due protagonisti alla ricerca della causa scatenante della "follia".
I colpi di scena non mancano e ho letto questo libro tutto d'un fiato proprio per sapere cosa accadeva pagina dopo pagina.
 
Devo dire che la storia ha saputo tenere testa alle mie aspettative anche se con qualche scricchiolio. Non vedo l'ora di leggere e parlarvi del secondo ed ultimo capitolo di questa serie: questa violenta fine.

PS: i due titoli dei libri si rifanno alla frase di Shakespeare: "Queste gioie violente hanno una violenta fine..."


E voi che ne pensate? Conoscevate questo titolo? Vi piacciono i retelling?


Fatemi sapere, a presto,




Yely.













domenica 8 maggio 2022

Recensione: Panthéon/ la vera storia degli dei egizi

 



Ciao a tutti pipistrellini cari e nuovi lettori!

Oggi vi parlerò di un fumetto molto particolare edito da Comix/  Panini che spiega in modo molto particolare la storia della mitologia egizia.






Scheda tecnica:

Autore: Hamish Steele

Editore: Comix/ Panini

Genere: Fumetto/ mitologico

Voto: ⭐⭐⭐⭐






Trama: I miti dell'antico Egitto raccontati a fumetti in una storia esplosiva e irriverente, come nessuno aveva mai fatto prima! Per i lettori dai 16 anni in su Le avventure di Osiride, Horus, Seth, Iside, Nefti e tutti gli altri dèi diventano un racconto moderno e paradossale, che sorprenderà i lettori per i suoi toni e le tematiche. All'inizio dei tempi, dopo che Ra è riuscito a evitare che Sekhmet sterminasse l'umanità, il malvagio dio Seth uccide Osiride, suo fratello, per rubargli il trono dell'Egitto. Iside, moglie del re ucciso, riesce a trovare il modo di farlo rivivere abbastanza a lungo da darle un figlio, Horus, destinato a vendicare il padre. Ma basterà la forza di Horus per sconfiggere le astuzie di Seth? Il giovane dio saprà riconoscere il proprio ruolo nel Pantheon e riportare l'ordine nell'Egitto?







Parere personale: Irriverente, divertente ma anche istruttivo a modo suo.

Questo è quello che ho pensato durante la lettura.

La mitologia egizia non è molto semplice da raccontare, anche perché ci sono tantissime versioni differenti delle stesse storie e questo ce lo spiega l'autore stesso nell'introduzione.

Le parentele sono intrecciate, alcuni personaggi hanno più nomi e forme, altri partoriscono figli anche se sono di sesso maschile.

E oltre a tutto questo marasma ovviamente non mancano le faide familiari con tanto di omicidi, resurrezioni, vendette e anche accoppiamenti ambigui...

Tutto questo però è reso leggero grazie alla comicità di Hamish Steele che con le sue tavole fa diventare la narrazione uno spasso anche nelle parti più macabre come ad esempio il tutorial su come mummificare un amico (non replicatelo a casa🤣).

A questo però non viene meno la narrazione che resta comunque fedele al mito.

Le illustrazioni sono molto luminose e piene di colori caldi, proprio come immagino l'Egitto nella mia mente, inoltre vediamo i personaggi sempre di profilo proprio come nei dipinti egizi.

Ci sono alcune parti piuttosto esplicite, per questo penso che comunque si possa leggere dai 16 anni in su, non prima.

Si legge velocemente e ci fa avere una buona infarinatura della storia del mito egizio.

Personalmente mi è piaciuto moltissimo proprio per la sua scorrevolezza e la sua comicità irriverente.


Pronti ad un viaggio tra le piramidi e il fiume Nilo? 



A presto, 




Yely.













lunedì 2 maggio 2022

Review party: Le impure

 



Ciao a tutti pipistrellini cari e nuovi lettori!

Oggi vi parlerò della nuova uscita di Mondadori: Le impure di Kim Liggett.

Il review party è stato organizzato da Bea di Eynys Paolini in collaborazione con la casa editrice che ci ha gentilmente fornito la copia cartacea.





Scheda tecnica:

Autore: Kim Liggett

Editore: Mondadori

Genere: distopico

Voto: ⭐⭐⭐⭐



Trama: Nessuno parla mai dell'anno di grazia. È proibito. Nella Garner County, tutte le ragazze, al compimento del loro sedicesimo anno, vengono bandite dalla comunità e obbligate a vivere nella foresta per un anno, affinché sfoghino la loro magia nella natura selvaggia per poi tornare nella civiltà, sempre che sopravvivano, purificate e pronte per il matrimonio. Nella società patriarcale in cui sono cresciute, infatti, si è convinti che a quell'età le ragazze abbiano il potere di persuadere gli uomini ad abbandonare i loro letti coniugali, di far perdere la testa ai coetanei e di far impazzire di gelosia le mogli. Si crede che la loro stessa pelle emani un forte afrodisiaco, l'essenza potente della gioventù, delle ragazze sul punto di diventare donne. Tierney James, però, non si sente potente. Né si sente magica. Ma, questo sì, sente che dietro l'esperienza che la attende si cela qualcosa di più spaventoso dei pericoli nascosti nella foresta o dei bracconieri pronti a rapire lei e le altre ragazze per ucciderle, farle a pezzi e venderle al mercato nero. La minaccia più grande e terribile potrebbe arrivare proprio dalle sue compagne di sventura, ma Tierney non è disposta a subire passivamente la sorte che le è stata assegnata... Con prosa tagliente e crudo realismo, "Le impure" racconta i complessi legami che uniscono tra loro le ragazze – e le donne che saranno – e la necessità di opporsi con forza a una società troppo spesso ancora misogina e patriarcale che impedisce loro di esprimere in totale libertà i propri talenti.


Parere personale: Ci troviamo a Garner County, un luogo in cui le donne vengono considerate soltanto in base alla generazione di figli e alla cura della casa.

In questo posto le donne vengono divise in:

Trecce bianche: bambine;

Trecce rosse: adolescenti;

Trecce gialle: donne in età da marito o sposate.

Al compimento del sedicesimo anno di vita(anno di grazia), ogni ragazza viene mandata nei boschi a "sfogare" la propria rabbia ma soprattutto perdere il potere di "incantare" gli uomini sposati, per poi tornare purificata e accondiscendente.

In questa foresta però non solo ci sono pericoli esterni come i bracconieri che uccidono le ragazze per i loro organi interni, ma spesso il pericolo sono le ragazze stesse che si sabotano tra di loro.

In questo contesto prende vita la figura di Tierney che, a differenza della protagonista di Hunger Games Katniss o di altre figure molto strong, è una ragazza si ribelle, ma non si sente minimamente forte.


Questa lettura per alcuni versi l'ho trovata come un deja vu.

I riferimenti a libri più conosciuti come Hunger games, il racconto dell'ancella, ma anche di libri più recenti come le guerriere dal sangue d'oro sono secondo me molto evidenti.

Abbiamo il mondo distopico, abbiamo le divisioni, anche la misoginia e la prova che le sedicenni devono affrontare.

Tolto questo però c'è da dire che mi è piaciuto moltissimo come l'autrice ha saputo trasporre nel suo mondo quella che in molte culture è la realtà, un posto dove l'uomo si erge al di sopra senza nessun motivo valido (perché non esisterà mai un motivo validante).

Basti pensare che in alcuni Paesi la donna non può scoprirsi i capelli perché in caso lo faccia, potrebbe tentare un uomo che non sia suo marito.


Se però nelle guerriere dal sangue d'oro la protagonista era leggermente in balìa delle situazioni, Tierney è una ragazza sveglia, astuta e per niente devota che vuole conoscere a tutti i costi la verità sull'anno di grazia per poter cambiare lo status quo.

Lei non disdegna lo stare nella foresta, anzi lo brama, ma presto si accorge che da sola non può assolutamente farcela.

Un'altra tematica che si interseca in questo volume unico è quello delle donne che si uniscono per combattere per la propria sopravvivenza, che non è molto scontato.

Spesso sono le donne stesse a mettere i bastoni tra le ruote alle altre e così accade anche qui.


Lo stile di scrittura, estremamente scorrevole, rende la lettura davvero piacevole, anche se le tematiche trattate non sono da prendere a cuore leggero, infatti, non lo consiglio come lettura di svago ma piuttosto come  una lettura impegnata.


Voi cosa ne pensate di questo libro? Fatemi sapere.



A presto,

Yely.