martedì 24 maggio 2022

Review party: Questa violenta fine

 



Ciao a tutti pipistrellini cari e nuovi lettori.

Oggi vi racconterò la mia esperienza con il secondo ed ultimo capitolo della serie di Queste gioie violente di Chloe Gong.

Ovviamente questa recensione fa parte del review party organizzato da Eynys Paolini in collaborazione con Mondadori che ringrazio nuovamente per averci fornito le copie cartacee!

Ma iniziamo!




Scheda tecnica:

Autore: Chloe Gong

Editore: Mondadori

Genere: Fantasy

Voto: ⭐⭐⭐





Trama: Corre l'anno 1927 e Shanghai pare ormai sull'orlo della rivoluzione.


Dopo aver fatto credere a Roma di aver commesso un crimine terribile pur di allontanarlo da sé e proteggerlo da una faida sanguinaria, Juliette si è lanciata in una nuova missione. Una mossa sbagliata, però, e metterà a rischio il suo ruolo al comando della Gang Scarlatta, dove già qualcuno è pronto a prendere il suo posto.


Roma intanto non si dà pace: se lui non avesse permesso a Juliette di rientrare nella sua vita, niente di quel che è successo sarebbe accaduto. E, in preda alla disperazione e determinato a sistemare la situazione, arriva persino a maturare un'idea estrema.


Quando però un nuovo mostruoso pericolo si manifesta in città, nonostante i tanti segreti che li separano, Juliette e Roma si ritrovano un'altra volta faccia a faccia. Shanghai, poi, è ormai sull'orlo del collasso: i nazionalisti stanno marciando sulla città, le voci di una guerra civile imminente si fanno sempre più insistenti e la leadership delle due gang rischia il totale annientamento. Roma e Juliette non hanno scelta: devono unire le loro forze se vogliono anche solo sperare di sconfiggere ciò che minaccia loro e la città. Ma i due ragazzi sono preparati a tutto tranne che al compito più difficile: proteggere i loro cuori l'uno dall'altra.






Parere personale: Ci ritroviamo dopo sei mesi dagli eventi del primo libro in cui abbiamo conosciuto Roma e Juliette, il loro amore, la follia che dilaga a Shangai e colui che ne è il responsabile.

Ci siamo lasciati con Juliette che spara a Marshall a sangue freddo per non tradire la fiducia di suo cugino Tyler,ma anche per non uccidere Roma stesso.

A fine libro però ci viene rivelato che Marshall è vivo e vegeto, Juliette ha solo finto per non "perdere credibilità" e per questo lo tiene in una struttura protetta.

Roma però questo non lo sa e per vendicare il suo amico diventa uno spietato assassino di scarlatti.

E qui sorge il mio primo dubbio. 

Ok, Juliette ha (teoricamente) ucciso il tuo migliore amico, ma se sei un minimo intelligente lo capisci che lo ha fatto per proteggere te ma anche lei stessa da suo cugino, come hai fatto tu in passato uccidendo una palazzina di scarlatti per non uccidere la tua Juliette. E invece no, Roma non ci arriva...

E quindi dobbiamo sorbirci il suo inutile rancore verso Juliette fino a quando poi immancabilmente non si palesa di nuovo Marshall.

Andando oltre, la follia ritorna, ma padroneggiata da un "visitatore" molto più astuto dell'antagonista del primo libro.

E come se la follia in se non fosse già un problema, i tumulti comunisti imperversano per le vie di Shangai portando scompiglio tra le gang che vogliono rimanere detentrici del potere sulla città.


In questo marasma generale ritroviamo di nuovo i nostri protagonisti costretti ad unire le forze, nonostante le rivalità familiari, per un bene superiore, salvare la città e le rispettive gang.


La narrazione in questo secondo volume è ancora più descrittiva del primo, rendendo comunque più lenta la lettura.

Nonostante le 400 e passa pagine, ci ho impiegato davvero tanto a leggerlo perché non si può affrontare con leggerezza.

 

I personaggi secondari in questa storia diventano sempre più importanti, tanto da avere molta rilevanza.

Se nel primo libro il focus sembrava essere la follia, qui ci concentriamo molto sui pensieri e sugli umori dei personaggi che fanno, ognuno a modo suo, un percorso di crescita personale.

Juliette come sempre l'ho trovata un gradino sopra rispetto a Roma, a pelle la vedo più capace in tutto e anche più risoluta.

Il suo è il personaggio che più ho apprezzato di tutta la storia insieme a Kathleen, la cugina trans di Juliette.

Il tema Lgbtq+ è molto presente in questo libro, abbiamo Kathleen, giovane ragazza trans e inoltre abbiamo la relazione tra Marshall e Benedikt che in questo volume si fa più evidente.

Come dice Shakespeare, queste gioie violente hanno una violenta fine, ed è così.

Il libro, seppure con tante variazioni segue comunque la storia a cui si rifà ed il finale lo conosciamo tutti...

Io sinceramente ci ho sperato fino alla fine in qualcosa di diverso, magari una fuga con finta morte, uno scambio di cadaveri... E invece no.

Questo è stato determinante per la mia propensione alle 3 stelline. Avrei sperato per una volta in un retelling diverso, invece è uno come tanti, mi ha lasciato molto amato in bocca.

Ovviamente non è l'unico motivo, come vi ho detto prima la lettura è stata molto pesante, piena di digressioni che potevano essere evitate e similitudini con il primo libro che non passano inosservate.

Sono del parere che si sarebbe potuto concludere la storia in un unico libro, senza questi secondi mostri ecc, magari con un'investigazione più lunga.

In sintesi si, è un bel libro che comunque vi consiglio di leggere però non ha soddisfatto appieno la grande aspettativa che avevo e forse è stata proprio questa aspettativa ad incidere negativamente durante la mia lettura.


Leggerò lo spin off? Probabilmente si, solo per avere una visione completa della storia.


Ma voi che ne pensate? Vi è piaciuto? Ha rispettato il vostro hype?


Fatemi sapere, a presto,






Yely.






















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