giovedì 30 giugno 2022

#12daysofwomen: Cora Coralina

 



Ciao a tutti pipistrellini cari e nuovi lettori!

Bentornati ad un nuovo appuntamento per la rubrica #12daysofwomen in cui parliamo della storia di una donna realmente vissuta e che ha ispirato uno dei racconti presenti nel libro Storie della buonanotte per bambine ribelli.

Oggi vi racconterò della storia di Cora Coralina, pasticcera e poetessa brasiliana.





Cora Coralina nasce in Brasile nel 1889, il suo vero nome è Ana Lins dos Guimaraes Peixoto Bretas.

Sin da adolescente ha la passione per la scrittura, pubblica infatti i suoi testi nei giornali locali e frequenta un club letterario.

I suoi genitori però non condividono questa sua passione, tanto da negarle l'accesso alle scuole superiori.




Nel 1910 sposa Cantidio Tolentino de Figueiredo Bretas contro il volere della famiglia e si trasferisce nello Stato di San Paolo dove ci resta fino agli anni '50 e in cui cresce i suoi sei figli.

Nel frattempo Cora lavora in una pasticceria pasticceria, ma nonostante lavoro e famiglia le assorbono la maggior parte del tempo, Cora non smette di scrivere.




Dopo la morte del marito, Cora inizia a pubblicare le sue opere, all'età di 75 anni e inoltre si dedica all'agricoltura.

Le sue opere più importanti sono: Poemas dos Becos de Goias e estoria mais ed Estorias de casa Velha da Ponte.

I temi che tratta maggiormente sono le questioni femminili, la vita nello stato di Goias, la povertà del Brasile e la mitologia afro-brasiliana con i suoi riti.

Ma la caratteristica di Cora è sicuramente la semplicità con cui descrive il mondo attorno a sé.



Nel 1984 l'Unione Brasiliana degli Scrittori la nomina "personalità letteraria dell'anno" .

Cora dopo la morte del marito va quasi subito a vivere a Penapolis, dove per mantenersi produce e vende salsicce e frittura di maiale.

Nel '56 però si trasferisce definitiva a Goias, nella casa natale ed è in questo momento che Ana Lins diventa Cora Coralina e inizia a vivere una vita senza paure.

Nel 1986 muore quasi centenaria nella sua casa a Goias che in seguito verrà riconvertita in museo.






Voi che ne pensate di questa storia? Conoscevate questa autrice? Io l'ho scoperta solo poco tempo fa, mi piacerebbe molto leggere qualche suo scritto.


A presto, Yely.


sabato 11 giugno 2022

Review party: Io sono Persefone

 



Ciao a tutti pipistrellini cari e nuovi lettori!

Rieccomi tornata con un nuovo review party che vi riporterà indietro nel tempo all' epoca in cui le divinità greche riempivano i canti degli aedi.

il libro in questione è: Io sono Persefone, edito da Rizzoli e scritto da Daniele Coluzzi, professore di storia.

Ringrazio Bea di Eynys Paolini per aver organizzato questo review party e la casa editrice per averci inviato le copie.

Ma... iniziamo!





Scheda tecnica:

Autore: Daniele Coluzzi

Editore: Rizzoli

Genere: Mitologia

Voto: 🌟🌟🌟🌟🌟



Trama: Il destino di Core, giovane dea, è già stato scritto: regnerà sulla natura, assicurando terreno fertile e raccolti abbondanti. E, soprattutto, non si innamorerà mai, rimanendo casta per sempre. È ciò che sua madre, Demetra, ha deciso per lei e che Core ha sempre creduto di desiderare. Ma il fato è imprevedibile, anche per una divinità dell’Olimpo. Durante una passeggiata tra i campi ai piedi dell’Etna, Core viene rapita: Ade, il sovrano degli Inferi ha scelto proprio lei come sua regina. Improvvisamente, la giovane dea si trova sola in un mondo tenebroso e sconosciuto, popolato da anime defunte e divinità mostruose: gli Inferi sono la sua nuova casa, e Persefone il suo nuovo nome. Fuggire, il suo unico obiettivo. Ma gli opposti esistono solo nella nostra mente, o almeno è ciò di cui vuole convincerla l’oscuro signore degli Inferi. Nel regno della morte, le certezze di Core, dea della vita e della fertilità, cominciano a vacillare. Tocca soltanto a lei, ora, scrivere il proprio destino e scegliere: a quale mondo appartiene davvero? Persefone è una protagonista senza tempo, alla ricerca, come tutti noi, della propria voce, in un viaggio nelle profondità degli Inferi e dell’animo umano.




Parere personale: Non so se nel corso degli anni avete capito che sono pazza di mitologia, ma questo è il momento giusto per ribadirlo.

Amo soprattutto in questo periodo le varie storie rivisitate dal punto di vista femminile della vicenda e questo libro non fa eccezione.

In Io sono Persefone infatti, la protagonista si racconta in prima persona al lettore.

Core è una giovane dea, figlia di Zeus e Demetra che, su obbligo della madre è stata destinata alla castità.

Nessun dio dunque può bramare la mano della giovane, ma Ade decide di rapirla e farne la sua sposa.

il mito, se siete appassionati lo conoscete tutti, ma la novità sta per l'appunto nel punto di vista.

Core (in seguito Persefone) ci racconta della scoperta del suo potere, dei giochi con le sue amiche oceanine alle pendici dell'Etna ed infine della sua prigionia.

Vediamo una protagonista molto acerba e leggera diventare pian piano più consapevole di sè e maturare fino a diventare la regina degli inferi.

Ho apprezzato molto il fatto che durante la prigionia Core sia rimasta fedele a sè stessa senza cedere alle lusinghe di Ade e di conseguenza non sviluppando quella che oggi definiremmo sindrome di Stoccolma in cui la vittima si innamora del carceriere.

Persefone accetta il suo ruolo per amore degli umani, ma anche per sfuggire ad un destino deciso dagli altri. Ha scelto da sola ciò che voleva essere e quando esserlo.

Inoltre negli inferi facciamo conoscenza delle Erinni che diventeranno preziose alleate della nostra protagonista, Tisifone è la mia preferita!

 

Il mito originale si intreccia poi con altri miti, come quello di Orfeo ed Euridice, Castore e Polluce ecc, ecc... In un viaggio che mi ha ricordato a più riprese quello dantesco nell'inferno.


La lettura di questo volume è stata davvero un piacere: scorrevole, di intrattenimento e anche istruttiva, penso sia adatta alla portata di chiunque voglia conoscere il mito, giovani e adulti.



Voi che ne pensate? avete letto questo libro? Quale mito vi attira di più? Fatemi sapere!

A presto,




Yely.



















































giovedì 9 giugno 2022

Review party: Aurora's End


Ciao a tutti pipistrellini cari e nuovi lettori!

Tempo fa ho letto i primi due volumi del ciclo di Aurora, oggi sono qui per parlarvi del capitolo finale della serie.

Ringrazio Eynys Paolini per avermi inclusa nel review party e la casa editrice Mondadori per la copia!

Ma iniziamo!







Scheda tecnica:

Autore: Kaufman/ Kristoff

Editore: Mondadori

Genere: Fantascienza

Voto: ⭐⭐⭐⭐




Trama: Ma è davvero la fine? Cosa può succedere quando chiedi a un branco di perdenti, casi disciplinari e disadattati di salvare la galassia da una forza oscura e antica? Che quest'ultima ha la meglio, ovviamente. No, aspettate... Non. Così. In. Fretta.


Abbiamo lasciato la Squadra 312 alle prese con una missione impossibile. La paura li ha fatti lavorare bene insieme (era ora!) mentre imperversava una battaglia intergalattica e una super arma minacciava di annientare la Terra. Tutto, però, è andato terribilmente storto, ovvio. Ma sapete una cosa? Non sempre la fine della storia rappresenta proprio la fine. E il gruppo di Ty ha ancora una possibilità per riscrivere la sua. Forse due. La faccenda è complicata, però. Riuscite a immaginarvi Zila, Fin e Scarlett (e Magellan!) che diventano amici, poi diventano nemici e infine diventano eroi che fanno la storia? Certo, come no. E riuscite a immaginarvi Tyler, Kal e Auri che uniscono le loro forze a quelle di due degli esseri più odiati dell'intero universo? Mmm, ok, va bene. E tutto ciò servirebbe a salvare la galassia dalla distruzione? Ecco, per questo ci vorrebbe un miracolo bello e buono. Ma la nostra squadra ci ha insegnato che niente è davvero impossibile, perciò fate un bel respiro e preparatevi ad affrontare l'ultimo strepitoso capitolo della saga "Aurora Cycle"!






Parere personale: Come per i precedenti volumi, tornare insieme alla squadra 312 è stato come tornare a casa.

Il duo Kaufman/ Kristoff, autori anche della serie Illuminae, si riconferma un duo vincente dall'inizio della storia sino alla fine, anche se i vari viaggi nel tempo mi hanno creato un po' di confusione.

Una cosa che ho molto apprezzato è che gli autori si sono resi conto che noi lettori, tra l'uscita un libro ed un'altra, possiamo dimenticare qualche passaggio, così loro ci vengono incontro con un bel recap delle "puntate precedenti".

Ogni personaggio della serie ha una crescita molto graduale che si confà alla natura stessa del personaggio senza forzature, inoltre ho apprezzato moltissimo l'umorismo della squadra che anche in situazioni tragiche riesce sempre a strappare una risata al lettore.

Ci sono però anche dei momenti strappalacrime e vi assicuro, ci sarà da piangere! 

Il finale, anche se un po' dolceamaro, vi conquisterà!


La lettura è molto scorrevole e dominata dalle azioni, cosa che come ormai avrete capito, apprezzo molto in un libro, inoltre lo stile di scrittura è semplice e non serve aver letto chissà che in fatto di fantascienza, l'unica cosa, come vi ho accennato prima è la confusione che ho fatto tra le linee temporali.

Di base però resta il fatto che questa trilogia nel suo insieme è vincente e non annoia il lettore che troverà in questi libri un momento di svago perfetto.


Voi che ne pensate di questa saga? Vi è piaciuto viaggiare nello spazio con la squadra 312?


A presto, 






Yely.










martedì 7 giugno 2022

Review party: Voce del mare

 



Ciao a tutti pipistrellini cari e nuovi lettori.

Oggi vi porto la recensione di un nuovo libro edito da Mondadori e ringrazio moltissimo Eynys Paolini per avermi dato la possibilità di partecipare al review party!

Detto questo salpiamo sulle coste dell'Africa con: Voce del mare.







Scheda tecnica:

Autore: Natasha Bowen

Editore: Mondadori

Genere: Fantasy

Voto: ⭐⭐⭐




Trama: Un tempo, quando era ancora umana, Simi pregava gli dèi. Ora che è una sirena, una Mami Wata, è al loro servizio, anche se non riesce a rinunciare ai ricordi della sua vita precedente. Il suo compito, come quello delle sue sei sorelle, è di cercare e raccogliere le anime degli uomini e delle donne gettati in mare dalle imbarcazioni cariche di schiavi dirette al Nuovo Mondo; e, dopo averle onorate, fare in modo che possano tornare, benedette, alla loro terra d'origine. Ma un giorno, quando da una di quelle navi viene buttato in acqua un ragazzo ancora in vita, avviene l'impensabile. Simi decide di portarlo in salvo, contravvenendo così a una delle più antiche e inviolabili disposizioni divine. Per fare ammenda, sarà costretta a recarsi al cospetto di Olodumare, il Creatore Supremo, ma per poterlo incontrare, dovrà prima affrontare un viaggio pieno di ostacoli, nel corso del quale incontrerà terre ricche di insidie e creature leggendarie e si ritroverà ancora una volta a sfidare gli dèi, mettendo a rischio non solo il destino di tutte le Mami Wata ma anche quello del mondo così come lo ha conosciuto fino ad allora. Voce del mare è un romanzo straordinariamente poetico e potente, un esordio salutato da Nicola Yoon come «uno dei fantasy più epici e originali che abbia mai letto. Una storia che resterà con me a lungo».





Parere personale: Quando ho visto la copertina di questo libro me ne sono subito innamorata e quando mi è stato proposto di partecipare al review party sono stata super felice di potervi partecipare.

Sarà che ultimamente le mie aspettative su alcune letture sono enormi, sarà che ho letto un sacco di libri, ma devo dire che questo libro è stato si bello, ma ho avvertito qualcosa di già letto.


Ma partiamo con ordine.

Abbiamo la nostra protagonista Simidele che, per quanto appendiamo durante la narrazione viene trasformata in Mami Wata dopo essere stata catturata degli uomini bianchi.

Parliamo di una storia ambientata nell'Africa Ovest dove gli abitanti vengono fatti prigionieri e venduti come schiavi dagli uomini caucasici.


Tornando a Simidele,dunque diventa una sirena proprio quando é in pericolo, vi ricorda nulla? Se avete letto The siren di Kiera Cass, saprete di certo di cosa sto parlando.

Se non lo avete letto, vi dico che praticamente la protagonista viene trasformata in sirena dall'oceano proprio quando stava per annegare a seguito di un naufragio.

L'unica cosa che cambia è lo scopo, in questo libro le Mami Wata non sono sirene a caccia di esseri umani, bensì accolgono le anime dei morti in mare nei loro zaffiri che portano al collo e le benedicono affinché tornino nel luogo da cui sono state generate.


Un altro deja vu è arrivato quando ho letto che alcuni oggetti vengono usati come amplificatori per i poteri, e qui parecchi di voi ricorderanno Tenebre e ossa.


Per il resto la storia è bella, ma come ho già detto sembra qualcosa di già letto.

In questo libro ci avventuriamo nel pantheon delle divinità africane che è probabilmente l'elemento più originale della storia. I nomi sono un po' difficili, ma andando avanti con la lettura ci si fa l'abitudine.

Conoscerete folletti, strani muli cornuti, serpenti diavoli e altre strane creature.


La lettura è molto scorrevole anche se le descrizioni sono molte, ma non intaccano troppo la storia rendendola statica. Io ci ho messo perlopiù due giorni per leggerlo e devo dire che nel suo complesso è stata una lettura piacevole.


La protagonista mi è piaciuta molto perché mostra di essere più umana rispetto alle sue sorelle Mami Wata, tanto da addirittura innamorarsi del ragazzo che ha salvato.

La vicenda è narrata dal suo punto di vista, alternata dai ricordi di quando era umana.

Proprio per questo Simidele è il personaggio più caratterizzato in quanto è lei stessa che ci dice cosa le passa per la mente rivelandoci anche il suo carattere indomito ma compassionevole.

Kola, il love interest della protagonista purtroppo viene penalizzato da questa scelta stilistica, ma se devo essere sincera, non ne sono affatto dispiaciuta.


Ho apprezzato tanto la tematica della schiavitù e di come è stata trattata, specie se a raccontarcela è la protagonista che l'ha vissuta e ci fa vedere con i suoi occhi quegli uomini che accerchiano lei e la sua amica per poi portarla su una nave carica di schiavi.


La parte più dolorosa del libro sono i ricordi di Simidele che vi faranno sentire una morsa al cuore strettissima.



Che dire in sostanza, è stata una lettura molto piacevole, anche ricca di personaggi, ma non mi ha trasmesso quel senso di novità che mi fa dire "Fantasy dell'anno!"

Anzi, in certi aspetti mi ha ricordato altre letture e spesso sapevo già cosa sarebbe accaduto durante la storia, per questo gli ho dato  3 stelline, ma vi consiglio comunque di leggerlo come lettura di svago.



Voi che ne pensate? Lo avete letto? Fatemi sapere!


A presto,









Yely