giovedì 22 luglio 2021

Review party+ Blog tour: Storie Incredibili delle Olimpiadi

 




Ciao a tutti pipistrellini cari e nuovi lettori!

Domani ci sarà l'inaugurazione delle Olimpiadi di Tokyo 2020.

Quale occasione perfetta per parlarvi di questo libro molto interessante?

Proprio in vista di questi nuovi giochi post covid19 io ed Eynys Paolini abbiamo organizzato questo review party e blog tour insieme alla casa editrice DeAgostini.

Voglio ringraziare la casa editrice per le copie che ci ha fornito e voglio ringraziare le altre blogger che hanno aderito al progetto.

Dunque in questo articolo non solo vi parlerò del libro: Storie incredibili delle Olimpiadi, ma vi racconterò anche la storia di una delle protagoniste e dei protagonisti di storie incredibili, ovvero, Nadia Comaneci.





Scheda tecnica:

Autore: Luciano Wernicke

Editore: DeAgostini

Genere: Storico

Voto: ⭐⭐⭐⭐





Trama: Il libro raccoglie le storie più strane, curiose e meno note che si sono verificate in ciascuna edizione delle Olimpiadi, dal 1896 (anno in cui sono riprese per iniziativa di Pierre De Coubertin) al 2016. Si tratta di storie molto umane, a volte bizzarre e divertenti, a volte eroiche e drammatiche, a volte legate alle vicende del periodo. Tutte vanno oltre la classica celebrazione di una vittoria, e segnano un pezzetto di storia.



Parere personale: Le Olimpiadi moderne cominciano con l'idea di Pierre De Coubertin di riportare al grande fasto una tradizione degli antichi greci.

Inizialmente era permesso solo agli sportivi uomini che non praticavano sport a livello professionale di accedervi, ma via via vediamo come nel tempo le cose cambiano.

Dal 1896 al 2016, assistiamo in questo libro a vari avvenimenti che sembrano davvero usciti da un film.

Troviamo infatti atleti deceduti per il troppo caldo, atleti che durante la sosta hanno bevuto come spugne senza riuscire più a terminare la gara, atleti che sono stati eliminati perché magari in precedenza avevano partecipato a delle gare con premio in denaro, atleti che hanno vinto tutte le medaglie della loro categoria, altri che hanno partecipato da soli (gara composta da 1 squadra o 1 atleta), giudici maldestri o disonesti, insomma, di tutto e di più!


Questo libro per me è stato una vera e propria scoperta! 

Conoscevo qualche avvenimento, ma la maggior parte per me sono stati delle vere e proprie scoperte!

Una scoperta sensazionale per me è stata quella del premio De Coubertin per il Fair play, voi ne conoscevate l'esistenza? Io no.


L'autore è stato molto bravo a raccogliere dei fatti reali molto interessanti e pazzeschi, inoltre il libro è scritto in modo talmente semplice che tutti possono cimentarsi nella lettura del volume.


I fatti sono organizzati per anno in cui sono avvenuti ed è molto semplice poi ritrovarli in caso si voglia andare a cercarli.

Per ogni anno poi all'inizio del capitolo troviamo un riassunto dell'andamento delle Olimpiadi, ovvero chi ha vinto più medaglie, come è andata in generale l'Olimpiade ecc...

Ho trovato questa divisione davvero molto efficace e semplificativa per il lettore.


Insomma se volete arrivare preparati a Tokyo 2020 e conoscere tutti gli aneddoti e le curiosità più assurde, questo è il libro perfetto!

Io l'ho trovato molto di intrattenimento.


Ma ora passiamo all'approfondimento: pronti, partenza, VIA!





Approfondimento: Nadia Comaneci.





Nel libro viene raccontato che nelle Olimpiadi di Montréal 1976, una ragazzina di soli 14 anni divenne campionessa Olimpica nella ginnastica artistica con ben 3 ori, un argento e un bronzo.

Ma la particolarità sta nel fatto che fu la prima ad ottenere come voto 10/10, un fatto assolutamente eccezionale.

La ragazza in questione si chiama Nadia Comaneci, ma la sua storia non finisce qui.

Partiamo dall'inizio!


Nadia nasce a Onesti (Romania) nel 1961.

A 3 anni iniziò a fare ginnastica, a 6 fu notata nel cortile della scuola da Bela Karolyi che era alla ricerca di nuovi talenti e chiese dunque alla famiglia di Nadia di poterla inserire nella sua scuola di ginnasti.

Nel 1969 partecipò per la prima volta ad una gara in cui si piazzò 13^.

L'anno seguente si piazzò al primo posto con la sua squadra nei campionati nazionali a squadre diventando la più giovane rumena a vincere quel titolo.

Gli anni successivi furono un susseguirsi di vittorie e nell'olimpiade di Montreal 1976 fece decisamente un miracolo prendendo il punteggio massimo. Un evento mai verificatosi e che i computer dei tecnici non avevano previsto e che dunque causò qualche problema con il tabellone del punteggio. La situazione si risolse scrivendo il numero uno e moltiplicandolo 10 volte.

In quell'olimpiade Nadia prese 6 volte il punteggio massimo.


Quando tornò in Romania divenne una star nazionale.

Il dittatore Ceausescu la invitò spesso nel suo palazzo e le conferì molte onoreficenze tra cui quella di eroe del lavoro socialista rumeno.





Il suo volto venne usato per la propaganda del regime socialista e a 15 anni fu costretta a diventare l'amante del terzo figlio del dittatore, Nicu Ceausescu che abusò più volte di Nadia. Fortunatamente la relazione finì, ma quando Nadia aveva già 20 anni.


Agli europei successivi a Montreal '76 Nadia si riconfermò campionessa.

Nel 1979 vinse i mondiali, ma subito dopo fu ricoverata in ospedale per avvelenamento dovuto Ad un taglio sul polso che le era stato causato dalla fibbia metallica del fermapolso.


Alle Olimpiadi di Mosca 1980 era in piena forma e vinse due ori e due argenti.

Nel 1981 Nadia ed i suoi allenatori, i coniugi Karolyi presero parte ad un tour negli Stati Uniti chiamato Nadia '81.

L'ultimo giorno del tour i Karolyi decisero di rimanere negli Stati Uniti per fuggire dalla dittatura e chiesero a Nadia se volesse unirsi a loro, ma Nadia rifiutò.

Una volta rientrata in Romania, per paura che la famosa risorsa della propaganda fuggisse per seguire i suoi allenatori, Ceausescu fece controllare ogni spostamento di Nadia e le fu impedito di viaggiare all'estero.



Dopo un tentato suicidio, la fuga dei Karolyi e l'impossibilità viaggiare, Nadia si ritirò dagli sport nel 1984 poco prima delle Olimpiadi di Los Angeles.

Per un po' di tempo Nadia allenò giovani atleti rumeni, ma, nel 1989 fuggì dal paese per rifugiarsi negli Stati Uniti camminando per sei ore al confine con l'Ungheria dove un suo amico era pronto a prenderla con l'automobile.

Giunta negli Stati Uniti ottenne il permesso come rifugiata politica e potè tornare in Romania solo dopo la rivoluzione giurando che il consenso al regime le fu estorto da Ceausescu.


Una volta arrivata in America fu promotrice di abbigliamento sportivo e modella di abiti da sposa.

Nel 1994 si fidanzò con l'atleta Bart Conner con cui si sposò in Romania nel 1996.

Nel 2006, a ben 44 anni diede alla luce il suo primo ed unico figlio Dylan Paul Conner.


Nel 1999 Nadia fu la prima atleta a parlare alle Nazioni Unite ed attualmente è impegnata in vari progetti sportivi ed umanitari.


Credo che Nadia Comaneci sia una donna molto coraggiosa e ci tenevo tanto ad approfondire la sua storia personale perché nel libro ovviamente si parla solo del suo record, ma quello che ha passato non potevo non menzionarlo.




Ora passo il testimone alle mie colleghe blogger in questa "staffetta" alle mie colleghe che trovate qui sotto.

Spero che l'articolo sia stato di vostro gradimento e spero anche di avervi un po' incuriositi riguardo al libro.


A presto, Yely.











4 commenti:

  1. Della storia, degli sport e dei fatti legati ad eventi sportivi ne conosco ben pochi. Interessante

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  2. Un libro assolutamente interessante. Più di vederle non conosco molto bene la storia

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  3. Non seguo molto lo sporto, però penso che questo sia un ottimo modo per approciarvisi!

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