venerdì 12 giugno 2020

Recensione: Nellie Bly




Salve a tutti miei cari lettori, bentornati sul mio blog con una nuova recensione.
Oggi, ringraziando la casa editrice Tunuè per avermi gentilmente concesso una copia di questa splendida graphic novel, voglio parlarvi di un libro biografico di una importantissima giornalista che rappresenta un esempio di come le donne possono essere ciò che vogliono e non solo essere casalinghe, mogli e madri.
Sto parlando della grandissima giornalista statunitense Nellie Bly, pseudonimo di Elizabeth Jane Cochran, nata nel 1864 e deceduta nel 1922.
Ma ora veniamo alla nostra recensione:


     



Scheda tecnica:
  • Autore:  Luciana Cimino, con la grafica di  Sergio Algozzino
  • Editore: Tunuè
  • Genere: Graphic novel, biografia
  • Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐



"Non ho mai scritto una parola che non provenisse dal mio cuore. E mai lo farò."


Trama: Una graphic novel che racconta la vera storia di Nellie Bly, una donna diventata icona, letta tramite il confronto con una giovane che vuole intraprendere la stessa carriera.

Qui Nellie Bly, tramite i ricordi, rievoca le sue avventure professionali: da quando si finse pazza e si fece internare per portare avanti un’inchiesta su un manicomio, al giro del mondo in 72 giorni fatto in solitaria, cosa impensabile per una donna di quell’epoca. La Bly fu una delle poche giornaliste che intervistarono Belva Ann Lockwood, prima donna candidata alle elezioni presidenziali nel 1884. Proprio in quegli anni nascevano le prime campagne pubblicitarie e molte di queste riportavano il volto di Nellie.





"Ho sfidato il loro sguardo e ho mostrato loro che una ragazza americana libera può adattarsi alle circostanze senza l'aiuto di un uomo."


Parere personale: La nostra storia viaggia su tre piani storici paralleli: Il 1999, il 1922 e il periodo che va dalla giovinezza fino alla maturità della nostra giornalista.
Nellie Bly in questa graphic novel non è l'unica protagonista, infatti c'è anche una ragazza di nome Miriam, una ragazza ebrea che studia giornalismo presso la Columbia University, infatti è proprio lei ad intervistare la famosa giornalista per pubblicare un articolo-sfida verso l'università che ha ancora un atteggiamento maschilista.

Durante le varie sedute di interista veniamo a conoscenza della vita di Nellie Bly: proveniente da una famiglia povera, la ragazza scrive una lettera di protesta ad un giornale locale che aveva pubblicato un articolo misogino dove alle donne veniva relegato unicamente il ruolo di angelo del focolare.
Grazie a questa lettera, Elizabeth (Nellie Bly) riceverà un invito dal giornale per diventare una sua giornalista. Ma la carriera della giovane donna non finisce qui, infatti, si trasferisce a New York dove aspira a diventare giornalista d'inchiesta, la prima di genere femminile.
Qui veniamo a conoscenza delle sue più famose inchieste, le condizioni delle operaie, quella dell'ospedale psichiatrico, inoltre diventa reporter dal Messico. Il tutto coronato da un viaggio spettacolare attorno al mondo in soli 71 giorni, viaggio che la renderà celebre in tutto il mondo.

Ho davvero apprezzato il modo in cui questa donna sia riuscita a soverchiare gli stereotipi di genere presenti in quegli anni, come ad esempio, quello che una donna non potesse viaggiare da sola, perché avrebbe corso il rischio di tornare a casa con la reputazione rovinata.





Grazie a lei tante donne sono riuscite ad entrare nel mondo del giornalismo, anche se davvero poche hanno avuto il coraggio di sfidare il mondo  e i suoi pregiudizi maschilisti.

L'inchiesta che mi ha davvero tolto il fiato è stata quella nel manicomio, non dev'essere stato semplice fingersi matta e subire ogni tipo di tortura possibile e immaginabile, ma grazie a lei si è fatta luce sulle condizioni fatiscenti in cui vivevano le povere donne del manicomio, alcune internate anche se sane, ma comunque considerate pazze dai medici (Ma che laurea avranno preso questi? Secondo me erano i primi da internare!).

Mi è piaciuto molto lo stile di scrittura dell'autrice e il modo in cui si intrecciano passato e presente e  in cui in un certo senso le storie delle due protagoniste trovano punti comuni.
Inoltre devo fare un plauso all'artista Sergio Algozzino per come ha illustrato questo libro, ho davvero apprezzato la scelta della palette di colori e dei bordi "frastagliati" delle varie vignette. 
Ho notato poi a fine libro la menzione di altre grandi giornaliste e, se voi autori mi state ascoltando, vorrei leggere anche le loro storie... che ne dite?

Consiglio questa lettura non solo ad un pubblico giovane, ma anche (e soprattutto) ad un pubblico più adulto, perché, in modo semplice, questa graphic novel ci spiega un pezzo di storia che a mio avviso è doveroso conoscere! 
Come voto ho dato ovviamente 5 stelle e vi assicuro che le merita tutte!

E ora che ne pensate di questa storia?  Vorreste leggere questo libro?
 Fatemi sapere nei commenti!





2 commenti:

  1. Sembra davvero interessante, penso che lo aggiungerò nella mia wishlist immediatamente ��

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