venerdì 19 giugno 2020

Review party: La città di ottone




Salve a tutti lettori, rieccomi tornata in pompa magna con un nuovo review party: "La città di ottone" di Chakraborty.
Vi avviso già che da adesso in poi uscirà una lunga lista di recensioni derivanti da review party, la maggior parte di essi (come questo) organizzati da me e dalla mia amica Beatrice Coviello di Eynys Paolini Books.
Oggi voglio portare alla vostra attenzione un fantasy dai sapori esotici, degno delle notti d'oriente che ci farà sognare tra mille intrighi e segreti:






Scheda tecnica:
  • Autore: S. A. Chakraborty
  • Editore: Oscar vault / Mondadori
  • Genere: Fantasy
  • Voto: ⭐⭐⭐⭐




"Siamo esseri dotati di un’anima come gli umani, ma fummo creati con il fuoco, non con la terra."


Trama: Egitto, XVIII secolo. Nahri non ha mai creduto davvero nella magia, anche se millanta poteri straordinari, legge il destino scritto nelle mani, sostiene di essere un'abile guaritrice e di saper condurre l'antico rito della zar. Ma è solo una piccola truffatrice di talento: i suoi sono tutti giochetti per spillare soldi ai nobili ottomani, un modo come un altro per sbarcare il lunario in attesa di tempi migliori. Quando però la sua strada si incrocia accidentalmente con quella di Dara, un misterioso jinn guerriero, la ragazza deve rivedere le sue convinzioni. Costretta a fuggire dal Cairo, insieme a Dara attraversa sabbie calde e spazzate dal vento che pullulano di creature di fuoco, fiumi in cui dormono i mitici marid, rovine di città un tempo maestose e montagne popolate di uccelli rapaci che non sono ciò che sembrano. Oltre tutto ciò si trova Daevabad, la leggendaria città di ottone. Nahri non lo sa ancora, ma il suo destino è indissolubilmente legato a quello di Daevabad, una città in cui, all'interno di mura metalliche intrise di incantesimi, il sangue può essere pericoloso come la più potente magia. Dietro le Porte delle sei tribù di jinn, vecchi risentimenti ribollono in profondità e attendono solo di poter emergere. L'arrivo di Nahri in questo mondo rischia di scatenare una guerra che era stata tenuta a freno per molti secoli.





Parere personale: Questo libro devo dire che mi è stato consigliato da mia sorella, una super lettrice accanita come me, quando qualche mese fa ho comprato le mille e una notte (che devo ancora leggere). A me piacciono molto le ambientazioni orientali, e quando mi si è presentata l'occasione per recensire questo libro non ho potuto resistere e ho accettato immediatamente!
 Parto col dire che questo libro è il primo della trilogia di Daevabad, ma diciamo che inizia subito col "botto": Nahri è una ragazza vagabonda e orfana che vive al Cairo, dotata di una particolare intuizione riguardo le malattie e grazie ad essa riesce a spillare soldi e derubare le persone che le si rivolgono, non crede alla magia e non si fa scrupolo di nasconderlo. Durante un rito mistico, una specie di esorcismo chiamato zara, a cui presenzia, anche se non crede minimamente a ciò che fa, evoca un essere che poi si riverla essere un jinn... ops, volevo dire daeva (perdonami Dara).
L'essere che possedeva il corpo della dodicenne a cui l'esorcismo era diretto si manifesta riconoscendo in Nahri qualcosa di speciale e le lancia contro un'orda di gul pronti a ucciderla, ma grazie al daeva di nome Dara riesce a fuggire.
Durante il pellegrinaggio di Nahri verso la città di Daevabad, dove sarà al sicuro da quell'essere e dai suoi simili, incontriamo un altro personaggio che interagirà con i due precedenti solo in un secondo momento, il principe Alizayd, un ragazzo jinn purosangue che però lotta per l'uguaglianza tra i purosangue e i sanguemisti.
L'arrivo a Daevabad di Nahri e Dara però è solo l'inizio di una serie di eventi...

Detto ciò, devo ammettere che la storia di per sè è davvero interessante, anche se imparare i vari nomi delle tribù, dei personaggi, delle lingue ecc... non è stato per nulla facile e per questo fortunatamente l'autore ci fornisce un glossario alla fine del libro per poter capire meglio e questo è stato un punto a favore perché ho dovuto usarlo molto!

Il bello dei personaggi è che ognuno è sia buono che cattivo, ognuno agisce secondo delle intenzioni a detta loro giuste, io sinceramente ancora non ho capito da che parte schierarmi!
Pensavo che ci fosse il classico triangolo amoroso tra la protagonista, Dara e Ali, ma fortunatamente la ragazza ha proseguito sempre e solo con uno, scardinando un elemento divenuto troppo utilizzato nei romanzi degli ultimi anni (ti prego autore non trasformare il sentimento di amicizia di qualcuno in amore!!!)
Altra cosa, ma di questo non ne sono sicura, potrebbe esserci un amore lgbtq+ tra qualche personaggio? io credo di sì, ma staremo a vedere come si evolvono le cose.
Il personaggio che più mi ha stregata è stato Dara, col suo passato oscuro, anche se avrei davvero voluto un terzo punto di vista, ovvero il suo!
Infatti la storia è seguita solo dai punti di vista di Ali e Nahri, ma credo che Dara sia protagonista quanto loro, chissà, magari nel prossimo ci sarà anche lui? 
Ho trovato invece Nahri troppo in balia delle situazioni, ok che sei nel palazzo, ma fa' qualcosa, impegnati, non lamentarti tutto il tempo perché non impari a guarire i jinn! Solo io avrei cercato di carpire più informazioni possibili per capire perché i demoni le danno la caccia? Vadaaaa, non cincischiii....



Ali invece mi è sembrato sempre fin troppo rigido e composto, questo fa parte del suo addestramento da soldato, certo, però dai... anche meno! E poi mi sembra troppo il lacchè della sua famiglia, accetta sempre tutto senza fiatare...
 In più non si capisce cosa provi per Nahri, amore? Amicizia? Ai posteri l'ardua sentenza!


Per quanto riguarda la descrizione dei paesaggi, dei costumi e dell'ambientazione devo dire che è stata fin troppo descrittiva, non lascia molto spazio all'immaginazione e questo un po' mi è dispiaciuto perché se non fosse stato per questo eccesso di descrizioni gli avrei dato un 5 pieno dato che la trama è davvero ben articolata, talmente tanto che, come ho detto prima, è difficile identificarsi con un'ideologia piuttosto che un'altra o con un popolo piuttosto che un altro, anche se devo ammettere che propendo leggermente verso i daeva, ma questo perchè Dara è Dara, come si fa a non amarlo?!


Secondo me questo libro non è stato di quelli che mettono tanta carne a cuocere per poi ridurla in cenere, piuttosto spiega bene ogni tribù e ogni cosa (anche se molto spesso troppo) proprio per non lasciare il lettore nello sconforto generale (come mi è capitato in alcune letture).
Io lo consiglio vivamente a chi è affascinato dalle famose notti d'oriente delle mille e una notte , per chi vuole un fantasy che non ha come focus principale la love story (che comunque è presente) ma piuttosto si incentra sulle situazioni delle tribù dei jinn, le loro credenze, i loro diritti ecc... 
A me è piaciuto moltissimo e non vedo l'ora di tornare in quei luoghi incantati per scoprire che cosa ne sarà dei nostri protagonisti dopo i repentini colpi di scena che si sono visti nel finale... vi mostro solo questo:


E non aggiungo altro!
Ringrazio la casa editrice Mondadori per aver acconsentito alla realizzazione del review party, qui sotto vi lascio come sempre il calendario con i nomi dei blog così potete spulciare anche le loro recensioni!





2 commenti: