martedì 26 settembre 2023

Review party: La cattedrale di sabbia

 



Ciao a tutti pipistrellini cari e nuovi lettori!

Oggi, con questo review party organizzato da Mondadori e Bea di Eynys Paolini ( che ringrazio) ci proiettiamo avanti di 22 anni.

Chissà cosa potrà succedere al mondo tra così tanto tempo; Leonardo Patrignani immagina una Milano futuristica dove la tecnologia invade sempre di più la privacy personale.

Ma non indugiamo oltre e... iniziamo!




Scheda tecnica:

Autore: Leonardo Patrignani

Editore: Mondadori

Genere: Distopico

Voto: ⭐⭐⭐



Trama: LA MILANO DEL 2045 è una metropoli ipertecnologica, in cui le realtà virtuali e aumentate operano una costante distorsione del mondo e dell'identità delle persone. Stefano Valeri è un brillante neuroscienziato e ricercatore per Engram, azienda all'avanguardia nel campo delle interfacce neurali. La moglie Arianna Molinari, stimata neuropsicologa, lavora a stretto contatto con il suo dipartimento. Fino al giorno dell'attentato.


Da quando, quattro anni prima, Arianna è rimasta vittima di un attacco terroristico nel corso di un importante convegno scientifico, l'uomo vive infatti come un relitto umano, rintanato nella sua solitudine.


Ma quando scopre che il suo ricordo del momento in cui la moglie ha perso la vita è inattendibile, Stefano non ha alternativa: deve uscire allo scoperto e rimettere insieme i pezzi di un passato carico di enigmi e traumi irrisolti.


Come sono andate davvero le cose? Su quale genere di anomalie della memoria stava indagando Arianna e chi poteva avere interesse a fermarla? Soprattutto, cosa sta per succedere nel mondo, se nessuno può più fidarsi dei propri ricordi?




Parere personale: In questo libro la tecnologia e l'impatto di essa sull'uomo e sulla propria privacy sono i temi cardini che ci vengono ripetuti sino alla stregua.

Valeri Stefano è un neuroscienziato sopravvissuto ad un attentato durante il quale pero perde la vita sua moglie.

Siamo nella Milano del 2045 e Stefano ripercorre i suoi dolorosi ricordi a favore di un nuovo progetto scientifico.

Ma qualcuno fa notare a Stefano che i suoi ricordi non sono reali e che tutta la storia deve essere ripercorsa per trovare la verità.

Ho trovato questo libro molto interessante dal punto di vista della trama, anche se, come in quasi tutti i distopici c'è sempre l'elemento del cattivo che abusa della tecnologia per "dominare" il mondo a suo piacimento. Direi che il mondo del distopico ormai e saturo di questo genere di antagonista.

A onor del vero pero devo dire che mi è piaciuto molto il processo di indagine che Valeri, sua figlia Martina e l'amico hacker di quest'ultima  fanno per arrivare poi al vero nemico della storia, anche se spesso sembrava un pattern che si ripeteva: scoprivano una pista, si convincevano del colpevole e poi scoprivano di aver sbagliato e così via per tutta la durata del libro, anche se devo dire che i colpi di scena non sono mancati e il vero antagonista è qualcuno di insospettabile, anche se davvero poco presente .


Per tutto il libro troviamo tantissime digressioni filosofiche riguardo alla tecnologia che a mio parere potevano essere ridotte in quanto ripetitive e probabilmente senza queste ripetizioni potevamo stare benissimo sulle 300 pagine piuttosto che sulle 500.

A causa di queste digressioni ho trovato la lettura mooolto lenta e ad essere sincera qualche pensiero l'ho anche saltato perché sennò non avrei finito questo libro neanche tra un anno.


Questo libro mi ha leggermente destabilizzata in quanto se da un lato la trama è stata piacevole anche se è un argomento trito e ritrito, la lentezza, le troppe descrizioni tecniche e i dibattiti filosofici non me l'hanno fatto apprezzare quanto avrei voluto.


I personaggi principali sono due: Stefano e  sua figlia Martina, anche se quest'ultima viene rappresentata molto meno rispetto a suo padre in quanto di lui abbiamo una visione molto più completa del personaggio.

Ai  capitoli dedicati ai due soggetti principali ogni tanto si alterna qualche capitolo che come si viene a scoprire e ambientato nel passato e riguarda dei pazienti della moglie defunta di Stefano, pazienti che presentano delle anomalie di memoria proprio come Stefano.


La Milano descritta da Leonardo Patrignani è un luogo in cui gli esseri umani non possono fare a meno della tecnologia, ma se nella Milano Centrale ci sono tutte persone facoltose, ai margini troviamo persone poverissime che spesso non lavorano in quanto la tecnologia ha soppiantato parecchie mansioni nel campo lavorativo.

Ecco, questo sarebbe stato uno degli aspetti che mi sarebbe maggiormente piaciuto veder approfondito, ma in realtà viene solo abbozzato.

Tutto si riconduce all'eticità della tecnologia che invade le nostre vite, i nostri ricordi e che spesso per poter fare un passo avanti bisogna sperimentare sull'ignara popolazione diventando al contempo malattia e soluzione.

Io credo che la tecnologia sia un processo che non si può fermare. Dall'invenzione della ruota in poi siamo sempre andati più avanti, fino ai giorni nostri e in futuro andremo oltre, l'importante è porre un confine invalicabile sulla sicurezza dell'individuo. Nessuno dovrebbe guardare nella nostra testa, anche se questo potrebbe tornare utile per risolvere dei crimini perché i nostri pensieri sono sacri e personali.

Tornando al nostro libro, se vi piacciono i distopici sono sicura che troverete questa lettura discretamente piacevole, magari non prendetela come lettura leggera perché è decisamente impegnativa.


Ma voi che ne pensate?

A presto,




Yely.

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