domenica 31 ottobre 2021

#12daysofwomen: Irena Sendler

 




Ciao a tutti pipistrellini cari e nuovi lettori!

Rieccoci con il nostro appuntamento mensile di #12daysofwomen.

La storia che vi andrò a raccontare é quella di Irene Sendler, una donna coraggiosa che ha salvato moltissimi bambini.

Devo dire che la sua storia mi ha commossa moltissimo e mi ha davvero ispirata, spero che proviate lo stesso che ho provato io per questa grande donna.


Come sempre vi ricordo che parto dai racconti del libro Storie della buonanotte per bambine ribelli edito da Mondadori.




Irena Krzyżanowsky, divenuta in seguito al matrimonio Irena Sendler, nasce in Polonia nel 1910 da una famiglia cattolica di ideologia socialista.

Suo padre, Stanislaw Krzyżanowsky era un medico che morì di tifo nel 1917; aveva contratto la malattia da dei pazienti ebrei che nessun dottore voleva curare.

Proprio per questo, la comunità ebraica di offrì di pagare gli studi di Irena che nonostante cattolica,  fu sempre vicina agli ebrei.

Proprio questa vicinanza le valse la sospensione per tre anni dall'università quando professò apertamente la sua contrarietà alla ghettizzazione degli studenti ebrei.


Dopo aver conseguito la laurea, iniziò a lavorare come assistente sociale.




Nel 1939 iniziò ad aiutare gli ebrei in fuga dopo l'occupazione nazista della Polonia.

Riuscì a falsificare circa 3000 passaporti per aiutare le famiglie ebraiche.

Nel 1942 entrò a fare parte della resistenza polacca, la Zegota che incaricò Irena di salvare i bambini del ghetto ebraico.

 Irena, dipendente municipale, riuscì ad ottenere facilmente un permesso per circolare nel ghetto alla ricerca di sintomi di tifo.

Durante le sue visite al ghetto, indossava la stella di David per solidarietà al popolo ebraico e per non attirare l'attenzione.

In questo modo Irena potè organizzare la fuga dei bambini ebrei che vennero caricati su ambulanze ed altri mezzi di trasporto.

Per i bambini più grandi, invece, la donna si spacciò per tecnico delle fognature entrando nel ghetto con un furgone in cui poi li introduceva.

Fuori dal ghetto, Irena cambiava in nomi dei bambini con nomi cattolici, fornendo loro dei documenti falsi e dandoli in custodia a dei conventi o a delle famiglie cattoliche.

In questo modo salvò la vita a circa 2500 minori.




Irena però annotò i veri nomi dei bambini collegandoli a quelli falsi. Questi elenchi furono seppelliti all'interno di bottiglie e barattoli di vetro nel suo giardino in modo da poter fare ricongiungere un giorno i bimbi ai loro cari.


Nel 1943 la nostra Irena riscoperta ed arrestata dalla Gestapo che le inflisse pesanti torture, ma a dispetto di tutto, Irena non confessò mai il suo segreto.

Fu dunque condannata a morte, ma la Zegota riuscì a corrompere i soldati tedeschi e salvare Irena. Il suo nome venne iscritto tra i giustiziati e fino alla fine della guerra visse nell'anonimato continuando a salvare bambini ebrei.


Finita la guerra, Irena dissotterra gli elenchi e li consegna alla comunità ebraica che riesce a identificare circa 2000 bambini, anche se molti purtroppo non si ricongiungeranno mai con le loro famiglie che nel frattempo sono state uccise.


Dopo la guerra si iscrisse al partito comunista che lasciò nel 1968 dopo che questo prese delle posizioni antiebraiche.

Nel 1965 Israele la riconobbe come Giusta tra le nazioni e solo in quell'occasione il governo comunista che si era instaurato le accordò il permesso per raggiungere Israele.




Nel 2003, Papa Giovanni Paolo II le scrisse una lettera in cui lodava il suo operato durante la guerra e in quello stesso anno ricevette la massima onoreficenza civile in Polonia: L'ordine dell'Aquila Bianca.

Nel 2007 fu nominata eroe nazionale all'unanimità del senato polacco.

Nel 2008 muore a 98 anni.



Tra le storie che vi ho raccontato fin'ora questa è una di quelle che terrò sempre con me, Irena è stata coraggiosa, ha addirittura rischiato di essere uccisa, ma non si è piegata. Io la trovo straordinaria!



Voi che ne pensate? Conoscevate questa storia?



A presto, Yely.


6 commenti:

  1. Sai che non la conoscevo ? Grazie per questo approfondimento!

    RispondiElimina
  2. Apprezzo molto questa tua rubrica perché dai valore e giusto spazio a grandi donne, spesso dimenticate

    RispondiElimina
  3. Non conoscevo questa donna, diciamo pure eroina. Grazie

    RispondiElimina
  4. Non la conoscevo ma grazie alla tua rubrica ora so chi è questa donna straordinaria❤

    RispondiElimina