giovedì 27 maggio 2021

Recensione: L'estate che ho dentro

 


Ciao a tutti pipistrellini cari e nuovi lettori!

Oggi voglio parlarvi di un libro che mi ha colpita in maniera positiva!

Si tratta del libro "L'estate che ho dentro" di Viviana Maccarini che mi è stato gentilmente inviato dalla casa editrice Rizzoli. 

Non lo avrei mai detto, ma mi è piaciuto molto!

Di solito non leggo molti young adult, soprattutto se non si tratta di Fantasy, ma questo è stato una dolce scoperta!

Ma iniziamo la recensione!






Scheda tecnica:

Autore: Viviana Maccarini

Editore: Rizzoli

Genere: Narrativa per ragazzi

Voto: ⭐⭐⭐⭐






Trama: Sparire. È questo l’unico programma di Nina per l’estate. E non perché la sua vita non le piaccia. A dir la verità, la sua vita di prima non era affatto male: scuola, social, amiche e nuoto. Ma di tutto questo, dall’incidente in motorino, è rimasto ben poco. Solo profonde cicatrici, nascoste dalle bende che avvolgono un viso in cui Nina non si riconosce più. Così, mentre i suoi amici fantasticano su dove trascorrere le vacanze, Nina una meta ce l’ha già: Volpedo, lo sperduto paesino in collina dove abita il padre, Gabriel, “uno spirito libero”, come lo definiscono tutti. È il posto perfetto per nascondersi dal resto dell’umanità. Anche se lì Nina non è affatto sola: c’è Tommaso, con i suoi misteri; c’è Alisha, la ragazza del mini-market, e poi c’è Filo, l’amico di una vita, che sa sempre dove trovarla. Quando nella sua mente cominciano a risuonare le parole dello psicologo dell’ospedale, che le ha consigliato di iniziare un diario, Nina ne crea uno virtuale, fatto di video, foto e riflessioni che posta sui social con lo pseudonimo di Mia. E quando i follower cominciano ad aumentare, insieme ai like e ai cuori sotto i post, per Nina è il momento di smettere di nascondersi, sfilare le bende e ricominciare. In un’estate che si porterà dentro per sempre. Un romanzo che ci incolla alla pagina e ci fa ridere, piangere, emozionare, mentre insieme a Nina cerchiamo la sua nuova voce, e forse anche la nostra.






Parere personale: Come asserivo nell' introduzione, devo dire che questo libro è stato una piacevole scoperta.

Ero in campagna, distesa nell'erba a leggere questo titolo e mi sono sentita molto in simbiosi con l'ambiente della narrazione.


Nina ha 14 anni ed un brutto giorno fa incidente in scooter.

Questo incidente le lascia una bruttissima cicatrice sul volto che dovrà tenere bendato per un po'.

La ragazza si sente persa, inadeguata e così rompe qualsiasi ponte con le amiche tranne che con Filo, un ragazzo molto affezionato alla protagonista.

Nina quindi decide di nascondersi presso suo padre che non vede da 7 anni e che vive in una roulotte, in un paesino sperduto sulle colline piemontesi.


Il rapporto con suo padre è particolare, lei quasi non lo conosce perché anni addietro, dopo la separazione dalla moglie, ha deciso di vagabondare per il mondo, salvo poi tornare nel paesino dove viveva.

Neanche il rapporto di Nina con sua madre è roseo, la donna è molto impegnata, severa, e soprattutto bella. Quest'ultimo elemento verrà molto a pesare su Nina in quanto si sente inferiore per bellezza a sua madre, peggio ancora dopo l'incidente.


Durante il soggiorno estivo a Volpedo, Nina conosce Tommaso, apprendista di suo padre che scatenerà la gelosia di Nina in quanto il padre sembra tenere molto a lui.


Un giorno Nina decide di postare una sua foto con le bende e sarà un successo.

Da qui nascerà  quello che sarà un canale Twich di sfogo in cui Nina parlerà di temi a lei cari, fino ad arrivare al giorno in cui svelerà il suo volto.


Questo libro mi è piaciuto perché parla di rinascita.

Nina dopo l'incidente vuole nascondersi dal mondo, ma proprio in quell'angolo di Piemonte in cui si rifugia si ritrova ad affrontare tutte le sue paure e i suoi timori.

Non solo la paura di non essere accettata dalla società in quanto "brutta" a causa della cicatrice, ma affronta anche l'abbandono di suo padre e la paura di tornare alla sua vita di sempre.

Secondo me il libro lancia un bel messaggio, ovvero essere sempre sè stessi e non farsi abbattere dagli incidenti di percorso che la vita ci mette davanti, ma soprattutto accettare ogni centimetro del nostro corpo per quello che è.

Siamo spesso abituati a vedere foto di ragazze perfette, ma questa non è la realtà!

Le nostre cicatrici raccontano ciò che siamo e dobbiamo amarci anche così!

Vediamo una Nina timorosa del mondo, aprirsi come una fiore a ciò che la vita le pone davanti e forse questo è riassunto bene nelle foto che Tommaso invia per il concorso di fotografia legato alla metamorfosi.


Un altro tema importante è quello dei social.

Nina segue una ragazza e la sua vita sembra fantastica.

Nina poi conosce questa ragazza e scopre che non è tutto oro quel che luccica.

Inoltre molto spesso i giovani usano i social per deridere.


Il linguaggio utilizzato nel libro è molto semplice, spesso colloquiale.

Ogni tanto c'è qualche parola in uso nel gergo dei millenni alla, come "frà" e cose così, forse è l'unica cosa che non ho molto apprezzato, ma alla fine bisogna guardare anche il target a cui il libro è rivolto, quindi diciamo che certi termini  stanno bene nel contesto in cui ci troviamo.


In conclusione posso dire che è stata una lettura molto piacevole ed è il genere di libro che a me piace molto perché tratta di tematiche importanti con una delicatezza unica.

Se posso darvi un consiglio fate come me: prato, libro e aria fresca! Vedrete che vi sentirete come a Volpedo!


E voi che ne pensate? Fatemi sapere!


A presto, Yely.











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