mercoledì 5 agosto 2020

Review party: L' ultima gru di carta




Salve lettori, oggi voglio parlarvi di un libro che mi ha fatto piangere sin dalle prime pagine: L'ultima gru di carta di Kerry Drewery.
Ringrazio Federica di Appunti di Zelda e la casa editrice Rizzoli per questo evento!





Scheda tecnica:
Autore: Kerry Drewery
Editore: Rizzoli
Genere: Narrativa
Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐

Trama: Dice un proverbio giapponese: se avrai la pazienza di piegare mille gru di carta, il tuo desiderio si avvererà. È una splendida giornata d’estate. Ichiro, che sta per compiere diciotto anni, e il suo amico Hiro si godono una giornata libera dalla mobilitazione per lo sforzo bellico. Una luce abbagliante accompagna l’esplosione della bomba che cambierà le loro vite e il mondo. Feriti e confusi, i due ragazzi attraversano la città devastata alla ricerca della sorellina di Hiro, Keiko, che si trovava all’asilo. Quando dopo ore di disperata ricerca finalmente riescono a trovarla, alla gioia di abbracciarla illesa si sostituisce presto la consapevolezza di non essere in grado di portarla davvero in salvo. Hiro è ferito gravemente e Ichiro capisce che deve cercare aiuto, che da solo non potrà mai farcela. Chiede a Keiko di aspettarlo lì dov’è e in pegno della sua solenne promessa di tornare a prenderla le lascia un origami, una gru di carta. Ma le cose non andranno come sperava…

Parere personale: La storia ha per protagonisti due personaggi, Ichiro e sua nipote Mizuki che agiscono su due piani temporali differenti. 
La storia comincia con la protagonista Mizuki, nel 2018, quando si accorge che suo nonno Ichiro non sta bene e forse presto morirà. Il nonno è triste e racconta alla nipotina che probabilmente con la sua morte potrebbe scomparire l'ultima memoria di LEI.
Non sappiamo chi sia questa lei, veniamo catapultati nel 1945, a Hiroshima.
Il protagonista narrante a questo punto è Ichiro 17enne, è il suo primo giorno di pausa dalla fabbrica in cui costruisce componenti per aerei, e si trova con il suo amico Hiro.
Ha in mano un libro, l'ultimo ricordo lasciatogli dal padre con la promessa di leggerlo tutto finchè si trova in guerra.
Proprio mentre i due ragazzi chiacchierano avvistano un aereo, poi una luce, poi nulla.
Ichiro si riprende, ha il volto tumefatto, cerca il suo amico, attorno c'è solo devastazione.
Il ragazzo trova l'amico, ma devono correre a cercare la sorellina del ragazzo.
La trovano, ma per salvarsi Hiro decide di sacrificarsi e Ichiro promette di prendersi cura di Keiko, la sua sorellina... 


Non si può dire che i protagonisti siano ben caratterizzati, ma questo perché in questa storia non sono i protagonisti a essere la cosa più importante, ma la devastazione, quella ambientale, quella fisica e quella dell'anima.
Con le sue descrizioni l'autrice trasmette in quella tragedia una sensazione di silenzio, il tempo sembra rimanere immobile.
L'illustratrice Natsko Seki con l'assenza di colore delle illustrazioni comunica una cosa molto importante: dopo la devastazione, i sopravvissuti sono delle ombre, che non vivono più, sopravvivono.

Questa storia mi ha catturata sin dall'inizio, l'ho divorato in pochissimo tempo e devo ammetterlo, mi ha fatto versare un mare di lacrime, perché la scrittrice con le sue parole sa suscitare forti emozioni.
Sembra un racconto provenire da un passato lontano, eppure potrebbe benissimo essere la storia di un ragazzo dei nostri giorni, che parla di compiti, di leggere un libro, che canta una canzone, che si diverte assieme al suo migliore amico e che nel giro di un secondo perde tutto quello che ha, famiglia, amici, persino i sogni nel cassetto.

Dalle scuole medie mi sono sempre soffermata sulla seconda guerra mondiale e i suoi orrori, alle superiori ho partecipato al "Teatro della memoria" dove abbiamo sempre parlato di olocausto,ma mai di quest'avvenimento.
Dobbiamo ricordarci che ogni storia ha due facce della medaglia e non possiamo assolutamente dimenticarci di ciò che è avvenuto a Hiroshima e Nagasaki per mano degli americani.
Credo che questo libro debba essere inserito tra i libri di narrativa da leggere a scuola, perchè non si può ignorare un evento così disastroso e questa storia lo racconta in maniera molto delicata, adatta ad un pubblico di giovani, ma anche adulti.
Merita davvero di essere letto, tutti dovremmo averne una copia in libreria e ricordare che il passato è passato, ma se non ne comprendiamo gli errori questo potrebbe ripetersi.



       
                     "Oggi Dio ha perso"













 



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