giovedì 14 maggio 2020

Review party: Hunger games




Ciao a tutti lettori, con molto orgoglio oggi sono qui a parlarvi di questo review party che ho organizzato assieme alla mia carissima amica Beatrice di Eynys Paolini Books che ringrazio tantissimo e colgo l'occasione per ringraziare anche la casa editrice Mondadori per averci dato l'opportunità di fare questo party al fine ultimo di proporvi come recensione la trilogia completa e il nuovo libro della nostra amata saga che avrà come protagonista il presidente Snow.
Vi avverto già che sono in super hype per questo nuovo capitolo della storia che ci farà conoscere meglio quello che nella nostra trilogia principale è l'antagonista.
Ma cominciamo per gradi, oggi recensirò per voi il primo titolo della serie, andiamo a cominciare:


                                                                   Hunger Games:


Scheda tecnica:
  • Autore: Suzanne Collins;
  • Casa editrice: Mondadori;
  • Genere: Distopico;
  • Voto: ⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️

Trama: Quando Katniss urla "Mi offro volontaria, mi offro volontaria come tributo!" sa di aver appena firmato la sua condanna a morte. È il giorno dell'estrazione dei partecipanti agli Hunger Games, un reality show organizzato ogni anno da Capitol City con una sola regola: uccidi o muori. Ognuno dei Distretti deve sorteggiare un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni che verrà gettato nell'Arena a combattere fino alla morte. Ne sopravvive uno solo, il più bravo, il più forte, ma anche quello che si conquista il pubblico, gli sponsor, l'audience. Katniss appartiene al Distretto 12, quello dei minatori, quello che gli Hunger Games li ha vinti solo due volte in 73 edizioni, e sa di aver poche possibilità di farcela. Ma si è offerta al posto di sua sorella minore e farà di tutto per tornare da lei. Da quando è nata ha lottato per vivere e lo farà anche questa volta. Nella sua squadra c'è anche Peeta, un ragazzo gentile che però non ha la stoffa per farcela. Lui è determinato a mantenere integri i propri sentimenti e dichiara davanti alle telecamere di essere innamorato di Katniss. Ma negli Hunger Games non esistono gli amici, non esistono gli affetti, non c'è spazio per l'amore. Bisogna saper scegliere e, soprattutto, per vincere bisogna saper perdere, rinunciare a tutto ciò che ti rende Uomo.

       "Felici Hunger Games e possa la fortuna essere sempre a vostro favore!"


Parere personale: 
Il romanzo è ambientato a Panem, che dovrebbe corrispondere all'incirca agli Stati Uniti in un futuro post-apocalittico molto lontano, diviso in 12 distretti:
  • Distretto 1: produce i beni di lusso per Capitol City (La capitale);
  • Distretto 2: fabbrica gli armamenti e addestrano i pacificatori che vengono mandati nei vari distretti per sopprimere le ribellioni e mantenere lo status quo;
  • Distretto 3: produce componenti elettrici ed esplosivi;
  • Distretto 4: si occupa della pesca poiché si trova sulla costa;
  • Distretto 5: si occupa di energia elettrica;
  • Distretto 6: si occupa dei trasporti;
  • Distretto 7: produce legname e carta;
  • Distretto 8: produce materiale tessile;
  • Distretto 9: produzione di cereali:
  • Distretto 10: si occupa di allevamento;
  • Distretto 11: si occupa di agricoltura;
  • Distretto 12: miniere;
  • Distretto 13: un tempo produceva energia nucleare, è stato il primo a ribellarsi contro lo stato e per questo soppresso.
Il nome scelto per questo luogo deriva dalla frase latina di Giovenale "Panem et circenses", ovvero tradotto alla lettera "pane e giochi circensi". Questa frase viene utilizzata per descrivere come colui che governa si "ingrazia" il popolo dandogli ciò che vuole, ovvero cibo e svago.
Non poteva esserci a mio avviso descrizione più calzante per questo Stato, poichè colui che lo governa, ovvero il presidente Snow e con lui i suoi predecessori cerca di tamponare le falle di un sistema politico fallimentare dando al popolo un macabro spettacolo annuale durante il quale tutto il Paese si ferma ad osservare i suoi "beniamini" e tifare per loro.
In questa arena che ricorda molto le arene di combattimento romane, uno stratega decide l'ambientazione, i pericoli e addirittura può far uscire allo scoperto e mettere in pericolo dei giocatori che si nascondono.

Questo spettacolo però non è solo un diletto ( che scopriremo essere divertente solo per gli abitanti della capitale), ma anche un monito alla non ribellione.
Infatti ogni anno vengono presi 2 ragazzi di sesso opposto per ogni distretto che costituisce Panem ( per un totale di 12 distretti e quindi 24 ragazzi)  e introdotti in un'arena. Lo scopo? Bisogna sopravvivere uccidendo tutti gli altri avversari. Tutto questo per ricordare alla popolazione cosa avviene se ci si vuole ribellare, ovvero la soppressione.

In questo contesto si inserisce la storia della nostra protagonista, Katniss Everdeen, che proviene dal distretto più disagiato, ovvero quello dei minatori, il distretto 12.
Durante il giorno della "mietitura" (questo è il nome dato al giorno della scelta dei partecipanti agli Hunger Games) sfortunatamente viene scelta la sorellina della nostra protagonista, Primrose Everdeen, così Katniss decide, dimostrando molto coraggio e amore per la sorella, di offrirsi volontaria per questi giochi sanguinarie violenti. Assieme a lei viene estratto Peeta Mellark, un ragazzo molto  timido che però durante l'intervista con il giornalista Cesar (poco prima di entrare nell'arena), fa una rivelazione shock: afferma che è innamorato di Katniss, attirando sulla sventurata coppia tutta la benevolenza del pubblico.
Entrati nell'arena inizia la competizione: tra alleanze e tradimenti Katniss si ritrova a vagare per l'arena in solitaria fino a quando non incontra la piccola Rue, una ragazzina di circa 13 anni proveniente dal distretto 11 che ricorda alla protagonista sua sorella Prim. Le due decidono di collaborare ma un imprevisto sconvolgerà questa alleanza.

La lettura è scorrevole, non si perde in troppi "fronzoli" descrittivi, lasciando al lettore il giusto spazio di immaginazione. Inoltre la caratterizzazione della protagonista è davvero molto sviluppata.
 Non ci sono "momenti morti" anzi, ti attira a proseguire per saperne di più, davvero una scrittura ben riuscita seppure con alcune descrizioni un po' crude, ma non eccessivamente.

Un tema molto importante in questo romanzo è quello dei media che riescono a mettere in luce degli aspetti non veritieri della società e che le persone dall'altra parte dello schermo sono sempre pronte a dare un giudizio senza sapere la realtà dei fatti.
Inoltre Snow si serve dei media per rendere quella che è di fatto un'atrocità, un gioco dove le persone possono fare scommesse sui propri beniamini e addirittura mandar loro degli aiuti.

Altra tematica fondamentale di questa storia è il poter far sentire la propria voce quando il contesto sociale e politico non te lo permette, infatti vediamo alla fine Katniss e Peeta ribellarsi alle regole imposte dall'arena. Se Snow (che detta legge) non rispetta i patti allora i due si ribelleranno cercando di avvelenarsi entrambi, in modo tale da non regalare al pubblico nessun vincitore e attirare sul presidente l'odio dei telespettatori.
Questo tema a mio parere è davvero importante e assieme al tema precedente molto attuale, perché nella nostra società è difficile che qualcuno esca dal "gregge" e affronti di petto le problematiche che la affliggono. 
Si preferisce far finta di nulla o al massimo esprimere il proprio dissenso sui social, ma niente di più.

Ora però farò sfogare la parte fangirl che è in me: la perdita di un personaggio in particolare, ovvero di Rue per me è stata molto traumatica, ricordo di aver addirittura pianto perchè così come Katniss ci rivedeva la sua sorellina, io ci vedevo la mia. Uno scricciolo dolce che fa una fine tristissima!

Per quanto riguarda la protagonista, Katniss, inizialmente l'ho trovata un po' arrogante e arrabbiata col mondo, ma pagina dopo pagina sono riuscita a rivalutarla, arrivando addirittura ad apprezzare certi suoi atteggiamenti, anche se alcune scelte io le avrei fatte in maniera differente.
Apprezzo davvero tanto il fatto che questo libro riesca a farci immedesimare nel personaggio perché ti mette di fronte a situazioni in cui bisogna fare una scelta e ti spinge anche a delle riflessioni personali e intime.

Arriviamo ai nostri due baldi giovani: Gale, il migliore amico di Katniss e Peeta, il ragazzo che ha da sempre una cotta per Katniss.
Tra Gale e Katniss è palese che ci sia molto  più che una semplice amicizia, eppure per quanto sia forte il legame tra loro ho trovato Gale un personaggio davvero inutile! Si fa sempre troppi problemi ed è davvero troppo polemico, inoltre l'ho trovato senza personalità. Non che l'autrice non lo abbia caratterizzato, ma è quella sensazione a pelle che ho provato come se lo avessi incontrato di persona. Un uomo senza carattere in balia delle parole di Katniss. Ok che la ami, ma lo zerbino anche no!

Peeta... che dire, è dolce, forte, timido... un piccolo scricciolo innamorato che però è anche molto saggio. Se Gale incarna lo stereotipo del bello e complicato, Peeta è il ragazzo "cucciolotto"  che ti ispira fiducia.
Inoltre non è sciocco, infatti anche la sua dichiarazione d'amore per Katniss seppur vera è anche strategica, infatti proprio grazie a questa strategia riuscirà ad avere il favore del pubblico.
Insomma... si capisce quale dei due io ami di più?

Io consiglio fortemente a tutti questa serie, inoltre a mio avviso da Hunger games è stato di ispirazione per tanti altri libri postumi che spesso e volentieri riprendono la divisione in settori, la lotta per la sopravvivenza, la ribellione ad un sistema politico oppressivo!
Insomma, un libro  RIVOLUZIONARIO!

           "Mi offro volontaria, mi offro volontaria come tributo!"





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