giovedì 30 aprile 2020

Recensione: Dodici porte: Io sono Lunar di Daisy Franchetto



Dodici porte- Io sono Lunar:

Scheda tecnica:
Autore: Daisy Franchetto
Editore: Dark Zone
Voto:⭐⭐⭐⭐

Trama:

Dodici Porte è una fiaba dark che si snoda attraverso dodici passaggi che la protagonista Lunar deve superare, scoprendo luoghi e mondi inaspettati. Inizia cosí un percorso di guarigione spirituale dalle violenze subite nel mondo reale. Un viaggio iniziatico alla scoperta delle proprie origini. I personaggi e i luoghi che Lunar incontra sono simboli generati dal suo subconscio, manifestazioni del suo dolore.Lunar è una giovane ragazza, che una terribile notte si trova a fuggire per strade sconosciute dopo essere stata vittima di una violenza. Corre, fino a raggiungere una porta. La porta della Casa. La prima porta di un viaggio onirico che la porterà a ricostruire i pezzi della propria identità e a rimarginare le ferite subite. La ragazza tenterà di far fronte all’angoscia contando sulle proprie forze e sull’aiuto della famiglia, ma quando si ritroverà faccia a faccia con il suo carnefice, si renderà conto di aver bisogno di un aiuto che non avrebbe mai pensato di ricevere. Inizia così il percorso di guarigione all’interno della Casa, alla scoperta di personaggi e luoghi fantastici, figli della sua psiche e non solo. Dodici tappe di trasformazione. Dodici porte che si aprono una dentro l’altra.


Parere personale: 
Il libro si apre a violenza subita, sì, Lunar è stata violentata!
Si ritrova completamente in balìa dell'istinto, quello che viene descritto come pilota automatico; neanche lei sa cosa sta facendo quando si ritrova davanti ad una porta e decide di chiedere aiuto.
Si risveglia in ospedale ed una infermiera le spiega che le persone che le hanno aperto sono LaMamà e il lupo LaLoba che mi sono sembrati personaggi davvero misteriosi, con un accento voodoo.
Questi personaggi aiuteranno Lunar, in una casa molto particolare, in quello che sarà un percorso di rinascita attraverso delle prove e delle porte che le insegneranno quanto è importante avere degli amici accanto, che si può tornare ad avere pensieri positivi.

Ma secondo me il passaggio più importante della storia è quando Lunar aiuta il gatto Sigfrido a difendere gli Anguuniani.
La regina degli Anguuniani, Astarta; è stata quasi uccisa perchè il suo abito (Somat), legato direttamente alla sua anima (questo vale per tutti gli anguuniani) è stato fatto a brandelli da Ecto, stregone degli Ural  (popolo che non rispetta le donne) con un magico artefatto.
Questa regina è la metafora di ciò che è accaduto a Lunar, poichè anche il suo corpo è stato violato, e secondo me tutta la storia per salvarla è una metafora del processo che Lunar sta attraversando per guarire dalla ferita che le è stata fatta.
Quando inizialmente ho letto della violenza ho avuto paura che fosse solo uno specchietto per le allodole, invece l'autrice ha fatto davvero un ottimo lavoro con questo percorso di rinascita.


Le atmosfere del libro sono per certi versi dark, per altri molto luminosi, ho trovato stupendo l'ambiente del prato dove nascono gli omini colorati e il villaggio degli uomini-pianta. L'autrice ha saputo ben descrivere tutti i luoghi della nostra storia e anche i personaggi che però restano comunque avvolti in un velo misterioso.


Il mio personaggio preferito è stata Maravè, nonostante la sua cecità riusciva a vedere con i sensi e l'ho trovato un personaggio forte e determinato nonostante il suo essere sensibile,una Ural che è riuscita a diventare Anguuniana, e poi la storia d'amore con l'arciere è davvero molto dolce.

A conclusione voglio dire che mi ha dato molto da riflettere, tutte le avventure fantastiche che Lunar vive a mio parere non sono altro che il processo di guarigione di una ragazza che per colpa di un uomo che ha perso la testa viene brutalmente violata.
Sono davvero curiosa di sapere dove ci porteranno le prossime avventure di questa ragazza che ha dimostrato di avere coraggio!




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