lunedì 19 luglio 2021

Recensione: Io sono la mela/ Una storia di Saffo

 



Ciao a tutti pipistrellini cari e nuovi lettori!

Come molti sapranno, ogni mese, verso la fine, racconto la storia di una donna realmente vissuta. 

Questo lo faccio principalmente per sensibilizzare lettori e lettrici sul fatto che la donna è, al pari dell'uomo, capace di ogni cosa.

Questo libro non fa parte della mia rubrica #12daysofwomen, ma è come se lo fosse.

Diciamo che è un appuntamento aggiuntivo alle altre 12 donne di cui vi ho parlato e vi parlerò in futuro.

In particolare, quella raccontata in questo libro è la storia di Saffo, poetessa greca.


Voglio ringraziare la casa editrice rueBallu per avermi inviato questa bellissima copia!





Scheda tecnica:

Autore: Beatrice Masini

Editore: rueBallu

Genere: Storico

Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐








Trama: Nei frammenti di Saffo è riposto uno dei più straordinari tesori d'arte e di umanità che la Grecia arcaica ci abbia lasciato. Rievocare la vita della poetessa greca, attraverso questo scritto lieve e profondo di Beatrice Masini, è un'occasione per avvicinarla, entrare dentro un mondo antico e sempre vicino: i sentimenti dell'essere umano, la ricerca di un posto nell'esistenza. E delle donne, in particolare. Le raffinate illustrazioni sono di Pia Valentinis. "Nessuno ha mai scritto l'amore così [...]. Ma questo dolore, questo qualcosa che arde e corre e preme dentro, il cuore che pulsa, il corpo che vibra, questo sentirsi rapiti a se stessi, prima non era stato detto. C'era, certo, nella vita, nelle vite di chi ama; ma nessuno aveva ancora trovato le parole per dirlo. Non queste."









Parere personale: Parto col dire che ho dovuto dare solo 5 stelle perché è il punteggio massimo, ma fate conto che ne siano 100 di stelline!

Tutto in questo libro è curato alla perfezione, i testi di Beatrice Masini, le illustrazioni di Pia Valentinis, e per finire l'edizione stessa, fatta con fibre di cotone riciclate e cellulosa a cui vanno aggiunti i segnalibri fatti con lo stesso materiale.

Inutile dire che per una/un blogger che ne vede di ogni, queste piccole attenzioni al dettaglio fanno molto piacere e rendono il libro una vera "chicca" da custodire gelosamente nella propria libreria.


Il testo ci propone dei frammenti della vita di Saffo immaginati dall'autrice in quanto della somma poetessa greca ci è giunto molto poco.

Il libro inizia con la nascita di una bambina nell'isola di Lesbo.

A quei tempi le figlie femmine non erano molto considerate e lo capiamo subito dal fatto che il padre della piccola lascia liberamente la scelta del nome alla madre: la piccola è Saffo.

Saffo è scura di pelle, di occhi e capelli, di certo non simile ad una divinità.

E proprio durante la notte della sua nascita la madre guarda le Pleiadi, la cui storia rimanda a delle ninfe che hanno vissuto una storia triste, ma sono diventate poi meravigliose stelle nel cielo e da qui nasce la riflessione: meglio essere felici o bellissimi?

Intanto Saffo cresce, la sua tata è estenuata poiché la piccola è vivace, corre, strilla. Insomma, tutto le era concesso probabilmente proprio perché essendo l'ultima figlia e soprattutto femmina, a nessuno importava di lei.

I bambini però restano tali per poco e Saffo diventa più grande quando, sulla barca che porta la sua famiglia in esilio in Sicilia, si invaghisce di un giovanotto, il mozzo della nave che suona dolci melodie con il flauto.

La madre come sempre non si cura di lei ma dei fratelli.


Arrivati in Sicilia, i suoi fratelli vengono istruiti da Focas e anche Saffo prende parte alle lezioni. Diventa molto brava a suonare la lira e le piacciono i racconti che provengono da terre lontane, lei stessa vorrebbe raccontarne di nuovi.


Tornata di nuovo nell'isola di Lesbo la ragazza scrive in segreto su dei cocci e sua madre  la avverte che le hanno trovato marito.

Saffo si sposa ed ha una figlia che chiamerà come sua madre: Cleide, che significa gloria.

Quando la figlia cresce e va via, Saffo prende con sè delle studentesse, ma invecchia ed ad un certo punto decide di non istruire più le giovani ragazze.


Ma come mai questo libro si chiama: Io sono la mela? Ebbene, Saffo spesso fa riferimento a sè come una mela. Piano piano matura, ma resta sull'albero senza essere colta.

Alla fine di lei non resta che una buccia e dei semi.

Quei semi sono sicuramente le sue poesie, arrivate a noi proprio come piccoli semini che mettono radici nei nostri cuori e che poi a nostra volta distribuiremo alle generazioni future.


L'autrice è stata molto brava nelle descrizioni che evocano nella mente del lettore delle immagini chiare, precise, potenti!

La caratterizzazione un po' malinconica di Saffo è la perla di questo libro. Spesso si fa domande molto profonde e credo che l'autrice sia riuscita a cogliere la vera essenza della poetessa anche attraverso quel poco che è arrivato fino a noi.

Il momento più catartico è quello che descrive la partenza delle sue allieve e la sua malinconia nel vederle andare via, come se una parte di lei andasse via con loro.

Magnifico!


Saffo dunque viene erroneamente descritta come la poetessa dell'amore tra donne, ma in realtà descrive nei suoi versi vari tipi di amore, quello per gli uomini, per le alunne, per sua figlia... Insomma, l'amore in ogni sua forma!


Questa volta non mi soffermerò a dire a quale tipo di lettore si rivolge questo libro perché penso che tutti possano leggerlo e trarne godimento tanto quanto me.



Voi che ne pensate? Fatemi sapere nei commenti!




4 commenti: