domenica 12 luglio 2020

Review party: Io sono leggenda



Salve a tutti lettori e ben tornati con un nuovo review party di un distopico scritto negli anni '50 da Richard Matheson: Io sono leggenda.
Questo review party è in collaborazione con Mondadori a cui vanno i miei più calorosi ringraziamenti.
E ora come al solito iniziamo!




“Sono io quello anormale, ormai. La normalità era un concetto legato alla maggioranza, rappresentava una qualità comune di molti uomini, non di uno solo.”


Scheda tecnica:
  • Autore: Richard Matheson
  • Editore: Mondadori
  • Genere: Distopico, post apocalittico
  • Voto: ⭐⭐⭐ e 1\2




“Esisteva soltanto il presente; un presente basato sulla sopravvivenza quotidiana, scandito dall’assenza di picchi di gioia o abissi di disperazione.”

Trama: Robert Neville torna a casa dopo una giornata di duro lavoro. Cucina, pulisce, ascolta un disco, si siede in poltrona e legge un libro. Eppure la sua non è una vita normale. Soprattutto dopo il tramonto. Perché Neville è l'ultimo uomo sulla Terra. L'ultimo umano sopravvissuto, in un mondo completamente popolato da vampiri. Nella solitudine che lo circonda, Robert esegue la sua missione, studia il fenomeno e le superstizioni che lo circondano, cerca nuove strade per lo sterminio delle creature delle tenebre. Durante la notte se ne sta rintanato nella sua roccaforte, assediato dai morti viventi avidi del suo sangue. Ma con il sorgere del sole è lui a dominare un gioco crudele e di meccanica ferocia, scandito dalle luci e dalle ombre di un tempo sempre uguale a sé stesso che impone la ripetizione di un rituale sanguinario. In questo mondo, Neville, con la sua unicità, si è già trasformato in leggenda.



“Il vampiro trae forza dal fatto che nessuno intende credere alla sua esistenza.”


Parere personale: Innanzitutto se, come me, avete visto il famosissimo film con Will Smith prima di leggere il libro, posso assicurarvi che sono due cose TOTALMENTE diverse.
Innanzitutto il protagonista è caucasico, biondo, con gli occhi chiari; i nostri non sono zombie, ma vampiri e non incontra nessun essere umano. Ma cosa più importante, non possiede alcun cane (tranne per un breve periodo che però non viene molto descritto) e quindi ci viene risparmiata almeno la sofferenza del film (perchè del protagonista chissene, ma se soffre il cane io piango).

Detto questo, la storia parla dell'ultimo uomo rimasto sulla Terra, sopravvissuto ad una malattia che si scoprirà avere carattere batteriologico, che ha trasformato tutti gli esseri umani (ma anche animali) in veri e propri vampiri assetati di sangue.
Robert Neville (questo il suo nome) fa di tutto pur di sopravvivere, anche se in momenti di poca lucidità cerca di farla finita; ma quando tocca il baratro, trova una ragione di vita: studiare la malattia e magari creare un vaccino, scoprendo che molti luoghi comuni sui vampiri sono delle autosuggestioni dei vampiri stessi, come la resistenza alla croce, utile solo per i vampiri cristiani, oppure trovando una spiegazione scientifica ad alcuni dei suddetti luoghi comuni...

La storia si dispiega nell'arco di tre anni, dal '76 al '79 in cui assistiamo a dei veri e propri DELIRI da parte del protagonista, un po' dovuti ai fumi dell'alcol e un po' dovuti al fatto che essere l'ultimo uomo sano del mondo porta INEVITABILMENTE alla follia.
Infatti possiamo notare che spesso e volentieri parla e ragiona con sé stesso, a volte anche in modo confuso. Questo ci regala un'ottima caratterizzazione di un personaggio che ormai rasenta la follia.
Chi di noi resterebbe sano dopo aver compreso di essere gli unici al mondo ad affrontare un'orda di vampiri che ogni notte prova ad ucciderci? Io penso proprio nessuno.
Inoltre il nostro personaggio non solo ha visto morire le persone più care, ma ha anche dovuto uccidere la moglie che era tornata dal mondo dei morti come vampiro. Chi riuscirebbe a vivere dopo tanto orrore?
Per Robert ho sentito davvero tanta empatia, anche io mi sono sentita sola assieme a lui.

Robert però non è l'unico personaggio, ad un certo punto della storia subentra Ruth. Non posso spoilerare ma ho davvero odiato il suo personaggio, anche se c'è da dire che non ha tutti i torti. La vita va avanti, il mondo si adatta, e questi vampiri hanno cominciato a farlo, riunendosi, organizzandosi, dandosi una gerarchia, trovando delle soluzioni per sopravvivere.
In un mondo così tutto ciò che prima era normale si rovescia e diventa straordinario, rendendo l'unico uomo rimasto al mondo una leggenda e al tempo stesso una minaccia. 


" Io sono LEGGENDA."

I luoghi descritti sono tipici del genere post apocalittico, decadenti, polverosi e isolati.
Lo scrittore, ha saputo scrivere negli anni '50 un libro che secondo me è davvero molto attuale, infatti rispecchia il gusto dei lettori moderni per i distopici, inoltre leggerlo in questo stranissimo 2020 in cui un virus ci ha costretti a restare chiusi nelle nostre case mi ha davvero fatto riflettere.
Mi sono spesso chiesta cosa avrei fatto io al suo posto, avrei lottato? Mi sarei arresa? Avrei davvero accettato di essere l'ultima rimasta, o avrei cercato altri sopravvissuti? La mia mente sarebbe riuscita ad uscirne intatta?

Come narrazione non aspettatevi grandi colpi di scena, tranne verso il finale. Se volete delle grandi emozioni, questo libro non fa per voi.  Per questo ho dato tre stelle e mezzo e non quattro.
Piuttosto prendetelo come un romanzo riflessivo, dove si entra nella mente nella routine di una persona che ha perso tutto e tutti, e dove il normale diventa straordinario e viceversa.
Avrei sinceramente preferito qualcosa di più lungo e magari spiegato meglio, come ad esempio non ci viene chiarito da dove sia emerso questo batterio, cosa sia il pulviscolo che ricopre la città, come si sono organizzati questi vampiri, come hanno sperimentato i loro farmaci ecc...
Devo dire che mi ha lasciata con tanti interrogativi e soprattutto con un amarissimo finale.

Voi cosa ne pensate? Lo avete letto? Lo leggerete? Fatemi sapere!

Come solito vi lascio qui le date con le altre tappe del review party!

Alla prossima😘




















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